Teologia: differenze tra le versioni

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== Gli inizi della riflessione teologica ==
 
La [[Bibbia]] parla con un linguaggio straordinariamente concreto, e non ricorre ad espressioni di origine [[filosofia|filosofica]]<ref>{{autore|[[Giulio Maspero]]}}, p. 92-93.</ref>. Eppure, il senso stesso della Scrittura, che in quanto messaggio di [[salvezza]] esige di essere compreso e trasmesso, porta alla necessità di elaborare formule che chiariscano, che evitino equivoci, che favoriscano il [[dialogo]] con l'ambiente circostante.
 
I primi teologi procedevano assumendo e trasformando con [[libertà]] e creatività le filosofie pagane; sul fronte opposto, le eresie nascevano dalla riduzione della novità apportata dalla [[rivelazione]] a un previo schema filosofico.
 
La necessità della riflessione teologica nasce dalla profondità infinita di ciò che si sta [[conoscenza|conoscendo]], cioè del [[mistero]] di [[Dio]]. La [[fedeltà]] autentica a come Dio si è fatto [[conoscenza di Dio|conoscere]] implica, dunque, la trasmissione di quanto si è ricevuto, trasmissione che può avvenire solo facendo proprio il [[dono]] della [[fede]]. La teologia si configura pertanto come espressione di molte vite, come [[frutto]] della fedeltà e della [[preghiera]] di molti.
 
== Compito ==

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