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Negli anni '60 esistevano in Italia diversi quotidiani cattolici regionali o locali. I principali erano ''L'Italia'', che si pubblicava a Milano e ''L'Avvenire d'Italia'', di [[Bologna]]. Paolo VI chiese ai vescovi di chiudere i loro giornali per unire le forze in un nuovo giornale nazionale.
Il progetto fu esaminato da una specifica commissione "Italia-Avvenire", che si riunì tra l'autunno e l'inverno del [[1966]]. Nel [[1967]] si procedette alla fusione delle due società editrici, l'ITL di Milano e l'I.Ce.Fi. di Bologna, che diventarono le componenti, in quote uguali, di una nuova società editoriale, la '''Nuova Editoriale Italiana''' (NEI), con sede a Milano.
Nel novembre di quell'anno la [[Conferenza Episcopale Italiana]] (CEI) si pronunciò a favore della fusione delle due storiche testate e si accinse a predisporre le linee d'indirizzo del nuovo giornale.
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