Nuovo Lezionario Ambrosiano: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
+formattazione
mNessun oggetto della modifica
m (+formattazione)
Ovviamente l'aggettivo qualificante è quest'ultimo. In prima istanza esso intende affermare che il Nuovo Lezionario è stato progettato nel solco della tradizione ambrosiana, sia sotto il profilo del merito (le scelte bibliche attestate in modo costante dalla documentazione liturgica in nostro possesso), sia sotto l'aspetto del metodo (un certo modo di intendere il rapporto tra la Parola proclamata e il mistero celebrato, che permette di colmare eventuali lacune nella documentazione o di osare sviluppi nuovi determinati dalle esigenze liturgiche e pastorali odierne). Nell'uno e nell'altro caso l'elaborazione di un Nuovo Lezionario Ambrosiano è avvenuta sul presupposto che, come annota con forza il [[cardinale]] [[Dionigi Tettamanzi]] nel discorso programmatico alla [[Congregazione del Rito Ambrosiano]] del [[4 febbraio]] [[2005]], in ogni tradizione liturgica il Lezionario è elemento qualificante e irrinunciabile: {{quote|...Perché mediante l'organizzazione della proclamazione liturgica delle Sacre Scritture si modula una peculiare proposta catechetica e mistagogica e si veicola una specifica sensibilità teologica e spirituale.}}
 
Si aggiunga che l'entusiasmo e l'impegno con cui la Chiesa ambrosiana ha inteso custodire e vivificare il suo proprio Lezionario, pur richiedendo alle comunità qualche onere maggiore (tempi di adattamento, elaborazione di nuovi sussidi, spese supplementari, ecc…ecc...) ridonderanno a beneficio della [[Chiesa]] una, santa, [[Cattolicesimo|cattolica]] e [[Apostoli|apostolica]], e contribuiranno non poco al [[Ecumenismo|dialogo ecumenico]] tra le diverse [[Cristianesimo|confessioni cristiane]].
 
=== Qualche notizia sull'itinerario di preparazione ===
- La Costituzione n. 87 del [[Sinodo]] 47° ([[1995]]), auspicando il compimento della riforma della liturgia ambrosiana avviata con il [[Concilio Vaticano II]], richiese la revisione dei libri liturgici già promulgati e aggiunse tra parentesi: "In particolare il Lezionario, che è ancora ''ad experimentum''". Era stato infatti pubblicato come tale, nel [[1976]], solo per i tempi d'[[Avvento]], di [[Tempo di Natale|Natale]], della [[Quaresima]], per la [[Settimana santa]], per l'[[Ottava di Pasqua]] e per alcune [[Festa (liturgia)|feste]] o [[solennità]] di [[Santo|Santi]].
 
- La Congregazione del Rito Ambrosiano istituì una commissione ad hoc, che accolse il compito affidatole dal mandato [[Sinodo|sinodale]] e lo intese nel suo senso più ampio: esplorare la possibilità di un Lezionario Ambrosiano completo ([[Festa (liturgia)|festivo]] e [[Feria|feriale]]) su tutto l'[[anno liturgico]]. Non parve praticabile ritoccare il Lezionario dei tempi forti, senza operare una concomitante e organica rivisitazione di tutta la proclamazione della Parola di Dio nel corso dell'anno. La scelta, meditata e consapevole, fu dunque quella di dare avvio a un progetto di Lezionario ambrosiano integrale e unitario. Non più un supplemento ambrosiano ai volumi del [[Lezionario Romano]], ma un organico e originale sistema ambrosiano di letture bibliche per l'intero arco dell'anno liturgico.
*Quanto emerge dallo studio accurato delle fonti ambrosiane del primo millennio ha un riscontro nei secoli successivi, sia con l'edizione del Messale ambrosiano post-tridentino ([[1594]]), sia con l'edizione tipica del [[1902]] che fece testo fino al [[Concilio Vaticano II]]. Possiamo dire che nel periodo che va dal [[Concilio di Trento]] al Vaticano II, il Lezionario Ambrosiano custodì meglio del Lezionario Romano una ricca, varia e peculiare articolazione lungo l'intero anno liturgico, dando prova di una sorprendente vitalità liturgica e pastorale.
 
*Il profondo rinnovamento liturgico propugnato dal Concilio Vaticano II non poteva non toccare anche la riforma del nostro Lezionario; per cui il progetto del Nuovo Lezionario Ambrosiano si configura come una revisione ede un arricchimento dell'ordinamento delle letture proprio della Chiesa ambrosiana secondo le disposizioni dei nn. 4 e 51 della ''Sacrosantum Concilium'' .
 
==== Ragioni di carattere ecclesiologico-liturgico ====
In sintesi:
 
*Sotto il profilo del metodo. Il Nuovo Lezionario Ambrosiano intende rilanciare la proclamazione della Parola di Dio nelle assemblee liturgiche ambrosiane secondo un criterio catechetico-mistagogico ben strutturato, ordinato e omogeneo. Viene superata la giustapposizione di segmenti non ben amalgamati tra loro, a tutto vantaggio di un itinerario di letture bibliche ben coordinato e armonico, capace di evidenziare un disegno coerente e ben concertato. Detto semplicemente: ai tempi forti, già ben conosciuti (Avvento, Natale, Quaresima, Triduo e Tempo pasquale) si affianca un tempo ''per annum'' meglio articolato nelle sue diverse tonalità celebrative: il [[Tempo Dopo l'Epifania]], il lungo [[Tempo Dopo Pentecoste]], articolato con le settimane dopo Pentecoste, le settimane dopo il Martirio di San Giovanni il precursore e le settimane dopo Dedicazione, con alcune domeniche che facilmente potrebbero imprimersi nella memoria collettiva (ad es. laLa domenica del perdono, che precede l'avvio della Quaresima; la domenica della creazione, la II domenica dopo Pentecoste; la domenica del mandato missionario, la I domenica di ottobre). Tutto questo, superato l'iniziale disagio, ha comportato anche un positivo e salutare rinnovamento della pratica dell'[[omelia]].
 
*Il rapporto tra [[Antico Testamento|Antico]] e [[Nuovo Testamento]] è strutturato secondo nuovi criteri di autonomia e di reciprocità. Tutto tende a [[Cristo]], colui che compie le Scritture, ma c'è un disegno di storia della [[salvezza]] nella quale le figure dell'Antico Testamento meritano di essere conosciute per la loro forza e la loro originalità. Le domeniche estive dalla V dopo Pentecoste in poi rispondono a questo disegno di ascolto disteso e articolato del grande patrimonio dell'Antico Testamento che in [[Gesù Cristo]] ha il suo approdo definitivo. La pedagogia biblica si allarga ad esplorare anche pagine del testo sacro finora meno frequentate dai [[Fedele|fedeli]] comuni.
==== Seconda scelta ====
Una seconda scelta portante è l'architettura globale, catechetica e misterica, del Lezionario Ambrosiano ideata su tre cicli, ben distinti tra loro, ancorché convergenti in un disegno unitario:
*quello domenicale, o struttura festiva portante dell'anno liturgico, organizzata su tre anni, denominati, come da recente consuetudine, [[anno A]], [[Anno B|B]], [[Anno C|C]];
*quello sabbatico, o struttura festiva peculiare della tradizione ambrosiana, organizzata in modo parziale (le due letture non evangeliche) su due anni, denominati [[anno I]], [[anno II]];
*quello feriale, o struttura complementare, anch'essa organizzata in modo parziale (la lettura non evangelica) su due anni, denominati anno I, II.
 
=== Libro II: il mistero della Pasqua ===
[[File:Milano Conv.S.MariaGrazie Leonardo UltimaCena 1494-98a.jpg|thumb|300px|{{Autore|[[Leonardo da Vinci]]}}, ''[[Ultima Cena]]'' ([[1494]] - [[1498]]), tempera ede olio su muro]]
Il Libro II copre l'arco di tempo che va dalla I domenica di Quaresima alla [[solennità]] di [[Pentecoste]], passando dalla [[celebrazione]] della [[Settimana Autentica]], del [[Triduo Pasquale]], dell'[[Ottava di Pasqua]] e del [[Tempo di Pasqua|Tempo pasquale]], diviso in tempo fino all'Ascensione e novena di Pentecoste.
 
Al lunedì, quale eco più diretta della secolare tradizione rituale ambrosiana della sua spiritualità sponsale, al testo del Cantico dei Cantici «Il mio diletto se n'era andato, era scomparso» ({{pb|Ct|5,2a.5-6b}}) è associato il brano de [[Vangelo di Matteo]] «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo Sposo è con loro? Verranno giorni quando lo Sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno» ({{passo biblico|Mt|9,14-15}}).
Nei giorni restanti le pericopi evangeliche sono tratte dai capitoli 14-16 del [[Vangelo di Giovanni]] (i discorsi del congedo di [[Gesù]] dai [[Discepoli]]).
Il carattere festivo, che contraddistingue queste ferie, è segnalato dalla presenza in essa dell'epistola paolina. Quest'ultima, nel Sabato dopo l'Ascensione ({{pb|1Cor|15,53-58}}), conclude il ciclo Sabbatico del Tempo pasquale e viene riprendendo il tema della vittoria sulla [[morte]] (Dov'è o [[morte]] il tuo pungiglione?) e della trasfigurazione del corpo mortale e corruttibile, trasfigurazione cui già ora tende il credente, da [[Cristo]] reso vincitore del [[peccato]].
 
=== Libro III: il mistero della Pentecoste ===
 
==== La terza arcata: settimane dopo la Dedicazione ====
[[File:Artgate Fondazione Cariplo - Magistretti Emilio, Quasi aurora consurgens.jpg|thumb|300px|{{Autore|Emilio Magistretti}}, Quasi aurora - il Duomo. Veduta generale esterna da oriente, [[1921]], olio su tela.]]
La terza arcata prende sviluppo dall'[[ecclesiologia]] della [[Dedicazione del Duomo di Milano]]: dalla [[Chiesa]] [[Arcidiocesi|diocesana]], al mandato [[Missione|missionario]] universale in ogni luogo e in ogni epoca, al fine della storia ricapitolata in Cristo Re dell'universo.
 
*[[Anno II]]: Lettere alle Chiese, visioni della Donna, della Bestia, della Città.
 
«''Verrò presto!''» è l'annuncio che conclude l'uno e l'altro ciclo, e che sigilla l'intera storia della salvezza, il cui svolgimento è stato ripercorso e mistericamente riproposto dai vari momenti dell'anno liturgico.
 
== La liturgia festiva vigiliare: una puntualizzazione pratica ==
| titolo = Didascalie per la [[celebrazione]] senza [[Vespri]].
}}
*'''Per tutte le [[Domenica|Domeniche]] dell'anno'''<br />
<small>(tranne quelle di [[Quaresima]], dalla II alla VI, e la II Domenica di [[Pasqua]])</small><br />
:''Fratelli, con questa [[celebrazione]] vigiliare inizia il giorno santo della Domenica, memoria della Pasqua di [[Cristo]] [[Signore]]. Rallegriamoci ed esultiamo per l'annuncio che rinnova la nostra [[fede]] e ravviva la nostra [[speranza]].''
 
 
{{Anno Liturgico Ambrosiano}}
{{Anno Liturgico e Pasqua}}<br />
{{Letture RA}}
{{CalendarioRomanoAmbrosiano}}<br>
 
{{Sezione accessoria|Note}}

Menu di navigazione