Pentecoste: differenze tra le versioni

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da Rita Pellegrini
(da Rita Pellegrini)
 
Bisogna notare però che non è ancora noto il contenuto di tale messaggio.
 
=== La reazione degli abitanti di Gerusalemme ===
 
Dei fatti narrati sono [[testimone|testimoni]] "[[giudei]] osservanti" che abitavano la [[città]] di [[Gerusalemme]] e che provenivano "da ogni nazione che è sotto il [[cielo]]" (v. {{passo biblico|At|2,5|5}}.
 
La qualifica di "giudei osservanti" si riferisce a [[circoncisione|circoncisi]] per [[nascita]] o per [[religione]]<ref>Non sono invece [[circoncisione|circoncisi]] i [[proseliti]] del v. {{passo biblico|At|2,11|11}}.</ref>; verosimilmente si erano stabiliti a Gerusalemme per vivere all'[[ombra]] del [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]].
 
L'espressione "uomini osservanti" (''àvdres eùlabeîs''), cara all'[[e­vangelista]] [[San Luca evangelista|Luca]], rende l'idea della loro religiosità fatta essenzialmente di [[timore di Dio]] e di osservanza scrupolosa e amorevole della [[Legge di Mosè]]<ref>L'espressione della loro [[devozione]] o [[pietà]] ricorda quella di [[Simeone di Gerusalemme|Simeone]] ({{pb|Lc|2,25}}), di [[Anania]] ({{pb|At|22,12}}) e dei [[sepoltura|seppellitori]] di [[Santo Stefano protomartire|Stefano]] ({{pb|At|8,2}}).</ref>. Essi, pur provenendo da nazioni [[pagani|pagane]] ("tut­te le nazioni che sono sotto il cielo"), hanno sempre mantenuto la loro iden­tità [[giudaismo|giudaica]] ed appartengono a pieno titolo al [[popolo d'Israele]].
 
Il "fragore" della discesa dello Spirito che ha "riem­pito tutta la casa" (v. {{passo biblico|At|2,2|2}}) dove abitava il gruppo apostolico, viene percepito an­che all'esterno: la "moltitudine" dei giudei si raduna, eccitata e confusa. Il narratore riferisce le loro reazioni e sottolinea con insistenza la loro sor­presa per i discorsi degli apostoli. I termini che parlano di [[stupore]] e di [[meraviglia]] si accavallano l'uno all'altro:
* la moltitudine è pre­sentata al v. {{passo biblico|At|2,6|6}} come "stupefatta", in piena confusione (''sunechùthe'') perché "ciascuno li udiva parlare la propria lingua";
* al v. {{passo biblico|At|2,7|7}} si ripete che essi era­no "stupiti" e "meravigliati";
* ancora, al v. {{passo biblico|At|2,12|12}}, dopo l'enumerazione dei po­poli rappresentati nell'uditorio, si afferma che "tutti erano stupiti e perplessi".
 
La meraviglia si traduce in escla­mazioni: si formulano una serie di domande che riguardano il prodigio del parlare in lingue:
* viene sottolineata dapprima la stranezza del fenomeno, per il fatto che il gruppo apostolico è formato da [[Galilea|Galilei]] (v. {{passo biblico|At|2,7|7}});
* si domandano poi come mai i presen­ti li sentano parlare nella lingua del loro paese di provenienza (v. {{passo biblico|At|2,8|8}});
* successiva­mente le loro parole si precisano ulteriormente in relazione al contenuto di quanto dicono: "Li udiamo parlare nelle no­stre lingue delle grandi opere di [[Dio]]" (v. {{passo biblico|At|2,11|11}}).
 
Il narra­tore sottolinea che lo Spirito rende capaci i [[discepolo|discepoli]] di parlare nel­le lingue delle diverse nazioni alle quali appartenevano gli [[Ebrei]] [[pietà|pii]] che ascoltavano.
 
=== Il contenuto del parlare in lingue ===
 
Lo stupore dei presenti non riguarda solo il fenomeno del parlare in lingue straniere, ma anche e soprattutto, l'annuncio sorprendente che viene loro ri­volto. Il gruppo apostolico, parlando nella lingua stessa degli uditori, proclama con forza e con parole persuasive, intelligibili e comprensibili a tutti "le gran­di opere di Dio" (''tà megaleîa toû Theoû'', v. {{passo biblico|At|2,11|11}}). Il contenuto della [[predicazione]] apostolica è ora formulato apertamente e condensato in questa ricca espressione, in cui [[Dio]], il [[Dio Padre|Padre]] di [[Gesù]], è al centro della [[lode]]<ref>In maniera simile, la stessa cosa avveniva nei [[cantico|cantici]] proclamati da alcuni personaggi dei [[vangeli dell'infan­zia]]:
* [[Zaccaria (padre di Giovanni Battista|Zaccaria]] nel ''[[Benedictus]]'' ({{pb|Lc|1,67}});
* [[Maria]] nel ''[[Magnificat]]'' ({{pb|Lc|1,46.49}}).</ref> (cfr. anche {{pb|Rm|15,9}}).
 
Si tratta di un parlare [[estasi|estatico]], pieno di [[gioia]], che assomiglia alla [[proclamazione]] di un cantico che tutti compren­dono: lo Spirito, riempiendo i loro [[cuore|cuo­ri]], li fa traboccare di ammirazione e di [[riconoscenza]] verso [[Dio]], li tra­volge e li fa parlare!
 
Pietro, nel successivo discorso profetico che lo Spirito gli farà proclamare ({{passo biblico|At|2,14-36}}) espliciterà il senso delle "grandi opere di Dio" di cui i presenti sono testimoni.
 
=== La lista dei popoli ===
 
La lista dei popoli e delle regioni elencate (vv. {{passo biblico|At|2,9-11|9-11}}), pur non essendo esaustiva di tutto il [[mondo]] allora conosciuto, è stata inserita dal narratore con un chiaro significato [[universalismo|universalistico]]: tali popoli rappresentano la [[pienezza]] d'[[Israele]], ora [[simbolo|simbo­licamente]] radunato, in accordo con le [[profezia|profezie]] dell'[[Antico Testamento]] (cfr. {{pb|Ez|36,24.28.33}}). Questa promessa, che sembrava già essersi realizzata quando Israele giunse al [[Sinai]] (cfr. {{pb|Dt|1,10; 10,22}}) ha invece ''ora'' il suo vero [[compimento]], perché tutta questa moltitudine, proveniente "da tutte le nazioni che sono sotto il cielo", è rappresentativa di tutti i popoli pagani, ai quali gli apostoli porteranno la loro [[testimonianza]].
 
La lista dei popoli intende affermare che non solo lì c'è l'inte­ro Israele, primo destinatario del prodigio dell'[[effusione]] del­lo [[Spirito Santo]], ma anche che esso farà da legame tra Gerusalemme e il resto del mondo. Nella moltitudine radunatasi a Pentecoste si intravede tutta l'umanità.
 
=== Le reazioni negative ===
 
La narrazione dell'evento di Pentecoste termina riportando anche rea­zioni opposte, di chiusura e di perplessità, e il parlare in lingue viene letto come espressione di [[ubriachezza]] ({{passo biblico|At|2,13|2,13b}}). Tale reazione esprime quell'esperienza di rifiuto e di derisione che la [[Chie­sa]] subirà anche più avanti al proclamare la notizia straordinaria del [[morte di Gesù|crocifisso]] [[risurrezione di Gesù|risorto]] ({{pb|At|17,32; 26,24}}).
 
Per arrivare da queste prime reazioni alla [[con­versione]] sono necessari però, due ulteriori passi:
* l'accedere al signi­ficato profondo dell'evento;
* l'aderirvi con una risposta personale.
 
Sarà proprio la parola [[annuncio|annunciata]] da [[San Pietro|Pietro]] nel prosieguo del capitolo a condurre a questa meta.
 
== Nella Liturgia ==

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