San Benedetto Giuseppe Labre: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
NatoNacque in una [[famiglia]] numerosa, nella quale i genitori riuscivano a tirare avanti a fatica coltivando un pezzetto di terra e gestendo una piccola merceria. Grazie alla sua intelligenza, uno zio parroco si incaricò di dargli i primi insegnamenti scolastici.<br/>
 
Fece domanda per entrare in un monastero [[Ordine dei Cisterciensi della Stretta Osservanza|trappista]], ma non fu accolto. Provò con altri monasteri, ma fu sempre respinto. Fece un mese di prova in un [[Certosini|monastero certosino]] e poi fu giudicato non idoneo.<br/>
 
Riuscì ad entrare come novizio nella Trappa di Sept-Fons, ma dopo 8 mesi fu obbligato a lasciare il monastero.
 
Nel [[1770]], mentre si trovava a Chieri, capì che la sua reale vocazione era di essere ''vagabondo di Dio'', ossia di predicare il [[Vangelo]] con l'esempio di una umiltà e povertà estreme.<br/>
 
Cominciò così a viaggiare per visitare i più famosi [[santuario|santuari]] europei, fece pellegrinaggi in Germania, Francia, Spagna e Italia, si calcola che in poco meno di 14 anni percorse circa 30.000 chilometri.<br/>
 
In Italia, il santuario a cui era più legato era quello di [[Loreto]], ma visitò spesso anche [[Assisi]] e [[Bari]] per vedere le spoglie di [[San Nicola di Bari|San Nicola]].
 
Dormiva per strada, viveva di offerte anche se non chiedeva l'elemosina, donava ad altri poveri tutto quello che considerava superfluo. Si vestiva in maniera semplice, sulle spalle portava un sacco in cui aveva qualcosa da mangiare e le uniche cose che possedeva: un Vangelo, un [[breviario]], il libro [[Imitazione di Cristo]], alcuni altri libri di devozione spirituale e il [[crocifisso]] che portava al collo.
 
Il [[3 dicembre]] [[1770]] arrivò per la prima volta a [[Roma]] dove si fermò stabilmente dal [[1777]], si stabilì sotto un’arcata del [[Colosseo]].<br/>
 
In breve tempo la sua fama di uomo spirituale si diffuse nella città e i suoi consigli spirituali furono richiesti da nobili e [[Cardinale|cardinali]].<br/>
 
Un [[abate]] che gestiva un ospizio per vagabondi vicino alla [[chiesa di Santa Maria ai Monti]] lo convinse tempo dopo a stabilirsi lì.
 
I romani lo conoscevano come "il pellegrino della Madonna", o "il povero delle Quarantore", o "il penitente del Colosseo".
 
Lo si poteva incontrare nelle chiese dove si svolgevano le [[quarantore]].
 
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