Vangelo: differenze tra le versioni

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Il termine '''vangelo''' o '''evangelo''' è la traslitterazione dell’originale greco '''''euanghélion''''', aggettivo sostantivato che significa ''“buona notizia"'' o ''“lieto annunzio”'' e costituisce il soggetto-oggetto della predicazione del [[Cristianesimo]]: la ''“buona notizia”'' è che il [[peccato]] e la [[morte]] sono stati vinti dal [[Cristo]] tramite la sua [[Passione di Cristo|passione]] e [[risurrezione]].
 
L’uso del termine al plurale ''“vangeli”'' indica, invece, gli scritti del [[I secolo]] d.C. redatti dagli [[apostolo|apostoli]] o da alcuni loro [[discepolo|discepoli]]. Il termine stesso “vangeli” appare per la prima volta in un’opera del filosofo e [[martire]] cristiano [[San Giustino|Giustino]] per indicare i libretti scritti (''Apologia I, 56,3 [[II secolo]] d.C.'').
 
A prima vista sembrano raccontare la storia di [[Gesù]]: certamente gli autori non hanno mai voluto redigere uno scritto biografico, ma piuttosto trasmettere gli avvenimenti precedenti la [[Pasqua]] alla luce della Risurrezione; e nello stesso tempo rendere testimonianza della “buona notizia” ai loro contemporanei e alle generazioni successive.
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