YHWH: differenze tra le versioni

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==Etimologia e significato==
Nella sua forma consonantica יהוה il tetragramma è simile alla forma verbale יִהְיֶה (''yhyèh''), terza persona singolare imperfetto del verbo essere הוה =) היה), che può essere reso con "è, era, sarà" (diversamente dall'italiano dove ha un valore temporale passato, il tempo imperfetto ebraico indica un'azione non ultimata, indipendentemente dall'effettivo contesto temporale passato, presente o futuro).
L'accostamento del nome di Dio al verbo essere è presente nello stesso testo masoretico: in {{passo biblico con sigla libro|Es|3,14}} Dio si definisce "io sono colui che sono" (אהיה אשר אהיה
''eiè ashèr eiè''), mentre al versetto successivo ({{passo biblico|Es|3,15}}) parla di se stesso in terza persona usando il tetragramma.
 
Il nome ha verosimilmente un'origine preisraelitica. In altre antiche religioni politeiste semite sono presenti divinità con nome simile che richiamano parimenti la radice del verbo essere.
<!-- L'interpretazione del tetragramma si basa su Esodo 3,14 (citato sopra): in tale versetto esso è solitamente tradotto in [[lingua italiana|italiano]] con "io sono". La frase completa è tradotta: "io sono ciò che sono", o "io sono colui che sono", o ancora "io sono io sono".
Ci sono molti significati, non mutualmente escludibili, che possono essere [[eisegesi|eisegeticamente]] dati al nome che sottolineano variamente la natura ontologica, provvidenziale, creatrice di Dio:
 
*Colui colui che è [[creatore]], ossia colui che dà l’essere a tutte le cose.;
La ''Jewish encyclopedia'' riporta:
*Colui colui che è sempre, cioè colui che mai smetterà di essere.;
{{quote|è possibile determinare con un buon grado di certezza la pronuncia storica del Tetragramma, e il risultato è in accordo con l'affermazione contenuta in Esodo 3,14, nel quale Jhwh si rivela come "Io sarò", una frase che è immediatamente preceduta dall'affermazione completa "Io sarò ciò che sarò", oppure, come nelle versioni in italiano (o in inglese) "Io sono" e "Io sono ciò che sono". Il nome deriva dalla radice, ed è visto come un imperfetto. Questo punto è decisivo per la pronuncia "a - e", poiché l'etimologia si è senza dubbio basata sulla parola nota. Gli esegeti più antichi, come [[Onkelos]], i [[Targumin di Gerusalemme]] e lo [[pseudo-Gionata]] considerano "Ehyeh" e "Ehyeh asher Ehyeh" come il nome della Divinità, e accettano l'etimologia di "hayah":"essere"}}
*Colui colui che è da se stesso, cioè non ha avuto bisogno di un altro essere per essere.;
 
*Colui colui che esiste in opposizione agli [[idolatria|dèi]] che non sono ([[Isaia|Is]] {{passo biblico con sigla libro|Is|41,24}}).;
Con ciò Dio dice a Mosè di essere colui che è sempre presente a favore del suo popolo. Il nome di Dio assume così un doppio significato:
*Colui colui il cui nome è impronunciabile perché non si potrebbe spiegare totalmente il mistero.;
 
* colui che è agente, cioè cammina al nostro fianco, sta unito al suo popolo (p.es. {{passo biblico con sigla libro|Es|3,12}}).
* storico-salvifico: io sono colui che sono presente per salvare il mio popolo dalla schiavitù d'[[Egitto]]; si ritiene che tale significato sia il più fedele al contesto in cui il nome appare.
* metafisico: io sono colui che esiste di per sé; Dio rivela a Mosè di essere l'Essere assoluto, l'Essere in quanto essere. Tale significato è stato sviluppato in epoca cristiana, soprattutto nell'ambito della riflessione [[metafisica]].
 
Il Nome probabilmente è di origine preisraelitica; per un gioco etimologico si lega ad un’antica forma del verbo ''essere, essere agendo = hawah'', con significato dinamico.
 
È il nome che [[Dio]] si è dato e rivela ciò che Egli è e ciò che Egli fa, proclama la sua esistenza. Con questo nome JHWH assicura il suo aiuto e la sua presenza costante al suo popolo eletto, [[Israele]] ([[Esodo|Es]] {{passo biblico|Es|3}}).
 
Il nome di JHWH si rivela chiaramente al capitolo 3 del libro dell’[[Esodo]]: ''Io sono (o sarò) colui che sono (o sarò)'' (versetto 14) e ''Questo è il mio nome per sempre'' (versetto 15).
 
A questi versetti sono state attribuite varie interpretazioni; fra le più attendibili:
*Colui che è [[creatore]], ossia colui che dà l’essere a tutte le cose.
*Colui che è sempre, cioè colui che mai smetterà di essere.
*Colui che è da se stesso, cioè non ha avuto bisogno di un altro essere per essere.
*Colui che esiste in opposizione agli [[idolatria|dèi]] che non sono ([[Isaia|Is]] {{passo biblico|Is|41,24}}).
*Colui il cui nome è impronunciabile perché non si potrebbe spiegare totalmente il mistero.
*Colui che è agente, cioè cammina al nostro fianco, sta unito al suo popolo. Quest’ultima interpretazione è la più accettata dalla maggior parte degli [[esegesi|esegeti]], rifacendosi ad alcuni versetti precedenti in cui Dio aveva detto a [[Mosè]]: ''Io sarò con te'' ([[Esodo|Es]] {{passo biblico|Es|3,12}}). -->
 
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