Cantico dei Cantici: differenze tra le versioni

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===Interpretazione allegorica ebraica===
La tradizione ebraica e altri studiosi moderni lo vedevedono come un'allegoria del rapporto tra Dio e Israele. È divenuta comune presso gli ebrei a partire dal [[II secolo]] d.C.: l'amore di Dio per Israele e quello del popolo per il suo Dio sono presentati come i rapporti tra due sposi; sarebbe lo stesso tema del [[matrimonio]] che i [[profeta|profeti]] hanno sviluppato a partire da [[Osea]]. Così il Targum, il Midrash Rabbah, Robert, Tournay, Feuillet, Joüon.
 
Nell'ambito della storia ebraica può essere riferito in particolare allo scisma dei due regni (von Hug, Torelli).
 
===Interpretazione allegorica cristiana===
Nella tradizione cristiana il Ct è stato variamente considerato come allegoria deldi rapportoun Dio-animaqualche ([[Origene]],significato [[Bernardo]]),o Dio-cosmorealtà ([[Agostino]],spirituale. [[Lutero]]),In Dio-Mariafiligrana ([[Atanasio]],vi [[Rupertopuò essere la preoccupazione di Deutz]]),neutralizzare Dio-Chiesala (Aponio,carica erotica del Cocceius)testo.
 
Altre interpretazioni riguardano il rapporto Dio-anima ([[Origene]], [[Bernardo]]), Dio-cosmo ([[Agostino]], [[Lutero]]), Dio-Maria ([[Atanasio]], [[Ruperto di Deutz]]), Dio-Chiesa (Aponio, Cocceius).
Un numero sempre crescente di esegeti cattolici ritorna all'interpretazione letterale, che raccoglie oggi la quasi totalità dei suffragi. Si ricollega alla tradizione più antica: non c'è alcun indizio di un'interpretazione allegorica del Cantico prima della nostra era e gli scritti di [[Qumran]] non ne rivelano alcuna traccia; il [[Nuovo Testamento]], checché se ne dica, non ne dà alcuna testimonianza; gli ebrei del [[I secolo]] usavano il Cantico nelle feste profane di matrimonio e continuarono a farlo nonostante l'interdizione posta da rabbi Akiba. Lo stesso Cantico non manifesta alcuna intenzione allegorizzante, contrariamente ai profeti che, quando ricorrono all'allegoria, lo dicono esplicitamente e ne forniscono la chiave ([[Isaia|Is]] {{passo biblico|Is|5,7}}; [[Ezechiele|Ez]] {{passo biblico|Ez|16,2}}; {{passo biblico|Ez|17,12}}; {{passo biblico|Ez|23,4}}; {{passo biblico|Ez|31,2}}; {{passo biblico|Ez|32,2}}, ecc.).
 
Von Herder trova allegorie di stampo ecclesiologico: il vino è il sacramento eucaristico, le volpi sono gli eretici...
 
Anche a prescindere dall'attribuzione a Salomone, il grande sapiente, già l'interpretazione letterale del Cantico rende legittima la sua classificazione tra i libri sapienziali: come questi, esso si preoccupa della condizione umana e analizza uno dei suoi aspetti vitali. Inculca a modo suo la bontà e la dignità dell'amore che avvicina l'uomo alla donna, esorcizza i miti che allora vi erano collegati e lo riscatta da ogni puritanismo come da ogni licenza erotica. Questa lezione non deve andar perduta nella nostra epoca. Al di là di questo senso letterale, è legittimo applicare il Cantico alle relazioni di Cristo con la Chiesa, benché ciò non sia stato fatto da [[san Paolo]] in {{passo biblico con sigla libro|Ef|5}}, o all'unione delle anime con il Dio dell'amore, il che giustifica l'uso mirabile che ne fecero i mistici come [[san Giovanni della Croce]].
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