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[[File:Resurrection (24).jpg|right|300px|thumb|[[Icona]] della [[Risurrezione di Gesù]]]]
L'espressione '''terzo giorno''' compare negli annunci da parte di [[Gesù]] della sua [[morte di Gesù|morte]] e [[Risurrezione di Gesù]] e nelle formulazioni del ''[[kerigma]]'' che si riferiscono allo stesso evento.
L'espressione '''terzo giorno''' compare nel ''[[kerigma]]'' della [[morte di Gesù|morte]] e [[Risurrezione di Gesù]] riportato dal [[San Paolo Apostolo|San Paolo]] al cap. {{passo biblico|1Cor|15}} della [[Prima lettera ai Corinzi]] ({{pb|1Cor|15,4}}), e anche negli [[annunci della passione]] così come sono riportati in [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] ({{passo biblico|Mt|16,21;17,23;20,19}}; cfr. {{passo biblico|Mt|27,64}}) e in [[Vangelo secondo Luca|Luca]] ({{passo biblico|Lc|9,22;18,33}}). [[Vangelo secondo Marco|Marco]] riporta invece l'espressione "dopo tre giorni" ({{passo biblico|Mc|8,31;9,31;10,34}}). Lo stesso [[Cristo]] risorto usa poi l'espressione, sempre in riferimento alla sua [[risurrezione]] ({{pb|Lc|24,7.46}}).▼
Si tratta di un riferimento solo apparentemente [[tempo|temporale]], e più propriamente [[teologia|teologico]]: il significato si basa sull'esperienza che dopo tre giorni, o al terzo giorno, il giusto o [[Israele]] è [[salvezza|salvato]]<ref>[[Joachim Gnilka]] (1987), p.447s.</ref>.
Appare poi anche in una proclamazione del ''kerigma'' da parte di [[San Pietro Apostolo|Pietro]] ({{pb|At|10,40}}).▼
Il substrato [[Antico Testamento|veterotestamentario]] dell'espressione è principalmente in [[Osea]]:
{{quote biblico|Venite, ritorniamo al Signore:<br />egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.<br />Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.<br />Dopo due giorni ci ridarà la vita<br />e il terzo ci farà rialzare<br />e noi vivremo alla sua presenza.|Os|6,2}}
Un altro passo significativo si trova in {{passo biblico con libro|Gen|22,4}}: [[Abramo]] in cammino verso il [[Moria]] per [[sacrificio di Isacco|sacrificare Isacco]] giunge in vista della sua destinazione "il terzo giorno": tale giorno sarà il giorno della liberazione di Abramo dal peso dell'[[obbedienza]] che gli è stata chiesta.
Nella [[storia di Giuseppe]] si dice che "al terzo giorno" [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] propone la [[salvezza]] ai suoi [[fratello|fratelli]].
La [[rivelazione]] del [[Sinai]] avviene al terzo giorno {{pb|Es|19,11.16}}.
Il [[profeta]] [[Isaia]] viene mandato ad annunziare al [[re di Giuda|re]] [[Ezechia]] che sarebbe guarito, e che il terzo giorno sarebbe salito al [[Tempio di Gerusalemme|Tempio]] ({{pb|2Re|20,5.8}}).
La regina [[Ester]] [[preghiera|prega]] e [[digiuna|digiuna]], e il terzo giorno si presenta rivestita di abiti splendenti al re [[Assuero]] per chiedere la [[grazia]] della salvezza per il suo [[popolo d'Israele|popolo]] condannato allo sterminio dal perfido [[Aman]] ({{pb|Est|5,1}}).
== Uso nel Nuovo Testamento ==
▲L'espressione
Lo stesso [[Cristo]] risorto usa poi l'espressione, sempre in riferimento alla sua [[risurrezione]] ({{pb|Lc|24,7.46}}).
È riportata poi da [[San Paolo Apostolo|San Paolo]] quando ripresenta al cap. {{passo biblico|1Cor|15}} della [[Prima lettera ai Corinzi]] il ''[[kerigma]]'' ({{pb|1Cor|15,4}}).
▲Appare poi anche in una proclamazione del ''kerigma'' da parte di [[San Pietro Apostolo|Pietro]] ({{pb|At|10,40}}).
== Significato teologico ==
Si può dire che
{{quote|L'espressione ''dopo tre giorni'' sembra rifarsi alla concezione [[giudaismo|giudaica]] della salvezza del giusto [[persecuzione|perseguitato]], dopo un breve periodo di tempo. Così veniva interpretato il detto enigmatico di Os 6,2 (..). Tale interpretazione sembrava confermata dalla storia di [[Giona]], rimasto nel ventre del [[pesce]] per tre giorni e tre notti ({{passo biblico|Gio|2,1}}).|[[Angelico Poppi]] (1990), p. 225}}
L'espressione "''il terzo giorno''" riportata da Matteo e da Luca è più vicina alla realtà storica rispetto al "''dopo [[tre]] giorni''" di Marco<ref>[[Angelico Poppi]] (1990), p. 336.</ref>. Tuttavia le due espressioni hanno lo stesso significato già nella letteratura giudaica<ref>[[Joachim Gnilka]] (1987), p.448.</ref>
== Note ==
* [[Angelico Poppi]], ''Sinossi dei quattro Vangeli. Introduzione e commento'', [[EMP]], [[Padova]], 1990
* [[Joachim Gnilka]], ''Marco'', [[Cittadella]], [[Assisi]], 1987
== Voci correlate ==
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