Santa Giovanna di Valois: differenze tra le versioni

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Fece seguito l'elaborare della [[Regola monastica|regola]] guidata dalla sua [[voce interiore]]:
 
{{Quote|Fa scrivere tutto ciò che nel [[Vangelo]] è scritto che io ho fatto in questo mondo, fanne una [[regola]] trovando il modo di farla approvare dalla [[Sede apostolica]]. E sappi che, per tutti coloro che la vorranno osservare, ciò significherà essere nella [[grazia]] di [[Gesú]] mio figlio e mia e sarà la via sicura per adempire ai desideri di mio figlio e miei.}} Docile a questa ispirazione [[padre]] [[Gabriele]] prende dal Vangelo i dieci capitoli che parlano della Vergine e articola su di essi la Regola che è approvata dalla duchessa e che il padre Morin porta a Roma per l'approvazione. [[papa Alessandro VI]] avrebbe voluto approvarla, ma alcuni cardinali fecero notare che il [[concilio Laterano IV]] aveva deciso la proibizione di nuovi Ordini e quindi la nuova regola fu rifiutata.
 
Docile a questa ispirazione [[padre]] [[Gabriele]] prende dal [[Vangelo]] i dieci capitoli che parlano della [[Vergine]] e articola su di essi la [[Regola]] che è approvata dalla duchessa e che il padre [[Morin]] porta a Roma per l'approvazione. [[papa Alessandro VI]] avrebbe voluto approvarla, ma alcuni [[cardinale|cardinali]] fecero notare che il [[concilio Laterano IV]] aveva deciso la proibizione di nuovi Ordini e quindi la nuova regola fu rifiutata.
Rientrando in Francia il padre Morin ne perde il testo e di ciò Giovanna rimane ''profondamente turbata'', padre Gabriele si rimise all'opera e dopo averne redatto un nuovo testo si portò lui stesso a Roma per perorarne l'approvazione. Inizialmente a Roma si ebbe la stessa reazione, ma poi, in seguito ad un sogno significativo, il principale oppositore rinuncia alle sue obiezioni e nel febbraio 1501 la Regola è approvata.
 
Rientrando in Francia il padre Morin ne perde il testo e di ciò Giovanna rimane ''profondamente turbata'', padre Gabriele si rimise all'opera e dopo averne redatto un nuovo testo si portò lui stesso a Roma per perorarne l'approvazione. Inizialmente a Roma si ebbe la stessa reazione, ma poi, in seguito ad un [[sogno]] significativo, il principale oppositore rinuncia alle sue obiezioni e nel [[febbraio]] [[1501]] la Regola è approvata.
Nell'agosto 1502 Giovanna decise di costruire un convento. Il 20 ottobre 1502 cinque giovinette prendono l'abito dalle mani stesse della duchessa assistita dai padri Gabriele Girardo.
 
Nell'[[agosto] 1502 Giovanna decise di costruire un convento. Il 20 ottobre 1502 cinque giovinette prendono l'abito dalle mani stesse della duchessa assistita dai padri Gabriele Girardo.
 
In poco tempo la comunità giunge a comprendere ventuno religiose e Caterina Gauvinelle di Amboise, diviene la prima [[madre an cella]]. Quanto a Giovanna, pur emettendo la professione il 26 maggio 1504, a titolo privato, resta nel mondo fedele al suo sovrano. Il 3 dicembre 1503, con lettere patenti firmate a [[arcidiocesi di Lione|Lione]], Luigi XII aveva approvato la fondazione della ''sua carissima e amatissima cugina Giovanna di Francia, duchessa di Berry'' prendendo il convento sotto la sua ''protezione e salvaguardia speciale''. Il 21 novembre 1504 le religiose entrano in clausura.
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