Gesù: differenze tra le versioni

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* le [[Lettere di San Paolo|lettere paoline]], poi incluse nel [[Nuovo Testamento]]: scritte approssimativamente tra il 51 e il 63<ref>Vedi [[Bibbia TOB]], pp. 2919-2920.</ref> da [[Paolo di Tarso]], che non conobbe direttamente Gesù, rappresentano i documenti noti più antichi, ma non contengono dati biografici su Gesù che possano risultare utili per studiarne la figura storica. Sono tuttavia testimonianza di come venisse descritto il personaggio Gesù alle più antiche comunità cristiane;
* i quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]). Secondo una parte degli storici tali scritti sono giunti alla forma attuale nella seconda metà del I secolo, dopo essere stati redatti in più versioni e preceduti da una decennale tradizione orale o di appunti scritti<ref>La datazione al I secolo è proposta dalla maggior parte degli studiosi cristiani. Vedi p.es. [[Bibbia TOB]] (1975-1976): Matteo 80-90 d.C. (p. 2175); Marco 65-70 (p. 2261); Luca 80-90 (p. 2317); Giovanni fine I secolo (p. 2414). Così anche [[Corrado Augias|Augias]]-[[Mauro Pesce|Pesce]], ''Inchiesta su Gesù. Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo'', Milano, Arnoldo Mondadori, 2006, pp. 15-16.</ref>, mentre per altri avrebbero raggiunto la loro forma definitiva, sempre a seguito di diverse redazioni, solo intorno alla metà del II secolo<ref>Vedi [[Alfred Loisy]], ''Le origini del Cristianesimo'', 1964, p. 55-59; 161. Anche [[Ambrogio Donini|Donini]] (''Breve storia delle religioni'', Roma, Newton Compton, 1991) ipotizza una datazione tra il 70 e la metà del II secolo.</ref>. Raccontano dettagliatamente la vita pubblica di Gesù, cioè il periodo della predicazione negli ultimi anni della sua vita, mentre sulla sua vita privata precedente forniscono scarne informazioni. Rappresentano i principali documenti sui quali converge il lavoro [[ermeneutica|ermeneutico]] degli storici. In epoca moderna si sono sviluppate differenti correnti di pensiero circa l'effettiva attendibilità dei [[vangeli]] e la [[storicità di Gesù]];
* i [[vangeli apocrifi]]. Generalmente non sono accolti dagli studiosi come fidati testimoni del Gesù storico<ref>Cfr. [[Luigi Moraldi|Moraldi]] (a cura dicur.), ''Tutti gli Apocrifi del Nuovo Testamento. Vangeli'', Piemme, 1994, p. 31: circa gli apocrifi, «il valore storico diretto [relativo cioè a Gesù e alla Chiesa delle origini] è, generalmente parlando, assai tenue, e il più delle volte nullo».</ref> (data la composizione tarda, a partire dalla metà del [[II secolo]], sono al più utili per ricostruire l'ambiente religioso dei secoli successivi a Gesù<ref>Cfr. [[Luigi Moraldi|Moraldi]], ''op. cit.'', p. 31: «[gli apocrifi permettono] un contatto diretto con i sentimenti, gli stati d'animo, le reazioni, le ansie, gli ideali di moltissimi cristiani d'Oriente e di Occidente, ci rivelano le tendenze, le correnti morali e religiose di moltissime chiese, o almeno di larghi strati di esse, completando, supplendo e a volte rettificando quanto ci è giunto da altre fonti».</ref>), anche per il genere letterario [[favola|favolistico]]-[[leggenda]]rio che contraddistingue gran parte delle loro narrazioni<ref>Cfr. Geno Pampaloni, ''La fatica della storia'', in Craveri, ''I Vangeli apocrifi'', 1969, pp. XIII-XXVIII, in particolare: «La materia narrativa [degli apocrifi] è assai ricca di colorito romanzesco, da antica fiaba popolare... il miracolo, come accade negli scrittori intimamente poveri di fantasia, è chiamato in causa di continuo, e si mescola quasi ingenuo lustrino al povero realismo degli scenari. È un miracolo che agisce con automatismo implacabile, penoso, senza altro significato che il suo stesso prodigio. Non ha accento spirituale, ma solo il peso, assoluto, del Potere» (p. XVII); «Dietro gli Apocrifi senti l'ansito grosso dell'approssimazione, l'impazienza della meraviglia, lo stupore di una fede che si confessa come un amore» (p. XXVII).</ref>. La loro testimonianza è variegata:
** i cosiddetti [[Vangeli apocrifi#Vangeli dell'infanzia|vangeli dell'infanzia]] (quali il [[Vangelo dell'infanzia di Tommaso|Tommaso]] e il [[Vangelo dello pseudo-Matteo|Matteo]]) presentano un carattere abbondantemente e gratuitamente miracolistico che sfocia spesso nel magico-fiabesco, in netto contrasto con la sobrietà dei quattro vangeli canonici. Gesù appare come un bimbo prodigio, talvolta capriccioso e vendicativo;
** i [[Vangeli apocrifi#Vangeli gnostici|vangeli gnostici]] (tra i quali il [[Libro segreto di Giacomo|Giacomo]], il [[Vangelo di Filippo|Filippo]] e il [[Vangelo di Tommaso|Tommaso]]), contenenti prevalentemente rivelazioni private e inedite espresse in raccolte di ''loghia'' (detti), dipingono Gesù come una particella di divino intrappolata nella carne, insegnante ad abbandonare la carne e la materialità per raggiungere la salvezza<ref>Vedi in merito [[Gnosticismo]].</ref>;
* {{autore|[[Rinaldo Fabris]]}}, ''Gesù di Nazareth. Storia e interpretazione'', Cittadella, Assisi 1983, ISBN 978-88-308-0165-3
* {{autore|[[Geza Vermes]]}}, ''Gesù l'ebreo'', [[Edizioni Borla]], Roma 1983, ISBN 88-263-0189-1
* {{autore|[[Luigi Moraldi]]}} (a cura dicur.), ''Tutti gli Apocrifi del Nuovo Testamento, Vangeli'', Piemme, 1994, ISBN 978-88-384-4558-3
* {{autore|[[Gerd Theissen]]}}, Annette Merz, ''Il Gesù storico. Un manuale'', Queriniana, Brescia 1999, ISBN 88-399-2025-0
* {{autore|[[Giacomo Biffi]]}}, ''Gesù di Nazaret. Centro del cosmo e della storia'', Torino, Editrice Elledici, 2000. ISBN 88-01-01942-4
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