Gesù: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 7 aprile
|AnnoMorte = 30
|NoteMorte = <ref>La tradizione cristiana propende invece per l'anno [[33]], si veda in merito [[Data della [[morte]] di Gesù]]).</ref>
|età=Circa 36-37
|Epoca=-100
|didascalia ={{Autore|Maestranze bizantine}}, ''[[Gesù Cristo]] pantocratore'' (metà del [[XII secolo]]), mosaico; Cefalù, [[Duomo di Cefalù|Cattedrale del SS. Salvatore]], abside
|venerato da= [[Cristianesimo]], [[Islam]]
|altre ricorr= [[Annunciazione]] ([[25 marzo]]);<br />[[Natale|Nascita]] ([[25 dicembre]]);<br />[[Epifania]] ([[6 gennaio]]);<br />[[Battesimo di Gesù|Battesimo]] ([[domenica]] dopo l'Epifania);<br />[[Candelora|Presentazione al Tempio]] ([[2 febbraio]]);<br />[[Pasqua|ResurrezioneRisurrezione]] ([[Calcolo della Pasqua|data mobile]]);<br />[[Ascensione]] ([[quaranta]] [[giorno|giorni]] dopo la Pasqua);<br />[[Pentecoste]] ([[cinquanta]] giorni dopo la Pasqua);<br />[[Corpus Domini]] (data mobile)
|tipo = neotestamentario
|Categoria1=Gesù Cristo| <!-- Non cancellare o modificare questa categoria, funziona in abbinamento con altri template. Davide. -->
Le principali fonti relative a Gesù sono i quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]). Gli ultimi secoli hanno visto lo [[Storiografia su Gesù|sviluppo di ricerche]] secondo moderni metodi di critica storica, volti a valutare sia l'effettiva attendibilità storica dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e [[miracolo]]si, sia a ricostruire il profilo del [[Gesù storico]]. Tale figura è riconosciuta sia da studiosi cristiani che non cristiani<ref>Dal punto di vista [[Teologia cristiana|teologico cristiano]] le conclusioni di questi studi non si riflettono necessariamente sul credo e sulla dottrina.</ref>, mentre altri riconducono la figura di Gesù all'elaborazione di un [[Mito di Gesù|mito]].
 
I vangeli narrano la [[nascita di Gesù]] da [[Maria|Maria vergine]], la [[Kerigma|predicazione]] focalizzata sull'annuncio del [[Regno dei Cieli]] e sull'[[amore]] al [[prossimo]], e realizzata con discorsi e [[Parabole di Gesù|parabole]] accompagnati da [[Miracoli di Gesù|miracoli]]; narrano infine la sua [[Passione di Gesù|passione]], [[Crocifissione di Gesù|morte in croce]], [[Risurrezione di Gesù|risurrezione]] e [[Ascensione di Gesù|ascensione]] al cielo.
 
La [[fede]] della [[Chiesa]] in Gesù [[Messia]] e [[Figlio di Dio]] ha la sua fonte principale nei [[Vangeli]]. Le neotestamentarie [[Lettere di San Paolo|lettere paoline]] esaltano il valore [[Salvezza|salvifico]] della sua [[morte]] e risurrezione. La successiva tradizione [[Cristianesimo|cristiana]] ha precisato che egli è la seconda persona della [[Trinità]] con il [[Padre|Padre]] e lo [[Spirito Santo]], "[[Consustanzialità|vero Dio e vero uomo]]".
 
Dai vangeli appare come la predicazione e l'operato di Gesù riscossero nella società ebraica del tempo un limitato successo, conseguito peraltro principalmente tra i ceti più bassi. Il breve periodo della sua predicazione si concluse con la [[morte]] in [[croce]], voluta dalle autorità del [[Sinedrio]], e suggellata dalla decisione finale del [[prefetto]] romano [[Ponzio Pilato]]. Dopo la sua [[morte]] [[apparizioni di Gesù|apparve]] ai suoi [[discepolo|discepoli]] che ne [[kerigma|annunciariono]] la [[risurrezione di Gesù|risurrezione]] e ne diffusero il messaggio; a tutt'oggi è una delle figure che hanno esercitato maggiore influenza sulla [[cultura occidentale]].
 
== Fonti storiche ==
[[File:P52 recto.jpg|thumb|200px|<div class=plainlinks style="text-align:left;">Il [[papiro P52]], scritto in [[lingua greca|greco]] e paleograficamente datato attorno all'anno [[125]], è attualmente riconosciuto come il più antico documento riguardante Gesù che ci sia pervenuto<ref>Molto controversa è invece l'attribuzione del papiro [[7Q5]], ritrovato a [[Qumran]], che risale almeno al [[50|50 d.C.]]: secondo alcuni studiosi, conterrebbe {{pb|Mc|6,52-53}}; ma la necessità di giustificare molte incongruenze col testo tràdito spinge molti altri papirologi a negargli tale attribuzione - che, se confermata, dovrebbe arretrare di qualche decennio la presunta data di composizione del [[Vangelo di Marco]].</ref>. Contiene frammentariamente {{pb|Gv|18,31-33}} nel ''recto'' (davanti) e {{pb|Gv|18,37-38}} nel ''verso'' (dietro).</div>]]
 
Non esistono riferimenti archeologici diretti (come [[epigrafi]]) riferibili con assoluta certezza alla vita e all'operato di Gesù. Il più antico artefatto archeologico a lui correlabile è la cosiddetta [[Iscrizione di Nazaret]]: in questa lapide databile attorno alla metà del [[I secolo]] e ritrovata nel [[1878]] a [[Nazaret]] viene punita, da parte dell'autorità romana, la profanazione dei sepolcri e lo spostamento dei cadaveri in essi contenuti. È possibile, ma non sicuro, che questa direttiva fosse collegata all'accusa rivolta ai primi cristiani di aver trafugato il corpo di Gesù sostenendone la risurrezione ({{pb|Mt|28,11-15}}).
 
Le fonti testuali relative a Gesù possono essere raggruppate in quattro tipologie:
* le [[Lettere di San Paolo|lettere paoline]], poi incluse nel [[Nuovo Testamento]]: scritte approssimativamente tra il 51 e il 63<ref>Vedi [[Bibbia TOB]], pp. 2919-2920.</ref> da [[Paolo di Tarso]], che non conobbe direttamente Gesù, rappresentano i documenti noti più antichi, ma non contengono dati biografici su Gesù che possano risultare utili per studiarne la figura storica. Sono tuttavia testimonianza di come venisse descritto il personaggio Gesù alle più antiche comunità cristiane;
* i quattro [[vangeli canonici]] ([[Vangelo di Matteo|Matteo]], [[Vangelo di Marco|Marco]], [[Vangelo di Luca|Luca]] e [[Vangelo di Giovanni|Giovanni]]). Secondo una parte degli storici tali scritti sono giunti alla forma attuale nella seconda metà del [[I secolo]], dopo essere stati redatti in più versioni e preceduti da una decennale tradizione orale o di appunti scritti<ref>La datazione al [[I secolo]] è proposta dalla maggior parte degli studiosi cristiani. Vedi p. es. [[Bibbia TOB]] ([[1975]]-[[1976]]): Matteo 80-90 d.C. (p. 2175); Marco 65-70 (p. 2261); Luca 80-90 (p. 2317); Giovanni fine [[I secolo]] (p. 2414). Così anche [[Corrado Augias|Augias]]-[[Mauro Pesce|Pesce]], ''Inchiesta su Gesù. Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo'', Milano, Arnoldo Mondadori, 2006, pp. 15-16.</ref>, mentre per altri avrebbero raggiunto la loro forma definitiva, sempre a seguito di diverse redazioni, solo intorno alla metà del [[II secolo]]<ref>Vedi [[Alfred Loisy]], ''Le origini del Cristianesimo'', 1964, p. 55-59; 161. Anche [[Ambrogio Donini|Donini]] (''Breve storia delle religioni'', Roma, Newton Compton, 1991) ipotizza una datazione tra il 70 e la metà del [[II secolo]].</ref>. Raccontano dettagliatamente la vita pubblica di Gesù, cioè il periodo della predicazione negli ultimi anni della sua vita, mentre sulla sua vita privata precedente forniscono scarne informazioni. Rappresentano i principali documenti sui quali converge il lavoro [[ermeneutica|ermeneutico]] degli storici. In epoca moderna si sono sviluppate differenti correnti di pensiero circa l'effettiva attendibilità dei [[vangeli]] e la [[storicità di Gesù]];
 
[[File:Melozzo.jpg|300px|thumb|right|{{Autore|[[Melozzo da Forlì]]}}, ''[[Gesù Cristo]] risorto e angeli'' ([[1474]] - [[1477]]), affresco trasportato su tela; [[Roma]], [[Palazzo del Quirinale]])]]
 
* i [[vangeli apocrifi]]. Generalmente non sono accolti dagli studiosi come fidati testimoni del Gesù storico<ref>Cfr. [[Luigi Moraldi|Moraldi]] (a cura di), ''Tutti gli Apocrifi del Nuovo Testamento. Vangeli'', Piemme, 1994, p. 31: circa gli apocrifi, «il valore storico diretto [relativo cioè a Gesù e alla Chiesa delle origini] è, generalmente parlando, assai tenue, e il più delle volte nullo».</ref> (data la composizione tarda, a partire dalla metà del [[II secolo]], sono al più utili per ricostruire l'ambiente religioso dei secoli successivi a Gesù<ref>Cfr. [[Luigi Moraldi|Moraldi]], ''op. cit.'', p. 31: «[gli apocrifi permettono] un contatto diretto con i sentimenti, gli stati d'animo, le reazioni, le ansie, gli ideali di moltissimi cristiani d'Oriente e di Occidente, ci rivelano le tendenze, le correnti morali e religiose di moltissime chiese, o almeno di larghi strati di esse, completando, supplendo e a volte rettificando quanto ci è giunto da altre fonti».</ref>), anche per il genere letterario [[favola|favolistico]]-[[leggenda]]rio che contraddistingue gran parte delle loro narrazioni<ref>Cfr. Geno Pampaloni, ''La fatica della storia'', in Craveri, ''I Vangeli apocrifi'', 1969, pp. XIII-XXVIII, in particolare: «La materia narrativa [degli apocrifi] è assai ricca di colorito romanzesco, da antica fiaba popolare... il miracolo, come accade negli scrittori intimamente poveri di fantasia, è chiamato in causa di continuo, e si mescola quasi ingenuo lustrino al povero realismo degli scenari. È un miracolo che agisce con automatismo implacabile, penoso, senza altro significato che il suo stesso prodigio. Non ha accento spirituale, ma solo il peso, assoluto, del Potere» (p. XVII); «Dietro gli Apocrifi senti l'ansito grosso dell'approssimazione, l'impazienza della meraviglia, lo stupore di una fede che si confessa come un amore» (p. XXVII).</ref>. La loro testimonianza è variegata:
** i cosiddetti [[Vangeli apocrifi#Vangeli dell'infanzia|vangeli dell'infanzia]] (quali il [[Vangelo dell'infanzia di Tommaso|Tommaso]] e il [[Vangelo dello pseudo-Matteo|Matteo]]) presentano un carattere abbondantemente e gratuitamente miracolistico che sfocia spesso nel magico-fiabesco, in netto contrasto con la sobrietà dei quattro vangeli canonici. Gesù appare come un bimbo prodigio, talvolta capriccioso e vendicativo;
** i [[Vangeli apocrifi#Vangeli gnostici|vangeli gnostici]] (tra i quali il [[Libro segreto di Giacomo|Giacomo]], il [[Vangelo di Filippo|Filippo]] e il [[Vangelo di Tommaso|Tommaso]]), contenenti prevalentemente rivelazioni private e inedite espresse in raccolte di ''loghia'' (detti), dipingono Gesù come una particella di divino intrappolata nella carne, insegnante ad abbandonare la carne e la materialità per raggiungere la salvezza<ref>Vedi in merito [[Gnosticismo]].</ref>;
** i cosiddetti [[Vangeli apocrifi#Vangeli della passione|vangeli della passione]] (ad esempio [[Vangelo di Pietro|Pietro]], [[Vangelo di Nicodemo|Nicodemo]]) non aggiungono molto alle descrizioni della passione contenute nei [[vangeli canonici]], caratterizzandosi però con l'intento di discolpare [[Ponzio Pilato]] e far ricadere la colpa della [[morte]] di Gesù sulle autorità religiose e sul popolo ebreo;
* [[fonti storiche non cristiane su Gesù]]. In alcune opere di autori antichi non cristiani si trovano alcuni sporadici accenni a Gesù o ai suoi seguaci, il più antico dei quali è il cosiddetto ''[[Testimonium Flavianum]]''. Alcuni storici<ref>Tra questi [[Emil Schürer]] (''The History of the Jewish People in the Age of Jesus Christ (175 B.C.- A.D. 135)'', 4 voll., Edimburgo, T. & T. Clark, 1973-87) e [[Henry Chadwick]] (''The Early Church'', Londra, Penguin, 1993<sup>2</sup>).</ref> considerano tali riferimenti come [[interpolazioni]] tardive di copisti cristiani.
 
{{vedi anche|Nome ed epiteti di Gesù|Cristogramma|Uffici di Cristo}}
Nei libri del [[Nuovo Testamento]], scritti in [[lingua greca|greco]], Gesù è indicato, oltre che col nome proprio, con vari [[epiteto|epiteti]] e [[titolo|titoli]] (l'elenco è in ordine decrescente di frequenza):
* "Gesù"<ref>[[lingua ebraica|Ebraico]] יְהוֹשֻׁעַ (''Yĕhošūa’Yĕhošūa'''), [[aramaico]] יֵשׁוּעַ (''Yēšūa’Yēšūa'''), [[lingua greca|greco]] Ἰησοῦς (''Iēsoûs''), [[latino]] ''Iesus'', [[lingua araba|arabo]] عيسى (''‘Isā'Isā'').</ref>. Il nome proprio significa letteralmente «[[Tetragramma biblico|YH(WH)]] [è] salvezza»<ref>Cfr. Francesco Scerbo. ''Lessico dei nomi propri ebraici del Vecchio Testamento con interpretazione del significato etimologico''. Firenze, 1913.</ref>. Era un nome piuttosto comune tra i giudei dell'epoca.
* "[[Cristo]]". Significa letteralmente "unto" e corrisponde all'[[ebraico]] "[[Messia]]". All'epoca di Gesù, il Cristo-Messia era l'inviato di Dio atteso dal popolo ebraico, dal quale ci si aspettava in particolare il riscatto sociale e politico dalla dominazione romana.
* "[[Signore (Bibbia)|Signore]]". Usato soprattutto negli [[Atti degli Apostoli]] e nelle Lettere. Il titolo onorifico, nel [[greco classico]] privo di valore religioso, è particolarmente significativo applicato a Gesù, in quanto è il termine col quale la traduzione greca della [[Septuaginta|Settanta]] rende il prototermine [[testo masoretico|masoretico]] [[ebraico]] יהוה ("[[YHWH]]"), cioè il nome proprio di [[Dio]].
* "[[Re]]". L'attributo della regalità era correlato al [[Messia]], che era considerato discendente ed erede del [[Davide|Re Davide]]. Gesù, pur identificandosi come Messia, non si è però attribuito le prerogative politiche che questo comportava<ref>Vedi in merito {{pb|Gv|6,15; 18,36}}.</ref>.
 
Altri titoli sono [[Messia]], [[rabbino|Rabbi]]-Maestro, [[Profeta]], [[Sacerdote]], [[Nazoreo]], [[Nazaret|Nazareno]], [[Dio]], [[Logos|Verbo]], Figlio di [[San Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]], [[Emmanuele]].
 
Inoltre, soprattutto da [[Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]], vengono applicate a Gesù espressioni [[allegoria|allegoriche]] come: [[agnello]], agnello di Dio, agnello immolato; [[luce]], [[luce]] del [[mondo]]; [[pastore]], [[Buon Pastore]], pastore grande; [[pane]] della vita, pane vivo, pane di Dio; [[vita]], autore della vita; [[Vitis|vite]]; ultimo [[Adamo]]; [[Porta (architettura)|porta]]; [[Strada|via]]; [[verità]].
Alcuni approfondimenti, in particolare relativamente a nascita, infanzia e giovinezza di Gesù, sono presenti anche nei [[vangeli apocrifi]]. Questi particolari tuttavia non sono riconosciuti dagli studiosi come storicamente fondati, sebbene abbiano influenzato più o meno ampiamente la tradizione artistica e devozionale cristiana.
 
La narrazione della vita e dell'insegnamento di Gesù procede nei quattro vangeli prevalentemente in modo parallelo, soprattutto tra i primi tre (Matteo, Marco, Luca) - detti per questo "[[sinottici]]" -: un certo episodio è narrato da più vangeli, solitamente con alcune variazioni, ma sono presenti anche lacune o racconti propri di un singolo evangelista. In Giovanni mancano numerosi racconti presenti nei sinottici, mentre sono presenti svariate aggiunte proprie.
 
== Gesù nella storiografia moderna ==
A partire dal [[XVIII secolo|Settecento]], con lo svilupparsi del moderno metodo storico-critico, numerosi studiosi hanno cercato di ricostruire e interpretare la figura storica di Gesù. È possibile distinguere più fasi.
 
La prima fase (''first quest'') inizia alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]] con [[Hermann Samuel Reimarus|Reimarus]] ed è caratterizzata dall'utilizzo delle metodologie dell'epoca per cercare di distinguere elementi storici ed elementi mitologici. Questa fase termina tradizionalmente all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] con l'opera di [[Albert Schweitzer|Schweitzer]], che evidenzia la frammentarietà dei risultati conseguiti<ref>Vedi p. es. [[Hermann Samuel Reimarus]], [[Ernest Renan]], [[Albert Schweitzer]], [[David Friedrich Strauß]].</ref>.
 
Segue quindi una fase di calo di interesse per la ricerca storica su Gesù, nella quale viene comunque proposto ([[Rudolf Bultmann|Bultmann]]) di filtrare il linguaggio delle fonti antiche, tenendo conto del contesto del tempo e della natura teologica degli scritti<ref>Vedi p. es. [[Karl Barth]], [[Rudolf Bultmann]], [[Charles Guignebert]].</ref>.
 
La ricerca riprende slancio alla metà del [[XX secolo]] (''new quest''): si cerca di conciliare le diverse nature di Gesù, ma si è ancora concentrati sui vangeli canonici<ref>Vedi p. es. [[Ernst Käsemann]], [[Edward Schillebeeckx]].</ref>.
 
Lo studio sulla figura di Gesù si è quindi ampliato notevolmente negli ultimi decenni, estendendo la base documentale e considerando anche testi quali i vangeli apocrifi e i [[manoscritti non biblici di Qumran]]. Questa nuova fase (''third quest'') si caratterizza inoltre per l'interesse e l'attenzione posti nell'analisi del contesto storico e sociale del tempo<ref>Vedi p. es. [[John Dominic Crossan]], [[Giorgio Jossa]], [[Morton Smith]].</ref>.
 
Le varie correnti di pensiero sul [[Gesù storico]] possono oggi essere raggruppate con larga approssimazione in quattro filoni principali, qui elencati progressivamente da una maggiore a una minore pretesa di storicità:
* Secondo alcuni studiosi e [[chiese cristiane|confessioni cristiane]] di stampo [[fondamentalismo|fondamentalista]] (tra le quali la cattolica [[Scuola esegetica di Madrid]]), i vangeli rappresentano dei fedeli resoconti storici della vita e dell'operato di Gesù<ref>È su questa posizione anche la [[setta]] dei [[Testimoni di Geova]], che non può essere considerata una confessione cristiana poiché non crede alla divinità di Gesù.</ref>. Eventuali discordanze interne, tra i racconti evangelici o con fonti storiche non cristiane, a un esame approfondito possono essere spiegate e appianate in vario modo.<ref>Vedi in particolare [[José Miguel Garcìa]], ''La vita di Gesù nel testo aramaico dei Vangeli'', tr. it. Milano 2005.</ref>
* Secondo la [[Chiesa cattolica]] e la maggior parte delle [[Chiese protestanti]], le quali non accettano la completa [[Inerranza della Bibbia|inerranza biblica]], i [[vangeli]] non sono vere e proprie [[biografia|biografie]] di genere storico, ma sono racconti principalmente teologici, fondati comunque su solide basi storiche, redatti dalla [[Chiesa]] del [[I secolo]] col non secondario intento di dare una risposta alle situazioni problematiche che si trovava ad affrontare (di qui il concetto di ''Sitz im Leben'', "situazione di vita").
* Secondo molti storici non cristiani, e alcuni teologi e biblisti cristiani, seppure caratterizzati da notevoli differenze nei presupposti e nelle conclusioni della ricerca<ref>Vedi p. es. [[David Friedrich Strauß]], [[Charles Guignebert]], [[Alfred Loisy]], [[Ambrogio Donini]], [[Marcello Craveri]], [[Adolfo Omodeo]], [[Panfilo Gentile]], [[Ernest Renan]], [[Rudolf Bultmann]]. Vedi in merito la voce: [[Storicità di Gesù]].</ref>, le fonti evangeliche non sarebbero totalmente attendibili: sarebbe perciò effettivamente esistito all'inizio del [[I secolo]] un predicatore ebreo itinerante chiamato Gesù (nome comune all'epoca), un uomo di grande levatura morale, secondo alcuni un [[esseni|Esseno]] o un [[Nazireato|Nazireo]], che avrebbe terminato in croce la sua esistenza. La comunità dei suoi credenti lo avrebbe poi esaltato, attribuendogli miracoli e prodigi. Per risalire al vero Gesù storico occorre pertanto "demitizzare" i vangeli, privandoli delle aggiunte e reinterpretazioni attuate dai suoi fedeli. Secondo alcuni di questi studiosi Gesù sarebbe «un uomo trasformato in un dio»<ref name= IpotesiGesu>Questa definizione è stata proposta da [[Vittorio Messori]], ''op. cit.''</ref>.
* Altri studiosi<ref>Vedi p. es. [[Volney]] (francese, [[1757]]-[[1820]]), [[Charles-François Dupuis]] (francese, [[1742]]-[[1809]]), [[Bruno Bauer]] (tedesco, [[1809]]-[[1882]]), [[Arthur Drews]] (tedesco, [[1865]]-[[1935]]), [[Prosper Alfaric]] (francese, [[1886]]-[[1955]]), [[Raoul Vaneigem]] (francofono belga, n. [[1934]]). Vedi in merito la voce: [[Mito di Gesù]].<!-- da controllare se negazionisti: [[John Mackinnon Robertson]], [[Wilhelm Bousset]], [[Ferdinand Weber]], [[Paul-Louis Couchoud]], [[Edouard Dujardin]]--></ref> privano di qualunque valore storico i vangeli, negando in più casi la stessa esistenza storica di Gesù e relegandolo alla sfera del [[mito di Gesù|mito]].<br />La cosiddetta "corrente mitica" sostiene infatti - all'opposto della corrente storica - che Gesù sarebbe «un dio trasformato in un uomo»<ref name= IpotesiGesu/>: leggende e miti preesistenti all'[[anno zero]] sarebbero stati applicati ada un predicatore ebreo in realtà mai esistito.
 
== Cristologia ==
La [[cristologia]] è quella parte della [[teologia]] cristiana che definisce e studia [[ragione|razionalmente]], sulla base della [[rivelazione]], la figura di Gesù Cristo. Quattro sono i temi principali, strettamente legati tra loro, sui quali si è soffermata nella tradizione cristiana la riflessione cristologica:
 
* il ruolo della [[crocifissione di Gesù|morte]] e [[risurrezione di Gesù]] nella redenzione e [[salvezza (Bibbia)|salvezza]] del genere umano (cristologia [[soteriologia|soteriologica]]). La riflessione in tal senso è già presente nei testi [[Nuovo Testamento|neotestamentari]] - soprattutto nella [[Lettera agli Ebrei]] e nelle [[Lettere paoline]]. Due sono in particolare gli aspetti [[soteriologia|soteriologici]] del mistero pasquale:
** la [[morte di Gesù]]<ref>Vedi [[Catechismo della Chiesa cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1N.HTM nn. 606-618]; [[Confessione Augustana]], art. 4.</ref>, che è contemporaneamente vittima<ref>Vedi {{pb|Gv|1,29}}; {{pb|1Gv|2,2; 4,10}} e in particolare l'espressione "[[Agnello di Dio]]", tipica dell'[[Apocalisse]].</ref> e [[Nome ed epiteti di Gesù#Sacerdote|sacerdote]]<ref>Vedi: {{pb|Eb|2,17; 3,1; 4,14.15; 5,5.6.10; 6,20; 7,3.11.15.17.21.26; 8,1; 9,11; 10,21}}</ref>, costituisce il compimento e il superamento<ref>Vedi: {{pb|Eb|10,5; 10,10}}, dove la ''volontà'' del Padre, compiuta da Gesù, esprime il superamento dei sacrifici stabiliti dalla legge {{pb|Eb|10,1; 10,17}}.</ref> dei [[Sacrificio#Sacrificio nell'Ebraismo|sacrifici dell'Antico Testamento]]<ref>{{pb|Lev|1-7}}</ref>, che non sono più necessari per l'espiazione del peccato ({{pb|Eb|9,14; 10,5-10}}). Grazie a questo sacrificio "tutti" hanno ottenuto la [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]] ({{pb|Rm|5,19}}), cioè il ristabilimento dell'originale stato di [[Grazia divina|grazia]] tra Dio e gli uomini, che si era corrotto in conseguenza del [[peccato originale]];
** la risurrezione di Gesù<ref>Vedi [[Catechismo della Chiesa cattolica]], [http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P1R.HTM nn. 651-655]; [[Trentanove articoli di fede]], art. 4; 28.</ref>, oltre a compartecipare con la [[morte]] al processo di [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]] ({{pb|Rm|4,25; 6,4}}), permette all'umanità riscattata<ref>Vedi: {{pb|Rm|5,14.15}}, in particolare il rapporto fra la funzione salvifica della [[morte]] di [[Cristo]] fatto uomo e la trasgressione di Adamo, il primo uomo peccatore.</ref> di poter ricevere la cosiddetta «adozione filiale» - cioè di partecipare alla vita di natura divina propria del Figlio nella risurrezione futura ({{pb|1Cor|15,20-22}});
* il rapporto tra la natura umana e divina in Gesù (cristologia [[antropologia|antropologica]]). Il [[Nuovo Testamento]] attribuisce a Gesù sia la [[natura]] umana - secondo la quale Gesù, come tutti gli uomini, è [[nascita di Gesù|nato]], [[passione di Gesù|ha patito]] ed [[morte di Gesù|è morto]] -, sia quella divina, secondo la quale Gesù-[[Logos]] esiste fin dall'eternità ({{pb|Gv|1,1; 8,58; 17,5}}), è stato la causa della [[creazione]] dell'[[universo]] ({{pb|Gv|1,3}}) ed esisterà per l'eternità ({{pb|Ap|22,13}}).<br />Non sono però fornite indicazioni sul modo nel quale queste nature, di per sé inconciliabili, coesistano nella [[persona]] di Gesù. Il problema è stato vivacemente e ampiamente dibattuto nei primi secoli della cristianità in particolare durante i [[concili ecumenici]], in risposta alle varie [[eresie]] cristologiche;
* in che modo la natura divina di Gesù si relaziona con quella del [[Dio Padre|Padre]] e dello [[Spirito Santo]] (cristologia [[trinità|trinitaria]]). Anche in questo caso il [[Nuovo Testamento]] accenna fugacemente alla "[[Trinità]]" in alcuni passi ({{pb|Mt|28,19}}; {{pb|1Cor|12,3}}; {{pb|2Cor|13,13}}), ma solo nei successivi [[concili ecumenici]] verrà chiarito il legame tra le tre persone divine;
* in epoca moderna, con lo svilupparsi del [[ermeneutica biblica|metodo storico-critico]] applicato ai libri del [[Nuovo Testamento]], si è sviluppato il binomio "cristologia esplicita" (cosa i testi dicono di lui, il «Cristo della fede») e "cristologia implicita" (come era realmente Gesù e cosa ha detto di sé, il «Gesù della storia»). Obiettivo della cristologia implicita è risalire al reale [[Gesù storico]], privato delle successive interpretazioni della tradizione cristiana.
{{vedi anche|Eresie dei primi secoli}}
 
Come accennato, il [[Nuovo Testamento]] lascia largo spazio alla libera riflessione [[cristologia]] e [[trinitaria]]. Durante i primi secoli della cristianità furono elaborate molte teorie teologiche - giudicate [[eretiche]] dai primi [[concili ecumenici]]. È spesso difficile conoscere il reale contenuto di queste eresie: le informazioni pervenuteci provengono infatti perlopiù da autori cristiani, e dunque la nostra conoscenza è soltanto indiretta.
 
* [[Ebionismo]]. Il movimento giudeo-cristiano degli [[Ebioniti]] ([[II secolo]]) considerava Gesù come un grande [[profeta]], al pari di [[Mosè]], ma soltanto un uomo: di grande virtù, ma privo della natura divina.
* [[Docetismo]]. Sostenuto da autori [[gnosticismo|gnostici]] tra il [[I secolo|I]]-[[IV secolo]]. Gesù è un [[Eone (gnosticismo)|eone]] di natura divina, e l'elemento umano è solo apparente<ref>Proprio dal [[lingua greca|greco]] ''dokèin'', "sembrare", proviene dunque il termine "docetismo".</ref> - in particolare per quanto riguarda la passione (una corrente minoritaria<ref name=BasilideSet>Vedi [[Basilide]], citato da [[Ireneo di Lione]] (''[[Contro le eresie]]'', I, 24, 4, [http://en.wikisource.org/wiki/Ante-Nicene_Fathers/Volume_I/IRENAEUS/Against_Heresies:_Book_I/Chapter_XXIV. testo EN]): «Costui fu crocifisso per errore, in quanto Cristo l’aveval'aveva trasformato in maniera tale che essi lo scambiarono per Gesù. A sua volta Gesù prese l’aspettol'aspetto di Simone e stava lì vicino prendendosi gioco di loro». Vedi inoltre la voce: [[Secondo trattato del grande Set]].</ref> sostiene che non fu Gesù a patire e morire in croce, ma [[Simone di Cirene]]). Cenni antidoceti indicanti la realtà del [[Logos]]-Gesù sono presenti già nel [[Nuovo Testamento]] ({{pb|1Gv|1,1-3}}).
* [[Adozionismo]]. Sostenuto da vari autori come l'[[ebionita]] [[Cerinto]] (fine [[I secolo|I]] - inizio [[II secolo]]), [[Paolo di Samosata]] (ca. [[200]] - ca. [[275]]) e altri. Gesù è un semplice uomo, che, per la sua notevole virtù, è stato adottato da Dio - il quale lo ha investito della natura divina al momento del [[battesimo di Gesù|battesimo]]. L'adozionismo è confluito in una corrente del [[modalismo]], il cosiddetto [[Monarchianismo#Monarchianismo dinamico|modalismo dinamico]].
* [[Modalismo]], detto anche [[Monarchismo]], [[Sabellianesimo]] ([[Sabellismo]]) o [[Patripassianesimo]]. Sostenuto da [[Sabellio]] (inizio del [[III secolo]]). Il [[Figlio di Dio|Figlio]], al pari del [[Dio Padre|Padre]] e dello [[Spirito Santo]], non è una vera e propria persona, ma un modo-manifestazione dell'unica sostanza-principio (''arché'') divina. In tal modo in croce ha patito anche il Padre (e lo Spirito Santo).
 
[[File:Baptistery.Arians06.jpg|thumb|300px|{{Autore|Maestranze ravennati}}, [[Battesimo di Gesù Cristo e dodici apostoli ([[493 ]]- [[526]])|Battesimo di Gesù Cristo e Dodici apostoli]] ([[493]]-[[526]]), mosaico; [[Ravenna]], Battistero degli Ariani]]
 
* [[Arianesimo]]. Elaborato da [[Ario]] ([[256]]-[[336]]). Il [[Logos]]-Gesù è divino, ma è stato creato dal [[Dio Padre|Padre]] (la formula attribuitagli dagli avversari è: «C'era un tempo in cui il Figlio non era»<ref>Cfr. la condanna dell'[[arianesimo]] da parte del [[Concilio di Nicea]] ([[Denzinger-Schönmetzer]], n. 126).</ref>). Il Figlio dunque non è [[consustanzialità|della stessa sostanza]] del Padre, ma rappresenta una sorta di semi-divinità a lui subordinata ([[subordinazionismo]]). L'arianesimo diede origine ad alcuni movimenti, detti "neo-ariani":<ref>Vedi: Jean Daniélou; Henri Marrou, ''Nuova storia della Chiesa'', 1976, p. 308-309.</ref>
* IV. [[Concilio di Calcedonia]] ([[451]]). Stabilisce che nell'unica [[persona]]-[[ipostasi]] ([[sostanza]]) di Gesù vi sono le due nature, umana e divina, «senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili»<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0158/_P2.HTM n. 302].</ref>, con una condanna implicita, dunque, del [[monofisismo]] di [[Eutiche]].
* V. [[Secondo concilio di Costantinopoli]] ([[553]]). Riafferma le dottrine cristologiche stabilite nei precedenti concili, condannando esplicitamente diversi autori, tra cui [[Apollinare di Laodicea|Apollinare]], [[Nestorio]], [[Eutiche]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], nn. 421-438.</ref>.
* VI. [[Terzo concilio di Costantinopoli]] ([[680]]-[[681]]). Stabilisce che in Gesù vi sono sia la [[volontà]] umana che quella divina - non in contrasto tra di loro, in quanto la prima segue la seconda –,- e condanna esplicitamente il [[monotelismo]] di [[Sergio I di Costantinopoli|Sergio]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], nn. 550-559.</ref>.
* VII. [[Secondo concilio di Nicea]] ([[787]]). Stabilisce che chi venera un'immagine sacra venera chi è in essa riprodotto, condannando quindi l'[[iconoclastia]]<ref>Vedi [[Denzinger-Schönmetzer]], [http://www.intratext.com/IXT/ITA0139/_P1.HTM nn. 600-603];[http://www.intratext.com/IXT/ITA0139/_P2.HTM 605-609].</ref>.
 
[[File:Christianity percentage by country.png|thumb|right|350px|Percentuale di [[Cristianesimo|cristiani]] per stato]]
 
Al giorno d'oggi, i seguaci del messaggio di Gesù ([[Cristianesimo|cristiani]]) sono circa 2,1 miliardi, cioè poco meno di un terzo degli abitanti del mondo<ref>Vedi [http://www.adherents.com/Religions_By_Adherents.html#Christianity Major Religions of the World Ranked by Number of Adherents], http://www.adherents.com.</ref>. I cristiani sono suddivisi in molte chiese, confessioni o denominazioni - che possono essere distinte in riferimento all'effettivo riconoscimento dei vari [[concili ecumenici]].
 
Le decisioni dei primi sette concili ecumenici sono adottate dalle maggiori [[Chiese cristiane|confessioni cristiane]], che condividono dunque la stessa [[cristologia]]: [[cattolici]], [[ortodossi]], [[protestanti]], [[anglicani]]. Le diversità tra queste chiese riguardano prevalentemenete questioni [[ecclesiologia|ecclesiologiche]].
 
Alcune chiese di tradizione [[monofisita]] riconoscono solo i primi tre concili - rigettando dunque il [[concilio di Calcedonia]] e i seguenti: si tratta dei cristiani [[Chiesa ortodossa copta|copti]], [[chiese siriache|siriaci]] e [[Chiesa apostolica armena|armeni]]. Secondo queste confessioni, in Gesù è presente la sola natura divina, la quale ha assorbito quella umana.
 
Alcune chiese di tradizione [[nestoriana]] riconoscono solo i primi due concili - rifiutando il [[concilio di Efeso]] e i seguenti: si tratta dei cosiddetti cristiani [[Chiesa apostolica assira d'Oriente|assiri]]. A loro detta, in Gesù ci sono due nature e due persone, connesse da un'unione puramente morale.
 
=== Chiese cristiane non conciliari ===
 
Altre chiese cristiane non si riconoscono nella tradizione storica e teologica propria del Cristianesimo tradizionale, basato sulle decisioni dei primi [[concili ecumenici]]. Principalmente esse rigettano le definizioni sull'unicità di Dio e la natura divina di Gesù riportate nel [[Credo niceno|Credo]] del [[concilio di Nicea]].
* Secondo i [[Testimoni di Geova]]<ref>Vedi [http://www.watchtower.org/i/20050915/article_01.htm Chi è Gesù Cristo? Dio o uomo?], «[[La Torre di Guardia]]», [[15 settembre]] [[2005]]: «(..) ci fu un tempo in cui Dio era solo. In un'epoca remotissima, però, Dio cominciò a creare. Quale fu la sua prima creatura? L'ultimo libro della Bibbia definisce Gesù "il principio della creazione di Dio" ([[Apocalisse di Giovanni|Rivelazione]] {{Passo biblico|Ap|3,14}}). Gesù è "il primogenito di tutta la creazione". (..) Gesù fu l'unico a essere creato direttamente da Dio. Per questo viene definito "unigenito Figlio" di Dio».</ref>, Gesù non è Dio e non esiste dall'eternità<ref>Cfr. la [[arianesimo|dottrina]] sostenuta da [[Ario]] nel [[III secolo|III]]-[[IV secolo]].</ref>, ma rappresenta il principio della creazione di Dio-[[Geova]], ed è pertanto chiamato dalla Bibbia «Figlio Unigenito». Per mezzo di lui sono state create tutte le cose; nacque verginalmente da Maria, era il [[Messia]] preannunciato, ha predicato e compiuto miracoli, [[Modalità della crocefissione di Gesù secondo i Testimoni di Geova|è [[Morte|morto]] su un palo di tortura]] (non una croce) in sacrificio di riscatto, per redimere l'umanità dal [[peccato]] di [[Adamo]]; è risorto, e tornerà alla fine dei tempi per instaurare un regno di pace. Coincide con l'[[arcangelo Michele]] descritto nel [[Libro dell'Apocalisse]]-Rivelazione.
* Secondo la [[Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]] ([[mormoni]]), Gesù è il Cristo, il Redentore, il Figlio di Dio e l'Iddio Eterno<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/bm/ttlpg frontespizio]; [[Libro di Moroni]], [http://scriptures.lds.org/it/moro/8 8,3.8]. Vedi anche:[http://www.lds.org/languages/proclamations/livingchrist/start_here_160.pdf Il Cristo Vivente. La testimonianza degli Apostoli], documento ufficiale della [[Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni]].</ref>. Inoltre, Gesù è considerato il [[Geova]] dell'[[Antico Testamento]]<ref>Vedi: [[Dottrina e Alleanze]] [http://scriptures.lds.org/it/dc/110/3-4#3 110,3-4].</ref>, e dunque il [[Creatore]] del mondo<ref>Vedi: [[Perla di gran prezzo]], [http://scriptures.lds.org/it/moses/1/31-33#31 Mosè 1,1].</ref>. Per i [[mormoni]], il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/3_ne/11/27#27 3Nefi 11,27].</ref>, in quanto uniti e in armonia nei proposti e nella dottrina, benché siano personaggi separati e distinti - infatti, il Padre e il Figlio sono esseri spirituali con corpi tangibili di carne e ossa, mentre lo Spirito Santo è una persona di solo spirito<ref>Vedi la voce: [http://scriptures.lds.org/it/gs/d/25 «Dio, Divinità»], in [http://scriptures.lds.org/it/helps/contents Guida alle Scritture].</ref>. In base al racconto del [[Libro di Mormon]] - testo considerato sacro dai mormoni al pari della [[Bibbia]] -, Gesù, dopo essere risorto a Gerusalemme, apparve e impartì i suoi insegnamenti ada un popolo che abitava il continente americano<ref>Vedi: [[Libro di Mormon]], [http://scriptures.lds.org/it/3_ne/11 3Nefi 11].</ref>, discendente da famiglie del lignaggio di [[Israele]]. Secondo una tradizionale interpretazione di [[Dottrina e Alleanze]] [http://scriptures.lds.org/it/dc/20 20,1], altro testo sacro per i mormoni, si ritiene che Gesù sia nato il [[6 aprile]] dell'[[1]] a.C.]]
* Secondo la [[Chiesa dell'Unificazione]] del reverendo [[Sun Myung Moon]], Gesù non è Dio, ma soltanto un uomo. Non è nato verginalmente, ma era figlio illegittimo di [[Maria|Maria]] e [[San Zaccaria|Zaccaria]]. La sua predicazione si rivelò fallimentare, principalmente a causa del mancato supporto di [[Giovanni Battista]]. La [[crocifissione di Gesù|morte in croce di Gesù]] non ha significato salvifico, mentre la sua [[risurrezione di Gesù|risurrezione]] non è stata corporale: si è trattato soltanto di un suo "ritorno" in forma spirituale. Il reverendo Moon si definisce «terzo Adamo» e incarnazione dello stesso Gesù Cristo<ref>Vedi: [http://www.rapidnet.com/~jbeard/bdm/Cults/unificat.htm Unification Church], da [http://www.rapidnet.com/~jbeard/bdm/ Biblical Discernment Ministries].</ref>.
 
[[File:Duccio di Buoninsegna 017.jpg|350px|thumb|right|{{Autore|[[Duccio di Buoninsegna]]}}, ''[[Gesù Cristo]] risorto appare durante la cena degli Apostoli'' (part. ''Maestà''), [[1308]] - [[1311]], tempera su tavola; [[Siena]], [[Museo dell'Opera del Duomo di Siena|Museo dell'Opera del Duomo]]]]
 
* I [[riti]] principali sono i [[sacramenti]] (sette nella tradizione [[Chiesa cattolica|cattolica]] e [[ortodossa]], di numero variabile a seconda delle varie [[chiese protestanti]]), che sono considerati basati sul comando e l'esempio di Gesù<ref>Ai sacramenti la tradizione [[Chiesa cattolica|cattolica]] affianca i [[sacramentali]], pratiche di culto non da lui istituite.</ref>. Il principale sacramento è l'[[Eucaristia]] ([[traslitterazione]] del termine [[lingua greca|greco]] εὐχαριστία, ''eucharistía'', "rendimento di grazie"), che - secondo il racconto dei [[vangeli]] - Gesù istituì nel corso dell'[[Ultima Cena]]. Tra le varie chiese cristiane vi sono notevoli differenze circa il significato da attribuirsi all'Eucaristia:
** per la [[Chiesa cattolica]] e quella [[Chiesa ortodossa|ortodossa]], durante l'Eucaristia - celebrata nel più ampio rito della [[Messa]] ("[[Divina Liturgia]]" nella dicitura ortodossa) - avviene il [[miracolo]] della [[transustanziazione]]: la [[sostanza (filosofia)|sostanza]] del [[pane]] e del [[vino]] muta in quella del [[corpo]] e [[sangue]] di Gesù<ref>Vedi [[Concilio di Trento]], ''Decreti di riforma'', sessione XIII, cap. IV, "La transustanziazione" e [[Concilio Vaticano I]], ''Definizione della dottrina della fede cattolica e del primato e dell’infallibilitàdell'infallibilità papale'', sessione II, "Professione di fede".</ref> («[[presenza reale]]»), rimanendo però inalterati gli [[accidente (filosofia)|accidenti]] (forma, colore, sapore...)<ref>Vedi [[Concilio di Costanza]], ''Sentenza di condanna degli articoli di Giovanni Wicleff'', sessione VIII.</ref>. La tradizione cattolica riconosce che, nel caso dei cosiddetti [[miracoli eucaristici]], tale mutazione riguarda anche gli [[accidente (filosofia)|accidenti]];
** per le [[chiese protestanti]] di tradizione [[luteranesimo|luterana]], durante l'Eucaristia - celebrata durante il rito della "Cena del Signore" - avviene l'[[consustanziazione|unione sacramentale]]<ref>Vedi [[Martin Lutero]], ''Weimar Ausgabe'', 26, 442.</ref>: alle [[sostanza (filosofia)|sostanze]] del pane e del vino si affiancano quelle del corpo e sangue di Gesù;
** per le [[chiese protestanti]] di tradizione [[calvinismo|calvinista]], l'Eucaristia rappresenta invece una semplice [[commemorazione]], o ricordo, dell'[[Ultima Cena]] e del sacrificio in croce di Gesù, in cui la presenza di Cristo è soltanto «pneumatica», ovvero spirituale<ref>[[Giovanni Calvino]], ''Istituzione della religione cristiana'', libro IV, 17, 10-11.</ref>.
* L'[[anno liturgico]] è il ciclo temporale, della durata di un anno, in cui sono scandite le celebrazioni relative ai principali avvenimenti della vita di Gesù - per esempio il [[Natale]] ([[nascita di Gesù|nascita]]), l'[[Epifania]] (visita dei [[Magi]]), la [[Pasqua]] ([[Risurrezione di Gesù|risurrezione]]).
* Le [[preghiere]] usate nella liturgia si basano sui testi della [[Bibbia]]. La «preghiera della Chiesa per eccellenza»<ref>Vedi [[Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica]], 2005, n. 581.</ref> è il [[Padre Nostro]], insegnato dallo stesso Gesù agli apostoli in {{passo biblico|Mt|6,9-13}}.
 
Le varie chiese hanno poi sviluppato riti e preghiere proprie - per esempio, nella tradizione cattolica sono importanti il [[Rosario]] (nei cui 20 «misteri» sono ricordati i principali eventi della vita di Gesù e di [[Maria|sua madre]]) e la [[Via Crucis]] (che ripercorre in 14 «stazioni» gli eventi della [[passione di Gesù|passione]] e [[morte di Gesù|morte]] di Cristo).
 
=== Reliquie ===
[[File:Shroud positive negative compare.jpg|300px|thumb|Dettaglio del volto dell'uomo della [[Sindone]]: a sinistra l'immagine reale, a destra il negativo in bianco e nero.]]
 
Secondo le tradizioni cattolica ede ortodossa, non accettate dai [[protestanti]], esistono numerose [[reliquia|reliquie]] attribuibili a Gesù. È probabile che molte (se non tutte) delle reliquie di Gesù siano falsi medievali.
 
In epoca contemporanea, la più nota, studiata e discussa<ref>A detta di molti, la Sindone è probabilmente dell'oggetto più studiato al mondo. Vedi p. es. la voce: [http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100420 «Sindone di Torino»], dall'''Enciclopedia'' del [[CICAP]].</ref> reliquia attribuita a Gesù è la [[Sindone di Torino|Sindone]] (σινδών, ''sindón'', significa "lenzuolo" in [[lingua greca|greco]]), attualmente conservata a [[Torino]] e di possesso personale del [[Papa]]. Secondo la tradizione, è il lenzuolo nel quale [[deposizione di Gesù|è stato avvolto il corpo di Gesù]] nel sepolcro. Il tessuto è di [[lino]] e misura 442 x 113 cm. Presenta la doppia immagine (frontale e dorsale) di un uomo con barba, baffi e capelli lunghi, recante sul corpo i segni corrispondenti alla descrizione della passione: [[flagellazione di Gesù|flagellazione]], [[coronazione di spine]], [[crocifissione di Gesù|mani e piedi trapassati da chiodi]], ferita di lancia nel costato. L'immagine non è dipinta, ma deriva da un graduale ingiallimento della fibra tessile - come se si trattasse dell'impressione negativa di una [[pellicola fotografica]]<ref>Alcuni perciò hanno parlato della Sindone come di un "''polaroid'' della [[risurrezione di Gesù|risurrezione".</ref>. In corrispondenza delle ferite più profonde sono presenti tracce di sangue di tipo [[gruppo AB|AB]].
 
La [[storia della Sindone]] è documentata con certezza solo a partire dal [[1353]] - anno in cui il cavaliere francese [[Goffredo di Charny]], che aveva combattuto in Medio Oriente, ne dichiarò il possesso.
 
La [[Chiesa cattolica|Chiesa]] non si è mai ufficialmente pronunciata circa l'autenticità della Sindone, ma ne permette comunque la venerazione. In epoca contemporanea, è stata oggetto di numerosissimi [[Studi scientifici sulla Sindone|studi scientifici]]. Ha destato grande eco l'[[Esame del Carbonio 14 sulla Sindone|esame del carbonio 14]] realizzato nel [[1988]] - secondo il quale andrebbe datata, con certezza al 95%, tra il [[1260]] e [[1390]]<ref>Vedi: P.E. Damon ''et alii'', [http://www.shroud.com/nature.htm Radiocarbon dating of the Shroud of Turin], «[[Nature]]», vol. 337, n. 6208 [1989], pp. 611-615.</ref>, e si tratterebbe quindi di un falso medievale.
 
I sostenitori dell'autenticità della Sindone fanno però notare come il reperto sia stato sicuramente contaminato in vario modo lungo i secoli (funghi, batteri, manipolazione non protetta, incendio; fu anche bollita nell'olio), lasciando ipotizzare una possibile alterazione del risultato dell'esame. Inoltre - sostengono - anche che se si trattasse di un falso medievale, non sarebbe comunque chiaro il metodo usato dal falsario per "impressionare" il tessuto<ref>Vedi: [http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200803articoli/31254girata.asp La scienza ammette: "Forse sulla Sindone abbiamo sbagliato"], «LaStampa.it», [[23 marzo]] [[2008]].</ref>.
 
Un'altra reliquia attribuita a Gesù, meno nota e studiata della Sindone, è il [[Sudario di Oviedo]] - un panno di lino che sarebbe stato usato per pulire il volto di Gesù durante la [[deposizione nel sepolcro|deposizione]], prima che venisse avvolto dalla Sindone. Contiene macchie indistinte di sangue di [[Gruppo sanguigno|tipo AB]]. L'[[Metodo del carbonio-14|esame al carbonio 14]] lo ha datato al [[VII secolo]].
 
Le altre reliquie attribuite a Gesù sono i presunti [[Reliquie attribuite a Gesù#Resti del corpo di Ges.C3.B9|resti del corpo di Gesù]] (tra cui varie tracce di [[sangue]], una [[costola]], i resti della [[circoncisione di Gesù|circoncisione]] del [[Santo Prepuzio|prepuzio]]), ede oggetti con cui egli sarebbe entrato a contatto, come [[strumenti della Passione]] (la [[Vera Croce|croce]], i chiodi, la [[corona di spine]], la [[Lancia Sacra|lancia]], il ''[[Titulus crucis]]'', o nella tradizione medievale il [[Santo Graal]]).
 
== Nelle altre tradizioni religiose ==
{{vedi anche|Gesù nell'Ebraismo}}
 
L'[[Ebraismo]] non riconosce Gesù come il [[Messia]] atteso, né tantomeno gli attribuisce natura divina, caratteristiche non sono state considerate estranee alla tradizione ede alla religione monoteistica ebraica.<ref>«Il punto è questo: l'intera Cristologia della Chiesa - l'intero complesso delle dottrine sul Figlio di Dio che moirì sulla Croce per salvare l'umanità dal peccato e dalla [[morte]] - è incompatibile col Giudaismo, e sicuramente in disaccordo con l'Ebraismo che l'ha preceduta»; cfr. Rayner, John D. ''A Jewish Understanding of the World'', Berghahn Books, 1998, p. 187. ISBN 1-57181-974-6. «Per un Ebreo, comunque, qualsiasi forma di ''shituf'' equivale all'idolatria vera e propria. Non c'è quindi nessuna possibilità che un Ebreo accetti Gesù come una divinità, come un mediatore o un redentore (messiah), o anche come un profeta, senza aver rinnegato il Giudaismo»; cfr. Schochet, Rabbi J. Immanuel. [http://www.cjnews.com/pastissues/99/july29-99/feature/feature2.htm "Judaism has no place for those who betray their roots"], ''[[Canadian Jewish News]]'', July 29, 1999).</ref> [[Mosè Maimonide]], [[rabbino]] del [[XII secolo]] e fondamentale teologo ebraico, lo chiama «Gesù il Nazareno», e lo considera alla stregua di un [[rabbino|rabbì]] itinerante - al quale la successiva tradizione cristiana, mentendo, ha attribuito miracoli, e del quale ha falsamente proclamato la resurrezionerisurrezione<ref>Vedi [[Mosè Maimonide|Maimonide]], ''Lettera allo Yemen'', par. 17, [http://en.wikisource.org/wiki/Epistle_to_Yemen/XVII testo EN].</ref>.
 
Circa il [[processo di Gesù]] che ne decretò la morte, secondo la [[Jewish Encyclopedia]] ([[1901]]-[[1906]])<ref>Vedi articolo [http://jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=254&letter=J&search=Jesus Jesus of Nazareth], paragrafi "The Last Supper" e "His Death".</ref> la responsabilità fu della "arrogante" gerarchia [[sadducea]]. Questa ne decretò la [[morte]] consegnandolo a Pilato, ma non istituì un vero e proprio processo [[sinedrita]] (che avrebbe coinvolto anche l'ebraismo [[farisaico]], sul quale si basa l'ebraismo contemporaneo). Il principale motivo della condanna non derivò da questioni teologiche relative alla divinità o messianicità di Gesù ma dalla reazione all'episodio della cosiddetta [[Purificazione del Tempio]] da lui compiuto.
 
Gli aderenti all'[[Ebraismo messianico]], una corrente minoritaria particolarmente diffusa negli [[Stati Uniti]] e considerata eterodossa dal resto dell'[[Ebraismo]], riconoscono la natura [[messia]]nica di Gesù, i suoi miracoli e la sua risurrezione, pur non attribuendogli natura divina.
La figura di Gesù e il suo insegnamento vengono investigati dai teologi e filosofi del [[paganesimo]] solo a partire dal [[III secolo]]. Al riguardo, tuttavia, disponiamo di poche fonti, per lo più mediate dalle opere dei [[Padri della Chiesa]] del [[IV secolo]].
 
Il principale testo di riferimento è certamente la ''Filosofia desunta dagli oracoli'', opera perduta del filosofo ‹pagano› [[Porfirio]] ([[203]]-[[305]]). In quest'opera, Porfirio, come riporta [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]], afferma:
 
{{quote|Certamente al di là di ogni aspettativa può sembrare quel che sto per dire. Gli dèi hanno considerato il Cristo molto devoto e hanno ricordato che è stato reso immortale anche per la sua predicazione. Gli dèi dicono che i cristiani al contrario sono corrotti, depravati, avviluppati nell’errorenell'errore e proferiscono molti oltraggi contro di loro.|Agostino, ''[[De Civitate Dei]]'', XIX, 23}}
 
Aggiunge poi altri brani come responsi degli dèi che oltraggiano i cristiani; quindi afferma:
 
{{quote|A coloro che chiedevano se Cristo è Dio, [[Ecate]] rispose: "Tu sai come l’animal'anima umana dopo il corpo si perfeziona, ma separata dalla sapienza è sempre in errore. Quell’animaQuell'anima è di un uomo insigne; essi lo adorano perché la verità non è in loro". |Agostino, ''Op. cit.''}}
 
Dunque [[Ecate]] ha detto che era un uomo molto devoto e che la sua anima, come quella degli altri uomini devoti dopo la morte, fu stimata degna dell’immortalitàdell'immortalità e perciò i cristiani, che sono insipienti, lo adorano. E aggiunge:
 
{{quote|A coloro che interrogavano: "Ma perché dunque è stato condannato?", la Dea diede questo responso: "Il corpo è sempre soggetto a tormenti che lo spossano; invece l’animal'anima degli uomini devoti ha la propria dimora nella casa del cielo. Però quell’animaquell'anima diede per fatalità ad altre anime d’impigliarsid'impigliarsi nell’errorenell'errore e ada esse il destino non concesse di ottenere i doni degli dèi né di avere il riconoscimento di Giove l’immortalel'immortale. Sono perciò detestati dagli dèi perché, sebbene ada essi per destino non fu dato di conoscere il Dio né di ricevere doni dagli dèi, Cristo è stato l'occasione fatale di d’impigliarsid'impigliarsi nell’errorenell'errore. Egli, essendo devoto, come tutti i devoti, ebbe dimora in cielo. Quindi non lo oltraggerai ma avrai pietà della pazziapazia degli uomini, per i quali egli è facilmente un pericolo estremo". |Agostino, ''Op. cit.''}}
 
Quindi, secondo questa testimonianza ‹pagana›, Gesù era un uomo saggio e pio, degno dell'immortalità insieme a [[Pitagora]] ed [[Eracle]], ma i suoi seguaci, i cristiani, ebbero il grave torto di trasformarlo in un dio e quindi di adorarlo, rinnegando, così, l'essenza di Dio. I cristiani dovrebbero dunque limitarsi ada adorare Dio senza credere in Gesù come Dio<ref>Vedi [[Eusebio di Cesarea]], ''Preparazione evangelica''.</ref>.
 
La posizione di queste opere ‹pagane› - il rifiuto di Cristo come Dio ma il rispetto di Cristo come maestro e santo - verrà poi ripresa da alcune correnti cristiane del [[IV secolo]] dette «[[Adozionismo|adozioniste]]», giudicate eretiche dalle [[Chiese cristiane|Chiese cristiane conciliari]].
 
=== Islam ===
[[File:Turkish-islam isa.jpg|thumb|300px|left|L'ascesa di Gesù (Isa) in Cielo in un dipinto turco-islamico.]]
 
Sulla base del [[Corano]], i seguaci dell'Islam onorano la figura di Gesù (<big>'''عيسى'''</big>, ''ʿĪsā'' in [[lingua araba|arabo]]). L'Islam crede nel suo concepimento virginale da [[Maria|Maria]] - definita appunto ''al-Batūl'', "la Vergine" ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm 3,47]; [http://www.sufi.it/Corano/19.htm 19,20]; [http://www.sufi.it/Corano/21.htm 21,91]; [http://www.sufi.it/Corano/66.htm 66,12]). Gesù è un grande [[profeta]] di Dio (<big>'''ﺭﺴﻮﻝ الله''' </big>, ''rasūl Allāh'', [http://www.sufi.it/Corano/4.htm 4,157]; [http://www.sufi.it/Corano/61.htm 61,6]; [http://www.sufi.it/Corano/6.htm 6,85]), ma di natura umana, e non divina ([http://www.sufi.it/Corano/4.htm 4,171]; [http://www.sufi.it/Corano/5.htm 5,75]).
 
Ha compiuto miracoli "col permesso di Allah"<ref>[http://www.sufi.it/Corano/5.htm 5,110]</ref>: cosa che non fu concessa neanche a Maometto, se si eccettua la sua perfetta fedeltà alla lettera del Messaggio divino, nel momento in cui egli lo riproponeva agli uomini. Non fu Gesù a essere crocifisso e morire in croce («qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm 4,157]). Ascese al Cielo ([http://www.sufi.it/Corano/3.htm 3,55]), senza dunque risorgere («Iddio lo innalzò a Sé», [http://www.sufi.it/Corano/4.htm 4,158]). In base al versetto «Egli non è che un Presagio per l'Ora» ([http://www.sufi.it/Corano/43.htm 43,61]), Gesù sarebbe destinato a tornare nel mondo, come [[Mahdi]], prima del [[giorno del Giudizio]], apparendo all'altezza del [[minareto]] cosiddetto "di ʿĪsā" nella [[Moschea degli Omayyadi]] di [[Damasco]]. Il suo fine di combattere e sconfiggere il [[Dajjal]] sarà coronato da successo ed egli potrà avviare quindi un quarantennio di perfetta vita islamica sulla Terra, prima di morire, infine, di [[morte]] naturale ed essere sepolto a [[Medina]], risorgendo subito dopo, nell'apocalittico ''Yawm al-dīn'' per il definitivo giudizio divino.<ref>Nel lemma «ʿĪsā», curato da [[Georges Anawati|Georges Chehata Anawati]], su: ''Encyclopédie de l'Islam'', oltre Bayḍāwī ( ''Anwār al-tanzīl wa-asrār al-taʾwīl'' ), il dotto orientalista domenicano cita in proposito il [[Sunnismo|sunnita]] [[Hanafismo|hanafita]] Muḥammad Anwār Shāh al-Kashmīrī al-Hindī ( ''al-Taṣrīḥ bi-mā tawātara fī nuzūl al-Masīḥ'', Aleppo, 1965)</ref> La necessità della sua [[morte]] sembra d'altronde coerente con l'assioma per cui a nessun uomo è concessa l'immortalità, tanto anche Maometto dovette morire nel [[632]].
 
Alcuni commentatori del Corano (tra cui Zamakhsharî e Baydâwî)<ref name=muslim>Vedi Christine Schirrmacher, [http://www.contra-mundum.org/schirrmacher/crucifixion.pdf The Crucifixion of Jesus in View of Muslim Theology], 1997.</ref> sostengono che uno degli apostoli (magari [[Pietro apostolo|Pietro]]) si sia offerto come "sostituto" per il maestro, nella speranza di ottenere il paradiso come ricompensa. Tra le altre ipotesi avanzate circa l'identità del sostituto: [[Simone di Cirene]]<ref name=BasilideSet />, [[Giuda Iscariota]]<ref>Vedi [[Vangelo di Barnaba]], nn. 216-217, [http://www.latrobe.edu.au/arts/barnabas/Barncoloured9.html testo EN].</ref>, [[Satana]], un soldato romano di nome Titanus, o un altro sconosciuto.
 
Il movimento della [[Ahmadiyya]] di Qādyān e di [[Lahore]], in [[India]] - di origine islamica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come eretico - afferma che Gesù non sarebbe [[Morte|morto]] in croce: a loro detta, dalla Palestina fuggì in India, dove visse ancora per molti anni, fino a morire di vecchiaia a [[Srinagar]], nel [[Kashmir]]: qui, in effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come «la tomba di ‘Īsā'Īsā».
 
== Gesù nell'arte ==
[[File:Christ with beard.jpg|thumb|250px|right|Cristo barbuto, immagine del [[IV secolo]] dipinta nelle [[catacombe]] di Commodilla]]
 
La persona di Gesù e gli eventi a lui relativi narrati nel [[Nuovo Testamento]] hanno ispirato innumerevoli opere artistiche e culturali nei successivi due millenni. Si tratta soprattutto di pitture, mosaici, statue, melodie e canti ada uso della [[devozione]] cristiana; in epoca contemporanea, si sono aggiunti anche romanzi, film, opere teatrali.
 
Le raffigurazioni pittoriche di Gesù e dei santi, attestate sin dai primi secoli dell'era cristiana, marcano un deciso distacco dalla religiosità ebraica, che avversava profondamente qualunque riproduzione di esseri viventi, e vietava categoricamente la raffigurazione di Dio.
 
I vangeli non forniscono una descrizione fisica di Gesù. Nei primi secoli del Cristianesimo non si hanno sue rappresentazioni dirette, ma piuttosto simboli o immagini allegoriche - come il [[pesce]], il [[Buon Pastore]], il [[Crismon]]-[[Labarum]], il [[Sator]]. Non sono attestate rappresentazioni antiche della [[crocifissione di Gesù|crocifissione]] - che per la cultura greco-romana rappresentava la pena più ignominiosa (fa eccezione il cosiddetto [[Graffito di Alessameno]], probabile "[[vignetta]]" anticristiana).
 
Nel periodo tardo antico, con la secolarizzazione del culto cristiano e il distacco definitivo dalla tradizione ebraica, si diffondono rappresentazioni dirette di Gesù. Il suo volto viene inizialmente raffigurato come quello di un giovane imberbe e con i capelli corti - tale modello rimarrà in uso fino al [[VI secolo]], con una successiva ripresa in [[Impero carolingio|età carolingia]]. Dal [[IV secolo]] appare il Gesù barbuto, con i capelli lunghi, che è diventato la raffigurazione tradizionale del Cristo. Il cambiamento fu probabilmente influenzato in Oriente dal [[Mandylion]] e in Occidente, successivamente, dalla [[Sindone]] - che peraltro i sindonologi ipotizzano coincidente con lo stesso [[Mandylion]].
 
Per secoli l'iconografia ha privilegiato l'aspetto maestoso e glorioso di Gesù risorto, rappresentato dal modello del [[Pantocratore]] (= "onnipotente"). A partire dal [[Medioevo]], in concomitanza con la predicazione di [[Francesco d'Assisi]], si afferma definitivamente in Occidente la raffigurazione della crocifissione, che si affianca a quella di Gesù risorto.
 
Nel [[Rinascimento]] la figura di Gesù si laicizza, e diventa il prototipo dell'uomo perfetto. Tale visione avrà il suo massimo esponente in [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], che nel [[Giudizio universale (Michelangelo)|Giudizio universale]] recupera l'immagine paleocristiana del Cristo imberbe<ref>In riferimento a tutto il paragrafo, vedi Flavio Caroli, ''Il volto di Gesù. Storia di un'immagine dall'antichità all'arte contemporanea'', Mondadori, Milano 2008.</ref>.
 
{{Sezione accessoria|Note}}
* ''[http://www.opusdei.it/art.php?p=48784 La figura storica di Gesù]'', sul sito dell'[[Opus Dei]]
* {{en}} [http://www.britannica.com/EBchecked/topic/303091/Jesus-Christ Jesus Christ] su [[Enciclopedia Britannica]]
* {{en}} [http://www.newadvent.org/cathen/08374c.htm Voci su Gesù] nella Catholic Encyclopedia ([[1907]]-[[1914]])
* {{da it.wiki|Gesù|32298998}}
 

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