Incarnazione: differenze tra le versioni

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=== In Paolo ===
 
[[San Paolo|Paolo]] vede in [[Gesù Cristo]] il [[Figlio di Dio|Figlio]] eterno di [[Dio]] ({{pb|Rm|1,3}}), che dal [[Dio Padre|Padre]] fu inviato nel [[mondo]], e che [[nascita di Gesù|nacque]] come [[uomo]], sottoposto alla [[Legge di Mosè|Legge]] ({{pb|Gal|4,4}}). Benché senza [[peccato]], egli portò la [[maledizione]] del peccato ({{pb|2 Cor|5,21}}); assunse la nostra [[povertà]], [[umiltà|umiliandosi]], per [[obbedienza|obbedire]] alla propria [[missione]] ({{pb|Fil|2,6-8}}). Egli fu [[esaltazione|elevato]] ({{pb|Rm|1,4}}; {{pb|Fil|2,9-11}}) e ci fa [[partecipazione|partecipare]] alla sua [[ricchezza]] divina. Lui, che esisteva nella forma di Dio, entrò nella forma della [[carne]], della [[creatura|creaturalità]], e della [[tentazione]]. Così facendo, portata a termine la sua opera, ci inserisce nel suo rapporto filiale con il Padre nello [[Spirito Santo]] ({{pb|Rm|8,29}}; {{pb|Gal|4,6-7}}).
 
All'interno di una [[cristologia]] a due stadi, l'incarnazione appartiene alla fase dell'abbassamento.

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