Solennità della Santissima Trinità: differenze tra le versioni

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Nonostante l'opposizione di [[Roma]] la festa continuò a diffondersi, e [[papa Giovanni XXII]] credette opportuno estenderla a tutta la [[Chiesa]] nel [[1331]]:
 
{{quote|Ma sappi che nell'[[anno]] del [[Signore]] [[1131]] [[Giovanni XXII]], su consiglio dei suoi [[fratello|fratelli]], ordinò e stabilì che d'ora in avanti la [[Chiesa Romana]] e universale farà la festa solennissima della sempre [[benedizione|benedetta]] [[Trinità]] delle divine persone e dell'unità della divina essenza nelle tre divine persone. Stabilì inoltre che la Chiesa di Roma e tutti quelli che celebrano l'Ufficio della [[Chiesa]] secondo i suoi statuti facciano la predetta festa la domenica prima dopo la [[Pentecoste]] e senza [[ottava]], senza disapprovare però quanti la celebrano con l'ottava o in qualche altre domenica dell'anno.|{{autore|Guillaume Mollat}} (cur.), {{autore|Stephanus Baluzius}}, ''Vitae Paparum Avenionensium'', II, [[Parigi]] [[1928]], p. 294.|Scito autem quod anno Domini 1131, dominus Johannes XXII, de consilio fratrum suorum, ordinavit et statuit quod deinceps Romana et universalis Ecclesia faceret festum solempnissimum de semper benedicta Trinitate divinarum personarum et divine essentie unitate in tribus divinis personis. Statuit autem quod Romana Ecclesia et omnes qui faciunt officium ecclesiasticum secundum eam faciant predictum festum dominica prima post Penthecosten et sine octavis, non improbans tamen eos qui cum octavis et aliqua alia dominica anni festum celebrant antedictum.|lingua=la}}
 
Una nota inserita poi in un ''[[Breviario Romano]]'' della I metà del [[XIV secolo]] attribuisce l'[[Ufficio divino|Ufficio]] che si cominciò a cantare nella [[curia romana]] al tempo di Giovanni XXII al posto del precedente a [[Giovanni Pecham]]<ref>{{autore|Victor Leroquais}}, ''Les Bréviaires manuscrits des bibliothèques publiques de France'', 5 vol., [[Parigi]] [[1934]], vol. III, p. 136.</ref>. Tale ufficio ritmico fu accolto in molti breviari sino a [[San Pio V]], che introdusse nuovamente nel suo ''Breviario'' riformato del [[1568]] il più antico Ufficio composto da [[Stefano di Liegi]], ritoccandolo qua e là.

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