Santa Giovanna di Valois: differenze tra le versioni

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Malgrado Maria di Clèves, madre del duca d'Orléans, vi si oppose, Luigi XI impose il [[matrimonio]] (il [[contratto]] è firmato da lui il 21 agosto 1476 e da Maria di Clèves il 28), celebrato a Montrichard l'[[8 settembre]] [[1476]].
 
Da subito fu trascurata dal marito, che non visse con lei che qualche giorno a Linières; durante i tre anni di prigionia del marito, Giovanna visse ritirata e fece la sua entrata solenne ad Orléans, dopo la liberazione del consorte nel 1493. Fu nuovamente abbandonata quando Luigi seguì [[Carlo VIIVIII]]I in Italia ([[1494]]-[[95]]).
 
Alla morte di Carlo VIII il marito divenne re con il nome di [[Luigi XII]]. In questa nuova veste il consorte decise di far [[annullamento|annullare]] il matrimonio per poter sposare la [[vedova]] di Carlo VIII.
 
Venne così avviato il [[processo canonico]] di nullità del matrimonio, con la la motivazione che il matrimonio non era stato [[ matrimonio|consumato], secondo la versione del marito, mentre lei affermava il contrario.
Giovanna allora pretese il ''[[ramentum veritatis]]'' che Luigi XII non esitò a concedere: Giovanna si inchina e il [[17]] [[dicembre]] di quell'anno l'annullamento è pronunciato.
 
Giovanna confiderà più tardi al suo [[confessore]]:
Giovanna confiderà più tardi al suo [[confessore]]: {{Quote|In guel momento nostro Signore mi fece la grazia che quando udii la notizia, mi mise nel cuore il convincimento che Dio aveva permesso ciò affinché io potessi fare del bene, come avevo tanto desiderato. Ho considerato che ero rimasta con il re mio marito per ventidue anni, durante i quali non avevo potuto fare gran che di bene, né alcuna di quelle cose che avevo desiderio di fare; ora però potrò prendermi la rivincita e varrà la pena di vivere virtuosamente visto che sono sottratta alla soggezione di un uomo.}}
 
Giovanna confiderà più tardi al suo [[confessore]]: {{Quote|In guel momento nostro Signore mi fece la grazia che quando udii la notizia, mi mise nel cuore il convincimento che Dio aveva permesso ciò affinché io potessi fare del bene, come avevo tanto desiderato. Ho considerato che ero rimasta con il re mio marito per ventidue anni, durante i quali non avevo potuto fare gran che di bene, né alcuna di quelle cose che avevo desiderio di fare; ora però potrò prendermi la rivincita e varrà la pena di vivere virtuosamente visto che sono sottratta alla soggezione di un uomo.}}
Il [[26 dicembre]] [[1498]], divenne duchessa di Berry, in questa nuova veste iniziò una vita di mortificazioni corporali e di grande generosità, dimostrandosi anche una buona amministratrice del suo ducato. La peste scoppiata tra il 1499 e 1500 le permise di dare la misura della sua carità.
 
Il [[26 dicembre]] [[1498]], divenne duchessa di Berry,; in questa nuova veste iniziò una vita di [[mortificazione|mortificazioni]] corporali e di grande generosità, dimostrandosi anche una buona amministratrice del suo ducato. La peste scoppiata tra il 1499 e 1500 le permise di dare la misura della sua carità.
 
In quel periodo mosse i primi passi per la fondazione di un nuovo [[Annunziate|Ordine mariano]] femminile. il 21 maggio 1500 troviamo già il suo confessore a Tours in cerca di novizie. Ne raccolse infatti undici, dai nove ai quattordici anni, primizie dell'Annunziata, che la buona duchessa adottò, visitandole ogni sera e associandole alle sue devozioni.
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