Morte: differenze tra le versioni

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Se la morte è naturale, per la fede essa è [[salario]] del [[peccato]]<ref>Spiega più avanti (n. 1008) lo stesso ''[[Catechismo della Chiesa Cattolica]]'' che
 
{{quote|sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai [[disegno di Dio|disegni]] di Dio [[Creatore]] ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato. "La morte corporale, dalla quale l'uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato" (''[[Gaudium et spes|GS]]'', 18), è pertanto "l'ultimo nemico" ({{pb|1 Cor|15,26}}) dell'uomo a dover essere vinto.}}</ref> ({{pb|Rm|6,23}}); per coloro che muoiono nella [[grazia]] di Cristo essa non è il sommo "enigma della condizione umana"<ref>''[[Gaudium et spes]]'', 18.</ref>, ma "una [[partecipazione]] alla [[morte di Gesù|morte]] del [[Signore]], per poter partecipare anche alla sua [[risurrezione di Gesù|risurrezione]]".
 
La morte segna il termine della vita terrena. Ciò comporta un'urgenza per la vita dell'uomo, che ha un tempo limitato per realizzare la propria esistenza (n. 1007).

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