YHWH: differenze tra le versioni

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Il primo tentativo di ricostruzione sembra risalire al domenicano spagnolo [[Raimondo Martí]] (m. c.a 1285), che nella sua ''Pugio Fidei'' del 1270 lo rende "Jehova". Si tratta della traslitterazione in caratteri latini della forma vocalizzata maggiormente ricorrente nel testo masoretico (v. sopra). Lo studioso non ha fatto altro che consultare la bibbia ebraica e trascrivere la forma mista che vi trovava scritto, tralasciando l'effettiva pronuncia (qerè) in ''adonài'' e non considerando le altri fonti storiche relative alla corretta pronuncia.
Questo errore diverrà comune tra studiosi e biblisti occidentali e la lettura "Jehovah"/"Geova" sarà predominante per secoli. Si notano nelle singole rese diverse varianti, foneticamente ininfluenti: J/I/G (la J latina ha variamente assunto nelle lingue moderne un suono "i" o "gi"); V/W; H finale presente o assente (la he finale in ebraico è muta).
 
Una banale argomentazione che si può opporre a coloro che affermano che il nome di Dio è Geova "perché nella bibbia ebraica è scritto così" è che, sulla base dello stesso principio, occorre affermare che il nome è Geovi, seguendo l'altra forma vocalica presente nel [[Testo Masoretico]] (v. sopra). Non sempre però questo riscontro, facilmente verificabile avendo un minimo di conoscenza della lingua ebraica, sortisce qualche effetto nell'interlocutore se ha alle spalle una lunga storia di indottrinamento.
 
===Yahwèh===
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