Apocrifi: differenze tra le versioni

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Con questo termine ('''Apocrifo''' = occulto, nascosto, e anche falso) si intendono tutti quegli scritti [[cristianocristianesimo|cristiani]] o [[giudeogiudaismo|giudei]] che non sono ritenuti [[ispirazione|ispirati]] né autentici da parte del [[Magistero]] ecclesiastico. Non sono cioè [[Parola del Signore]] come ad esempio i [[vangelo|vangeli]] [[canone|canonici]] di [[San Matteo]], [[San Marco]], [[San Luca]] e [[San Giovanni]] o altri testi compresi dalla [[Sacra Scrittura]] ufficiale.
 
La [[Chiesa]], pur autorizzandone la lettura, ci invita alla prudenza affinché non consideriamo veritiero quanto essi affermano e non vi attingiamo per la nostra [[salvezza]]. Essi, che sono di numero elevatissimo sia riguardo all'[[Antico Testamento|Antico]] che al [[Nuovo Testamento]], riguardano per lo più scritti a volte intrisi di leggende e dal carattere a volte fantastico e fiabesco, che nello specifico della vita di [[Gesù]] presentano grossomodo un Gesù fautore di [[miracolo|miracoli]] e di prodigi, a volte anche esibizionista e impertinente, forse con il solo scopo di mostrare come e quanto egli sia [[Dio]].
La caratteristica del prodigio e delle varie cose portentose traspare in questi scritti in modo a volte esagerato per poter definire tali scritti un’opera di carattere ispirato, mentre ai racconti storici (poco attendibili) si alternano le leggende e le fantasie.
 
Nella Chiesa delle origini parecchi [[Padri della Chiesa|Padri]] ricorrevano all'apocrifo [[Proto Vangelo]] di [[Giacomo]] per legittimare la [[verginità]] della [[Madonna]] o altre dottrine mariane, ragion per cui, anche se non del tutto attendibili, potrebbero essere una valida traccia per il percorso della Tradizione della Chiesa.
 
[[Categoria: Bibbia]]
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