Nascita di Gesù: differenze tra le versioni

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I due testi canonici concordano in alcuni punti e sono discordi in altri. ''Matteo'' e ''Luca'' concordano su due eventi centrali, che verificano, secondo l'interpretazione cristiana, due profezie dell'Antico Testamento: la nascita di Gesù a [[Betlemme]] ({{passo biblico con libro|Mic|5,1}}), da una vergine ({{passo biblico con libro|Is|7,14}}); le due narrazioni concordano anche su altri eventi, come la nascita al "tempo di re [[Erode il Grande|Erode]]", il nome dei genitori ([[Maria|Maria]], promessa sposa di [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]]), il [[concepimento verginale]] da parte dello [[Spirito Santo]]. I due racconti differiscono invece riguardo le motivazioni per cui Gesù sarebbe nato a Betlemme, l'annunciazione, le motivazioni per cui la famiglia si recò a Nazaret dopo la nascita.
 
Contrariamente a quanto alcuni sostengono, "quando la Chiesa celebra la nascita di Gesù nella terza decade di dicembre, attinge all’ininterrottaall'ininterrotta memoria delle prime comunità cristiane riguardo ai fatti evangelici e ai luoghi in cui accaddero. Non fu una scelta arbitraria per soppiantare antiche feste pagane"<ref>[http://www.vicariatusurbis.org/ambrogio/25_dicembre.htm Tommaso Federici, ''24 giugno, 23 settembre, 25 dicembre: date storiche''</ref>.
 
Tardiva è la coincidenza dell'anno 1 dell'era cristiana con il 753 dalla fondazione di Roma, in quanto risalente al monaco [[Dionigi il Piccolo]] nel VI secolo.
=== Interpretazione storiografica ===
 
La maggior parte degli storici contemporanei, sia di formazione laica che cristiana ([[Alfred Loisy]], [[Ernesto Buonaiuti]], [[Hans Küng]], [[Rudolf Bultmann]], [[Dietrich Bonhoeffer]], [[John Paul Meier]]) considerano i racconti evangelici della Natività non fondati storicamente. Secondo questa interpretazione, i principali eventi delle narrazioni sarebbero elaborazioni tardive e leggendarie redatte sulla base delle profezie messianiche contenute nell'[[Antico Testamento]], che vengono espressamente o implicitamente citate in particolare in ''Matteo''. Seguendo queste premesse non ha senso cercare nei vangeli indicazioni più o meno affidabili circa la [[data di nascita di Gesù]]. Anche il luogo di nascita a [[Betlemme]], patria del messia atteso, deve essere rifiutato, e sono state proposte altre località, ''in primis'' [[Nazaret]] dove Gesù risiedeva da adulto.
 
La non storicità dei racconti evangelici deriva sia dalle incoerenze esterne che interne ai racconti. Ad esempio, in ''Luca'' la nascita di Gesù è collocata sia durante il regno di [[Erode il Grande|Erode]] (morto nel [[4 a.C.]]), che in occasione del [[censimento di Quirinio]] (che [[Giuseppe Flavio] attesta essere avvenuto nel [[6]] d.C.), con una evidente incongruenza storica; in ''Matteo'' si racconta della [[strage degli innocenti]], episodio storico non attestato da nessuna altra fonte e probabilmente mai avvenuto. I due racconti sono inoltre in disaccordo riguardo alle motivazioni per cui Gesù nacque a Betlemme (in base a quanto scritto in ''Matteo'', Giuseppe e Maria sembrano risiedere nella cittadina sin dall'inizio, per l'autore di ''Luca'' vi giungono solo per rispettare i dettami del censimento), per i particolari dell'annunciazione (in ''Matteo'' a Giuseppe, in ''Luca'' a Maria), per le modalità di trasferimento a Nazaret (per ''Matteo'' vi si trasferiscono dopo la fuga in Egitto perché a Betlemme regna il figlio di Erode, secondo ''Luca'' vi ritornano dopo la nascita di Gesù).
I testi evangelici sembrano suggerire uno scarso interesse degli evangelisti per tramandare l'esatta data di nascita di Gesù, elemento estraneo agli obiettivi del loro testo (si veda il paragrafo precedente sul "genere letterario"). Tale ritrosia era condivisa dai primi cristiani, che tendevano a festeggiare il Battesimo di Gesù o l'Epifania (considerati "equivalenti" e collocati spesso nella stessa data, in quanto punti d'avvio della rivelazione della divinità di Gesù.
 
Le prime notizie risalgono circa all'anno [[200]], ma sono rare, contradditoriecontraddittorie o di difficile interpretazione. Solo [[Ippolito di Roma]] assegnava sin d'allora la nascita al [[25 dicembre]].
 
La festa liturgica del Natale è piuttosto tarda e perciò la sua collocazione al 25 dicembre sarebbe dovuta, secondo la maggioranza degli storici, a considerazioni pratiche. L'innesto delle nuove credenze cristiane nel ''corpus'' del calendario e delle tradizioni popolari romane avrebbe fissato la commemorazione della natività di Cristo nelle antiche feste invernali dedicate a [[Saturno (divinità)|Saturno]], i [[Saturnali]], forse perché erano feste che segnavano la fine di un tempo, ed anche perché caratteristica dei ''Saturnalia'' era la temporanea abolizione delle differenze sociali e l'inversione dei ruoli tra schiavi e padroni.
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