Deposizione di Gesù Cristo dalla croce (Beato Angelico): differenze tra le versioni

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* La scena di ''[[Gesù Cristo]] deposto dalla [[croce]]'' si svolge tutta in primo piano e vi si trova una delle caratteristiche più tipiche dell'Angelico: l'uso di colori limpidi, luminosi e brillanti, accordati in una delicata armonia tonale, che richiama il concetto di [[san Tommaso d'Aquino]] della luce terrena quale riflesso del ''lumen'' ordinatore divino.
* La rappresentazione resta in bilico tra il tono di gravità che si addice alla scena sacra e la vivacità pittoresca nella ricreazione ambientale. Nonostante la salda volumetria delle figure, soprattutto quella di [[Gesù Cristo]] nudo modellato anatomicamente, manca una rappresentazione convincente del peso e dell'azione, con le figure sulle scale che sembrano lievitare nell'aria. Notevole è invece l'attenzione al dettaglio, come i segni delle frustate sul corpo di [[Gesù]], o la dettagliata resa delle fisionomie dei personaggi.
* Dei due gruppi, ai lati della croce, composti: a destra da uomini dotti che discutono sui simboli della Passione di Gesù, mentre a sinistra dalle pie donne che attendono di ricevere nel sudario la salma, il critico d'arte ha scritto: {{Quote|Da un lato è la religione dell'intelletto, dall'altro la religione del cuore; e all'intelletto chiaro, all'anima pura tutta la realtà si manifesta ordinata e limpida, come forma perfetta}}<ref>|[[Carlo Giulio Argan]], ''Storia dell'arte italiana'', vol. II, [[Firenze]] [[1969]], p. 69)</ref>
* L'ambientazione primaverile dell'episodio allude sia alla realtà storica della ''[[Crocifissione]]'', ma anche al rito stagionale della "rinascita", al rinnovarsi della terra e degli uomini davanti a [[Dio]] incarnato ed immolato per la sua [[redenzione]] intesa sia come periodo storico in cui si svolse la scena, sia come simbolo di rinascita; le citazioni dell'[[Antico Testamento]] della cornice esortano al [[pentimento]] ed alla [[meditazione]] sul tema del [[sacrificio]].
 
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