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Rientrando in Francia il padre Morin ne perde il testo e di ciò Giovanna rimane ''profondamente turbata'', padre Gabriele si rimise all'opera e dopo averne redatto un nuovo testo si portò lui stesso a Roma per perorarne l'approvazione. Inizialmente a Roma si ebbe la stessa reazione, ma poi, in seguito ad un [[sogno]] significativo, il principale oppositore rinuncia alle sue obiezioni e nel [[febbraio]] [[1501]] la Regola è approvata.
Nell'[[agosto]] [[1502]] Giovanna decise di costruire un [[convento]]. Il [[20]] [[ottobre]] [[1502]] cinque giovinette prendono l'[[abito]] dalle mani stesse della duchessa assistita dai padri Gabriele e Girardo.
In poco tempo la [[comunità]] giunge a comprendere [[ventuno]] religiose e [[Caterina Gauvinelle di Amboise]], diviene la prima [[madre
Quanto a Giovanna, pur emettendo la [[professione]] il [[26]] [[maggio]] [[1504]], a titolo privato, resta nel mondo fedele al suo sovrano.
Il [[3]] [[dicembre]] [[1503], con [[lettere patenti]] firmate a [[arcidiocesi di Lione|Lione]], Luigi XII aveva approvato la fondazione della ''sua carissima e amatissima cugina Giovanna di Francia, duchessa di Berry'' prendendo il convento sotto la sua ''protezione e salvaguardia speciale''.
Il [[21]] [[novembre]] [[1504]] le religiose entrano in [[clausura]].
Il 22 gennaio 1505, colpita da un grave malessere, Giovanna fa murare la porta di comunicazione col convento; dal 2 febbraio non può più comunicarsi e muore la sera del 4.
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