Beato Andrea Carlo Ferrari: differenze tra le versioni

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Il [[23 giugno]] [[1890]] fu nominato [[vescovo]] di [[diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|Guastalla]] da [[papa]] [[Leone XIII]]. Fu consacrato il [[29 giugno]] di quello stesso anno nella chiesa delle religiose del Sacro Cuore di Villa Lante a [[Roma]], ad opera del [[cardinale]] [[Lucido Maria Parocchi]], [[Sede suburbicaria di Albano|vescovo di Albano]] e [[Vicario generale per la Diocesi di Roma|vicario generale di Roma]], assistito da [[Vincenzo Leone Sallua]], [[Sede titolare di Calcedonia|arcivescovo titolare di Calcedonia]], commissario generale del tribunale dell'inquisizione, e da [[Giovanni Maria Maioli]], [[Diocesi di Urbania e Sant'Angelo in Vado|vescovo di Urbania e Sant'Angelo in Vado]]. Prese possesso ufficiale della diocesi di Guastalla il [[3 ottobre]] [[1890]] facendo il suo ingresso nella [[cattedrale]].
 
Un anno dopo, il [[29 maggio]] [[1891]], divenne [[vescovo]] di [[Diocesi di Como|Como]]. Anche qui intraprese una intensa attività di visite pastorali. In data 19 febbraio [[1894]] il corrispondente del Corriere della Sera così scrisse del santo pastore:
 
{{Quote| [[Mons.]] Ferrari è soprattutto un operoso. Nei tre anni che ha diretto la diocesi di Como non si è dato pace per lui stesso, e non ne ha data al suo clero. Credo che sia stato il solo vescovo di quella [[diocesi]] che ne abbia visitata ogni [[parrocchia]], ogni borgata o [[Chiesa (edificio)|chiesa]], fra monti e burroni; andando a cavallo o a piedi, dove il cavallo non poteva arrampicarsi; non lasciandosi vincere da stanchezza; dormendo alle volte malamente nella casa sguarnita di un povero curato; mangiando con lui alla meglio, e levandosi la mattina di buon'ora per riprendere l'apostolico cammino. E dappertutto visite minuziose alle chiese... consigli e ammonizioni secondo il caso... Il suo debole è la predicazione.
Discorre bene, con buona voce, senza enfasi e senza abbandonarsi alle volgarità dei predicatori comuni. Fa fino a quattro prediche al giorno, torna a casa stanco da non poterne più, eppure il giorno dopo riprende la stessa vita. E non ha salute da vendere perché egli non è robusto, né copioso di forme, ma è piccolo, piuttosto magro e di color terreo, dagli occhi vivi e neri, e dall'insieme ascetico di chi soffre privazioni di sonno e forse anche di cibo.|{{Autore|Guido Pettinati}}, I santi canonizzati del giorno, vol.2, Udine, ed.Segno}}
 
Dopo tre anni a Como, improvvise gli giunsero, da parte di papa Leone XIII, la nomina a [[cardinale]] e la promozione alla [[Arcidiocesi di Milano|sede arcivescovile di Milano]], succedendo allo scomparso [[Luigi Nazari di Calabiana]].

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