Antico Testamento: differenze tra le versioni

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[[File:Moses-Ribera.jpg|400px|thumb|right|{{autore|[[Spagnoletto|Jose de Ribera]]}}, ''Mosè'' (particolare). Il grande condottiero [[ebraismo|ebraico]], qui rappresentato con in [[mano]] le [[decalogo|tavole della legge]], è considerato la figura principale dell'Antico Testamento]]
 
L''''Antico Testamento''', o '''Vecchio Testamento''', o '''Primo Testamento''', è la parte della [[Bibbia]] riguardante la [[storia della salvezza prima di [[Cristo]]. L’apostolo [[Paolo]] è stato il primo a usare l’espressione “Antico Testamento” quando osservava che ''“ i figliprima di Israele avevano le menti accecate; infatti fino ad oggi un velo rimane, non rimosso, alla lettura dell’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.”'' (2 Cor 3,13-14) [[Paolo]] si riferiva all’alleanza tra [[Dio]] e Israele, violata ripetutamente dal popolo ebraico e destinata a raggiungere la sua pienezza in [[Cristo]].
Sulla scia dell’Apostolo due autori cristiani, [[Tertulliano]] e [[Origene]], vissuti tra il II e il III secolo, usarono l’espressione “Antico Testamento” per definire le Sacre Scritture di Israele che furono accolte dal Cristianesimo e da esso considerate un insieme unitario collegato al [[Nuovo Testamento]].
Oggi, in seguito allo sviluppo del dialogo ebraico cristiano iniziato col [[Concilio Vaticano II]], si usa l’espressione “Primo Testamento” per sottolineare di più che la storia della salvezza si sviluppa in un percorso unitario le cui tappe devono essere tutte seguite dal fedele cristiano.
L’autorevole documento della Pontificia Commissione Biblica ''“Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana”'' (2001) afferma:
 
== L'espressione ==
''“Gli scritti del Nuovo Testamento non si presentano mai come una assoluta novità, ma si mostrano, al contrario, solidamente radicati nella lunga esperienza religiosa del popolo d'Israele, esperienza registrata sotto diverse forme in alcuni libri sacri, che costituiscono le Scritture del popolo ebraico. Il Nuovo Testamento riconosce ad essi un'autorità divina; riconoscimento che si manifesta in molti modi, più o meno espliciti.(…)Definendo le Scritture del popolo ebraico « Antico Testamento », la Chiesa non ha voluto affatto suggerire che esse siano superate e che se ne potesse ormai fare a meno. Al contrario, essa ha sempre affermato che Antico Testamento e Nuovo Testamento sono inseparabili. Il loro primo rapporto sta proprio in questa inseparabilità.”''(n.3.19)
 
L'[[apostolo]] [[San Paolo|Paolo]] è stato il primo a usare l'espressione "Antico Testamento" in {{pb|2Cor|3,14}}; parlando dei [[figlio|figli]] d'[[Israele]] spiega:
 
{{quote|Ma le loro [[mente|menti]] furono [[indurimento|indurite]]; infatti fino ad oggi quel medesimo [[velo]] rimane, non rimosso, quando si legge l'Antico Testamento, perché è in [[Cristo]] che esso viene eliminato.}}
 
[[Paolo]] si riferisce all'[[alleanza]] tra [[Dio]] e [[Israele]], violata ripetutamente dal [[popolo ebraico]] e destinata a raggiungere la sua pienezza in [[Cristo]].
 
Sulla scia dell’Apostolodell'Apostolo due autori cristiani, [[Tertulliano]] e [[Origene]], vissuti tra il [[II secolo|II]] e il [[III secolo]], usarono l’espressionel'espressione “Antico"Antico Testamento”Testamento" per definire le [[Sacre Scritture]] di [[Israele]] che furono accolte dal [[Cristianesimo]] e da esso considerate un insieme unitario collegato al [[Nuovo Testamento]].
 
Oggi, in seguito allo sviluppo del [[dialogo]] [[ebraismo|ebraico ]]-cristiano iniziato col [[Concilio Vaticano II]], si usa l’espressionel'espressione “Primo"Primo Testamento”Testamento" per sottolineare di più che la storia della salvezza si sviluppa in un percorso unitario le cui tappe devono essere tutte seguite dal [[fedele]] cristiano., come sintetizza l'autorevole documento ''Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella [[Bibbia]] cristiana'' ([[2001]]) della [[Pontificia Commissione Biblica]]:
 
''“Gli{{quote|Gli scritti del [[Nuovo Testamento]] non si presentano mai come una assoluta novità, ma si mostrano, al contrario, solidamente radicati nella lunga esperienza religiosa del [[popolo d'Israele]], esperienza registrata sotto diverse forme in alcuni libri sacri, che costituiscono le Scritture del popolo ebraico. Il Nuovo Testamento riconosce ad essi un'[[autorità]] divina; riconoscimento che si manifesta in molti modi, più o meno espliciti.(…) [..] Definendo le Scritture del popolo ebraico « "Antico Testamento »", la [[Chiesa]] non ha voluto affatto suggerire che esse siano superate e che se ne potesse ormai fare a meno. Al contrario, essa ha sempre affermato che Antico Testamento e Nuovo Testamento sono inseparabili. Il loro primo rapporto sta proprio in questa inseparabilità.”''(|n. 3.19)}}
 
== Considerazioni generali ==
== Articolazione e contenuto ==
 
=== Articolazione ebraica ===
Gli ebrei annoverano 24 libri nella loro [[Bibbia]], che essi chiamano Tanak, termine formato dalle iniziali di Tôrāh, « Legge », Nebi'im, « profeti », e Ketubim, altri « Scritti ». La cifra di 24 è spesso ridotta a 22, numero delle lettere dell'alfabeto ebraico. Nel canone cristiano, a questi 24 o 22 libri corrispondono 39 libri, detti « protocanonici ». La differenza si spiega col fatto che gli ebrei considerano come un solo libro molti scritti che sono invece distinti nel canone cristiano, ad esempio gli scritti dei dodici profeti « minori ».
 
La Tôrāh comprende i primi cinque libri, particolarmente venerati da Israele, che la tradizione cristiana avrebbe chiamato Pentateuco. I Nebi'im, « profeti », si suddividono in due aree principali: i Profeti anteriori, comprendenti gli scritti da Giosuè ai Re, che sono libri storici nei quali però viene rivelato il senso religioso degli eventi raccontati; i Profeti posteriori, nei quali tale senso religioso della storia viene trattato in modo sistematico. Infine i Ketubim, gli Scritti, cioè una raccolta eterogenea comprendente opere sapienziali e anche altre appartenenti a diversi generi. Essa è aperta dai [[Salmi]] e si conclude con le [[Cronache]].
Gli [[ebrei]] annoverano 24 libri nella loro [[Bibbia]], che essi chiamano ''Tanak'', termine formato dalle iniziali di ''Tôrāh'', "[[Legge]]", ''Nebi'im'', "[[profeti]]", e ''Ketubim'', "(altri) Scritti". La cifra di 24 è spesso ridotta a 22, numero delle lettere dell'[[alfabeto ebraico]].
La [[Chiesa]] cattolica annovera 46 libri nel suo canone dell'Antico Testamento, 39 protocanonici e 7 deuterocanonici, così chiamati perché i primi, scritti in ebraico, furono accettati nel canone senza grande discussione o senza alcuna discussione, mentre i secondi, scritti in greco, ([[Siracide, Baruc, Tobia, Giuditta, Sapienza, 1 e 2 Maccabei]] e alcune parti di [[Ester]] e di [[Daniele]]) furono accettati definitivamente solo dopo vari secoli di esitazione (da parte di alcuni padri della Chiesa come pure di [[Girolamo]]).
 
Gli ebrei annoverano 24 libri nella loroNel [[Bibbiacanone]], che essi chiamano Tanak, termine formato dalle iniziali di Tôrāh, « Legge », Nebi'im, « profeti », e Ketubim, altri « Scritti ». La cifra di 24 è spesso ridotta a 22, numero delle lettere dell'alfabeto ebraico. Nel canone cristiano, a questi 24 o 22 libri corrispondono 39 libri, detti « "protocanonici »". La differenza si spiega col fatto che gli ebrei considerano come un solo libro molti scritti che sono invece distinti nel canone cristiano, ad esempio gli scritti dei [[dodici]] [[profeti « minori|profeti »"minori"]].
 
La ''Tôrāh'' comprende i primi [[cinque]] libri, particolarmente venerati da [[Israele]], che la [[tradizione]] cristiana chiama [[Pentateuco]].
 
I ''Nebi'im'', "profeti", si suddividono in due gruppi principali:
* i ''[[Profeti anteriori]]'', comprendenti gli scritti da [[Libro di Giosuè|Giosuè]] ai [[Libri dei Re]]: essi sono libri storici nei quali però viene [[rivelazione|rivelato]] il senso [[religione|religioso]] degli eventi raccontati;
* i ''Profeti posteriori'', nei quali tale senso religioso della storia viene trattato in modo sistematico.
 
Infine i ''Ketubim'', gli "Scritti": sono una raccolta eterogenea comprendente opere sapienziali e anche altre appartenenti a diversi generi. Essa è aperta dai [[Salmi]] e si conclude con i [[Libri delle Cronache]].
 
==== I libri ''deuterocanonici'' =====
 
Oltre ai 39 libri ''protocanonici'', la [[Chiesa Cattolica]] annovera nel suo canone dell'Antico Testamento anche i [[sette]] libri detti ''deuterocanonici'', per un totale di 46 libri.
 
I libri ''deuterocanonici'' sono così chiamati perché, a differenza dei libri ''protocanonici'', che furono scritti in [[lingua ebraica|ebraico]] e accettati nel canone senza grande discussione o senza alcuna discussione, sono scritti in [[lingua greca|greco]]; essi sono:
* [[Siracide]]
* [[Libro di Baruc|Baruc]]
* [[Libro di Tobia|Tobia]]
* [[Libro di Giuditta|Giuditta]]
* [[Libro della Sapienza|Sapienza]]
* [[Primo libro dei Maccabei|Primo]] e [[Secondo libro dei Maccabei|secondo Maccabei]]
* alcune parti di [[Libro di Ester|Ester]] e di [[Libro di Daniele|Daniele]]
 
Tali libri furono accettati definitivamente dalla [[Chiesa]] solo dopo vari secoli di esitazione<ref>Tra i [[padri della Chiesa]] che esitano a includerli nel canone dell'Antico Testamento si trova pure [[San Girolamo]].</ref>.
 
=== Articolazione cattolica ===
 
La tradizione [[Chiesa Cattolica|cattolica]] è solita vedere nell'Antico Testamento [[quattro]] grandi sezioni:
 
 
== L’AnticoL'Antico Testamento nella Dei Verbum ==
 
La ''[[Dei Verbum]]'' parla dell'Antico Testamento nei seguenti termini:
"''Iddio, progettando e preparando nella sollecitudine del suo grande amore la salvezza del genere umano, si scelse con singolare disegno un popolo al quale affidare le promesse. Infatti, mediante l'alleanza stretta con Abramo (cfr. Gn 15,18), e per mezzo di Mosè col popolo d'Israele (cfr. Es 24,8), egli si rivelò, in parole e in atti, al popolo che così s'era acquistato come l'unico Dio vivo e vero, in modo tale che Israele sperimentasse quale fosse il piano di Dio con gli uomini e, parlando Dio stesso per bocca dei profeti, lo comprendesse con sempre maggiore profondità e chiarezza e lo facesse conoscere con maggiore ampiezza alle genti (cfr. Sal 21,28-29; 95,1-3; Is 2,1-4; Ger 3,17). L'economia della salvezza preannunziata, narrata e spiegata dai sacri autori, si trova in qualità di vera parola di Dio nei libri dell’Antico Testamento; perciò questi libri divinamente ispirati conservano valore perenne: “ Quanto fu scritto, lo è stato per nostro ammaestramento, affinché mediante quella pazienza e quel conforto che vengono dalle Scritture possiamo ottenere la speranza ” (Rm 15,4).
 
"''{{quote|[[Dio|Iddio]], progettando e preparando nella sollecitudine del suo grande [[amore]] la [[salvezza]] del [[uomini|genere umano]], si scelse con singolare [[disegno di Dio|disegno]] un popolo al quale affidare le [[promessa|promesse]]. Infatti, mediante l'[[alleanza]] stretta con [[Abramo]] (cfr. {{pb|Gn |15,18}}), e per mezzo di [[Mosè]] col [[popolo d'Israele]] (cfr. {{pb|Es |24,8}}), egli si [[rivelazione|rivelò]], in [[parola|parole]] e in atti, al popolo che così s'era acquistato come l'unico Dio vivo e vero, in modo tale che Israele sperimentasse quale fosse il piano di Dio con gli uomini e, parlando Dio stesso per [[bocca]] dei [[profeti]], lo comprendesse con sempre maggiore profondità e chiarezza e lo facesse [[conoscenza di Dio|conoscere]] con maggiore ampiezza alle genti (cfr. {{pb|Sal |21,28-29; 95,1-3}}; {{pb|Is |2,1-4}}; {{pb|Ger |3,17}}). L'[[economia della salvezza]] preannunziata, narrata e spiegata dai sacri autori, si trova in qualità di vera [[parola di Dio]] nei libri dell’Anticodell'Antico Testamento; perciò questi libri divinamente [[ispirazione|ispirati]] conservano valore perenne: "Quanto fu scritto, lo è stato per nostro ammaestramento, affinché mediante quella [[pazienza]] e quel conforto che vengono dalle Scritture possiamo ottenere la [[speranza]]" ({{pb|Rm |15,4}}).
''L'economia dell’Antico Testamento era soprattutto ordinata a preparare, ad annunziare profeticamente (cfr. Lc 24,44; Gv 5,39; 1 Pt 1,10) e a significare con diverse figure (cfr. 1 Cor 10,11) l'avvento di Cristo redentore dell'universo e del regno messianico. I libri poi dell’Antico Testamento, tenuto conto della condizione del genere umano prima dei tempi della salvezza instaurata da Cristo, manifestano a tutti chi è Dio e chi è l'uomo e il modo con cui Dio giusto e misericordioso agisce con gli uomini. Questi libri, sebbene contengano cose imperfette e caduche, dimostrano tuttavia una vera pedagogia divina. Quindi i cristiani devono ricevere con devozione questi libri: in essi si esprime un vivo senso di Dio; in essi sono racchiusi sublimi insegnamenti su Dio, una sapienza salutare per la vita dell'uomo e mirabili tesori di preghiere; in essi infine è nascosto il mistero della nostra salvezza.''
 
''L'economia dell’Anticodell'Antico Testamento era soprattutto ordinata a preparare, ad annunziare profeticamente (cfr. {{pb|Lc |24,44}}; {{pb|Gv |5,39}}; 1 Pt {{pb|1Pt|1,10}}) e a significare con diverse figure (cfr. 1 Cor {{pb|1Cor|10,11}}) l'avvento di [[Cristo]] [[redentore]] dell'universo e del [[regno di Dio|regno]] [[Messia|messianico]]. I libri poi dell’Anticodell'Antico Testamento, tenuto conto della condizione del genere umano prima dei tempi della salvezza instaurata da Cristo, manifestano a tutti chi è Dio e chi è l'uomo e il modo con cui Dio giusto e [[misericordia|misericordioso]] agisce con gli uomini. Questi libri, sebbene contengano cose imperfette e caduche, dimostrano tuttavia una vera pedagogia divina. Quindi i cristiani devono ricevere con [[devozione]] questi libri: in essi si esprime un vivo senso di Dio; in essi sono racchiusi sublimi insegnamenti su Dio, una [[sapienza]] salutare per la vita dell'uomo e mirabili tesori di [[preghiera|preghiere]]; in essi infine è nascosto il [[mistero]] della nostra salvezza.''
''Dio dunque, il quale ha ispirato i libri dell'uno e dell'altro Testamento e ne è l'autore, ha sapientemente disposto che il Nuovo fosse nascosto nell’Antico e l’Antico fosse svelato nel Nuovo. Poiché, anche se Cristo ha fondato la Nuova Alleanza nel sangue suo (cfr. Lc 22,20; 1 Cor 11,25), tuttavia i libri dell’Antico Testamento, integralmente assunti nella predicazione evangelica, acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento (cfr. Mt 5,17; Lc 24,27), che essi a loro volta illuminano e spiegano.''"'' (Dei Verbum 14-16)
 
''Dio dunque, il quale ha ispirato i libri dell'uno e dell'altro Testamento e ne è l'autore, ha sapientemente disposto che il [[Nuovo Testamento|Nuovo]] fosse nascosto nell’Anticonell'Antico e l’Anticol'Antico fosse svelato nel Nuovo. Poiché, anche se [[Cristo]] ha fondato la [[Nuova Alleanza]] nel [[sangue]] suo (cfr. {{pb|Lc |22,20}}; 1 Cor {{pb|1Cor|11,25}}), tuttavia i libri dell’Anticodell'Antico Testamento, integralmente assunti nella [[predicazione]] [[Vangelo|evangelica]], acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento (cfr. {{pb|Mt |5,17}}; {{pb|Lc |24,27}}), che essi a loro volta illuminano e spiegano.''"'' (Dei Verbum|nn. 14-16)}}
 
{{Antico Testamento}}

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