Santa Veronica Giuliani: differenze tra le versioni

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{{Persona
|quote brano = Santa Veronica ha una [[spiritualità]] marcatamente [[cristologico-sponsale]]: è l'[[esperienza]] di essere [[amore|amata]] da [[Cristo]], Sposo fedele e sincero, e di voler corrispondere con un amore sempre più coinvolto e appassionato. In lei tutto è interpretato in chiave d'amore, e questo le infonde una profonda [[serenità]]. Ogni cosa è vissuta in [[unione con Cristo]], per amore Suo, e con la gioia di poter dimostrare a Lui tutto l'amore di cui è capace una [[creatura]].
|quote citazione = Udienza generale di Benedetto XVI del [[15 dicembre]] [[2010]]
|Nome = Veronica
|Cognome = Giuliani
|PostNazionalità =, una delle più grandi della storia. Ebbe numerose rivelazioni e ricevette le [[stimmate]]<ref name =Guido>{{Autore|Guido Pettinati}}, ''I Santi canonizzati del giorno'', [[Edizioni Segno]], [[Udine]], Vol. VII, [[1991]], p. 87-91.</ref>
|sigla=O.S.C.Cap.
|immagine=33500F.JPG‎JPG
|voto=suora
|lPR=
|aB=1804
|pB=Pio VII
|gmS= 26 maggio
|aS=1839
|cS=
|pS=Gregorio XVI
|venerato da=[[Chiesa cattolica]]
|ricorrenza = [[9 luglio]]
|altre ricorr=
|santuario principale=
|attributi=
|patrono di=
|martirologio=A [[Città di Castello]] in [[Umbria]], santa Veronica Giuliani, [[badessa]] dell'[[Clarisse Cappuccine|Ordine delle Clarisse Cappuccine]], che, ricca di [[Carisma|carismi]] spirituali, corrispose nel corpo e nell'[[anima]] alla [[passione di Cristo]] e fu per questo posta sotto custodia per cinquanta giorni, offrendo un mirabile modello di pazienza e di [[obbedienza]].
|martirologionumero=5
|martirologioasterisco=
== Biografia ==
 
Nacque presso [[Urbino]] da Francesco e Benedetta Mancini, era l'ultima di [[sette]] sorelle, delle quali altre tre abbracceranno la [[vita monastica]] e fu [[battesimoBattesimo|battezzata]] con il nome di Orsola. All'età di sette anni perse la madre e si trasferì a [[Piacenza]] con il padre divenuto soprintendente alle dogane del ducato di [[Parma]].
 
Nella fanciullezza, sentendo leggere la vita dei [[martire|martiri]], la santa concepì grande desiderio di patire per amore di Gesù.
Per amor di Dio, Orsola aveva compassione dei [[povero|poveri]] ai quali donava generosamente quello di cui disponeva. Scriverà più tardi: {{Quote|Mi pareva di vedere nostro Signore, quando vedevo essi.}} Col passare degli anni crebbe in lei sempre più il desiderio di fare la [[prima Comunione]]. Supplicava Maria Santissima: {{Quote|Datemi cotesto vostro Figlio nel cuore!... io sento che non posso stare senza di Lui!}}
 
Ricevette la [[Prima Comunione]] a Piacenza il [[2 febbraio]] del [[1670]].
 
Il [[17 luglio]] del [[1677]] entrò, diciassettenne, nel monastero di [[stretta clausura]] delle [[Cappuccine]] di Città di Castello assumendo il nome di [[Veronica]] e un anno dopo emise la solenne [[professione religiosa]]. Molte furono le [[grazia|grazie]], i doni, i privilegi, le [[visioni|visioni]], le [[estasi]], i [[carisma|carismi]] singolari che [[Dio]] elargì incessantemente alla sua ''diletta''. I fenomeni mistici che in lei si verificarono furono controllati a lungo e severamente dalle autorità competenti.
 
Dopo che Gesù elevò suor Veronica al suo [[mistico sposalizio]], fu esaudita nella sua ardente brama di patire per Lui. In modo misterioso, ma reale e visibile, sperimentò a uno a uno tutti i martiri e gli oltraggi della sua [[Passione di Gesù|Passione]].
 
Nel [[1694]] divenne maestra delle [[novizio|novizie]] e ricevette nel capo l'[[corona di spine|impressione delle spine]]. Dopo tre anni, dove si alimentò solo a pane e acqua, il [[Venerdì Santo]] del [[1697]] le apparvero le [[stimmate]] e nel [[cuore]] ebbe impressi gli [[strumenti della Passione]]. Così ne descrisse l'avvenimento: {{Quote|In un istante io vidi uscire dalle Sue santissime piaghe cinque raggi risplendenti; e tutti vennero alla volta mia. EdE io vedevo questi raggi divenire come piccole fiamme. In quattro vi erano i chiodi; ede in una vi era la lancia, come d'oro, tutta infuocata: e mi passò il [[cuore]], da banda a banda…banda... e i chiodi passarono le mani e i piedi. Io sentii gran dolore; ma, nello stesso dolore, mi vedevo, mi sentivo tutta trasformata in Dio. (''Diario'', I, 897).}}
Il [[Diocesi di Città di Castello|vescovo di Città di Castello]], al corrente dei fenomeni soprannaturali che avvenivano in suor Veronica, dopo un rapporto al Sant'Ufficio, ricevette istruzioni che applicò con la più grande severità. Accompagnato da sacerdoti sperimentati, si recò nel monastero e si convinse della realtà delle stimmate. Alcuni medici ne curarono le ferite per sei mesi. Dopo ogni medicazione le mettevano guanti alle mani muniti di sigilli. Ma le ferite, invece di guarire, s'ingrandivano di più <ref name =Guido/>.
 
La [[badessa]] ricevette dal vescovo ordini destinati a provare la [[pazienza]], l'[[umiltà]] e l'[[obbedienza]] di Veronica. Le fu tolto l'ufficio di maestra delle novizie; fu dichiarata scaduta dal diritto di voto attivo e passivo; le fu proibita ogni relazione con le altre suore; colpita da interdetto non fu più ammessa all'ufficio in coro né alla [[santa Messa]]; fu privata persino della [[Eucaristia|Comunione]] e per cinquanta giorni fu chiusa in una cella simile ada una prigione. Insomma, di proposito, fu trattata come una folle, una simulatrice e una bugiarda. Al termine di queste prove il vescovo così scriveva al Sant'Ufficio: {{Quote|Veronica obbedisce ai miei ordini nella maniera più esatta e non mostra, riguardo a questi duri trattamenti, il più leggero segno di tristezza, ma al contrario, una tranquillità indescrivibile e un umore gioioso. <ref name =Guido/>}}
 
Nel [[1716]] fu nominata [[badessa]] del [[monastero]], e venne riconfermata in tale ruolo fino alla [[morte]], avvenuta il [[9 luglio]] [[1727]] dopo una dolorosa [[agonia]] durata 33 giorni. Le sue ultime parole furono:
 
{{Quote|Ho trovato l'[[Amore]], l'Amore si è lasciato vedere! Questa è la causa del mio patire. Ditelo a tutte, ditelo a tutte!|''Summarium Beatificationis'', p. 115-120}}
=== Il Diario ===
 
Dal [[1695]] al [[27 febbraio]] del [[1727]], nonostante la grandissima ripugnanza che provava, la santa scrisse in un Diario le fasi e le esperienze della sua [[vita interiore]]. La scrittura fluisce spontanea e continua, non vi sono cancellature o correzioni, né segni d'interpunzione o distribuzione della materia in capitoli o parti secondo un disegno prestabilito. Santa Veronica non volle comporre un'opera letteraria; anzi, fu obbligata a mettere per iscritto le sue esperienze dal suo [[confessore]] padre Girolamo Bastianelli, religioso dei [[Filippini]], in accordo con il vescovo [[diocesi|diocesano]] Luca Antonio Eustachi. Riempì 21.000 pagine raccolte in 44 volumi, pubblicati dal 1895 al 1928 dal padre {{Autore|Luigi Pizzicarla}} {{Sigla|S.J.}}, con versioni in francese e spagnolo <ref name =Guido/>.
 
{{Francescanesimo}}
{{Sezione accessoria|Collegamenti esterni}}
 
* [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2010/documents/hf_ben-xvi_aud_20101215_it.html Udienza generale di Benedetto XVI del [[15 dicembre]] [[2010]]
* [http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1803 Biografia] nel sito [http://www.totustuus.it/ Totus Tuus]
 

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