Enciclica: differenze tra le versioni

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[[File:Leone-XIII-carpineto-3.jpg|right|400px|thumb|[[Papa Leone XIII]], [[papa]] dal [[1878]] al [[1903]], è il Sommo Pontefice che scrisse il maggior numero di ''encicliche'', in numero di ottantasei]]
 
Il termine '''enciclica''' (dal [[lingua greca|greco]] {{Traslittera|εν κύκλος|GrecoTr}}, "in cerchio", cioè "lettera circolare"), in [[lingua latina|latino]] '''''litterae encyclicae''''', indica le ''lettere'' che il [[Papa]] indirizza ai [[vescovo|Vescovi]] e ai fedeli di tutto il mondo o di una sola nazione su importanti questioni di carattere [[dottrina|dottrinale]], [[morale]], [[società|sociale]], [[politica|politico]].
 
== Nel corso delle epoche ==
Nei tempi antichi la parola indicava una forma di comunicazione usata da principi e magistrati per far conoscere le propie leggi e decreti o disposizioni<ref>{{Autore|Giuseppe Damizia}} ([[1951]]) 1216.</ref>.
 
Tali lettere, nei primi secoli della Chiesa, venivano inviate dai [[papa|sommi pontefici]] e dai [[primate|primati]] ai [[fedele|fedeli]] per consolidarli nella [[fede]]; per questo determinato fine ricevevano l'appellativo di ''Clericae''; in seguito, se venivano dirette a tutti i fedeli, si chiamavano ''cattoliche'', "''non quod de rebus ad catholicam Ecclesiam pertinentibus agerent, sed a voce καθόλος (universus) quod scilicet ada universos Christi fideles dirigebantur''"<ref>{{autore|[[Eusebio di Cesarea]]}}, ''Historia ecclesiastica'', V, cap. 17.</ref> ("non perché trattassero di cose pertinenti la [[Chiesa Cattolica]], ma dal termine {{Traslittera|καθόλος|GrecoTr}} (tutto) poiché cioè erano dirette a tutti i [[fedele|fedeli]]"). Queste ultime poi avevano diverse forme, in base alle quali erano dette:
* ''denuntiativae'', se denunziavano a tutti i [[cristiano|cristiani]] il [[nome]] degli [[eretico|eretici]] e degli [[scomunica|scomunicati]];
* ''declarativae'', se oltre al nome degli eretici e al loro errore contenevano anche la [[professione di fede]];
Eusebio<ref>''Historia Ecclesiastica'', IV, cap. 23.</ref> ricorda alcune lettere cattoliche di [[Dionisio (vescovo di Corinti)|Dionisio]], vescovo di [[Corinto]].
 
La raccolta di queste lettere episcopali veniva chiamata ''Encyclia'' o ''Enkyclia'': così ci riferisce [[papa Pelagio II]] ( [[590]]) in una sua lettera ai vescovi dell'[[Istria]].
 
=== In epoca moderna ===
 
Solo molto tardivamente il vocabolo ''enciclica'' ha ricevuto un significato specifico e ha iniziato ada indicare soltanto le più importanti comunicazioni che il Romano Pontefice indirizza a tutta la cristianità<ref>Invece le lettere che gli [[ordinario|Ordinari]] dei luoghi indirizzano ai loro fedeli vengono chiamate unicamente ''[[lettera pastorale|Lettere pastorali]]''.</ref>.
 
Nell'accezione usata oggi il termine comparve per la prima volta nella lettera di [[Papa Benedetto XIV]], ''[[Ubi Primum (Benedetto XIV)|Ubi Primum]]'' ([[3 dicembre]] [[1740]]); il Pontefice intitolò la lettera ''Epistola Encyclica et Commonitoria ada omnes Episcopos'' ("lettera circolare e di insegnamento a tutti i [[vescovo|vescovi]]"); in seguito poi la parola ''commonitoria'' non venne più usata. Forse tale denominazione, che doveva perpetuarsi in avvenire, fu mutuata dall'opuscolo del Bencini comparso pochi anni prima.
 
Nel [[XVIII secolo]] e nei primi anni del [[XIX secolo|XIX]] le encicliche furono molto rare, mentre si moltiplicarono nel periodo successivo fino all'epoca attuale.
== Carattere magisteriale ==
 
Le encicliche rappresentano una forma di ''[[magistero ordinario]] e universale'' del [[papa|Sommo Pontefice]], e pertanto non contengono asserzioni dottrinarie infallibili; rappresentano però il [[magistero autentico]], e come tali hanno, fino a che la Chiesa ne riformi l'insegnamento, un carattere vincolante per tutti i [[cattolico|cattolici]].
 
== Nelle altre confessioni cristiane ==
 
Nella [[Chiesa Greca]] ancora oggi si chiamano ''encicliche'' le lettere che il [[Patriarca]] indirizza a tutto il [[patriarcato]], quando riguardano questioni attinenti laalla propria [[Chiesa]] e il proprio [[rito]].
 
Gli [[anglicani]], seguendo l'uso romano, attribuiscono il nome di ''encicliche'' alle lettere circolari del [[Primate]] d'[[Inghilterra]]; significativa fu la ''Saepius Officio'': si tratta della lettera inviata dai vescovi di [[Canterbury]] e di [[York]] ai loro "colleghi" nell'episcopato in risposta alla lettera ''[[Apostolicae Curae]]'' di [[Leone XIII]] sull'invalidità delle [[ordinazione|ordinazioni]] anglicane ([[13 settembre]] [[1896]]).
* {{Autore|Giuseppe Damizia}}, ''Lettere Pontificie'', in {{Enciclopedia Cattolica (1948-1954)|VII}}, c. 1215-1217
* {{Catholic Encyclopedia|http://www.newadvent.org/cathen/05413a.htm}}
* {{en}} {{Autore|[[Frank Leslie Cross]]}}, {{Autore|[[Elizabeth A. Livingstone]]}}, ''The Oxford Dictionary of the Christian Church'', Oxford University Press, Oxford, [[1974]], 3<sup>a</sup>ª ed., p. 545
* {{Autore|[[Ugo Bellocchi]]}} (a cura di), ''Tutte le encicliche e i principali documenti pontifici emanati dal [[1740]]. 250 anni di storia visti dalla [[Santa Sede]]'', 12 voll., [[Libreria Editrice Vaticana]], [[1993]]-[[2004]]
 
{{Sezioni accessorie fine}}
[[Categoria:Documenti papali]]
[[Categoria:Encicliche| Encicliche]]

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