Conversione di San Paolo: differenze tra le versioni

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[[File:Caravaggio-The Conversion on the Way to Damascus.jpg|thumb|300px|right|{{autore|[[Caravaggio]]}}, ''[[Conversione di San Paolo (Caravaggio)|Conversione di San Paolo]]'' ([[1600]] - [[1601]]), olio su tela; [[Roma]], [[Basilica di Santa Maria del Popolo (Roma)|Basilica di Santa Maria del Popolo]]]]
 
La '''conversione di San Paolo''' è descritta esplicitamente negli [[Atti degli Apostoli]] e rievocata in termini abbastanza generici in alcune [[lettere paoline]].
Gli accenni generici alla conversione contenuti in alcune [[lettere paoline]] non descrivono esplicitamente l'evento come in Atti<ref>Nelle lettere paoline comunque le descrizioni narrative vere e proprie, sia per le vicende autobiografiche di Paolo che per la vita e le opere di Gesù, sono quasi del tutto assenti; alcune eccezioni sono la descrizione dell'[[Ultima Cena]] in {{passo biblico|1Cor|11,23-26}} e il resoconto del [[Concilio di Gerusalemme]] e degli eventi precedenti in {{pb|Gal|2}}).</ref> ma si riferiscono genericamente a una maturazione ed evoluzione interiore di Paolo:
* {{pb|Gal|1,11-17}}: l'evento è descritto come una [[rivelazione]]]; [[Dio Padre|Padre]] si compiace di rivelare in Paolo il [[Figlio di Dio|Figlio]] suo;
* {{pb|Fil|3,3-14}}: Paolo parla della sua situazione precedente la conversione e di quella seguente, facendo notare come prima era irreprensibile nell'osservanza della [[legge di Mosè|legge]] [[giudaismo|giudaica]], e come dopo tutto questo non ha contato più nulla per lui a motivo della [[conoscenza di Dio|conoscenza]] di [[Gesù]];
* {{pb|1Tm|1,12-17}}: a Paolo è stata usata [[misericordia]], è lui il primo [[peccatore]] [[salvezza|salvato]];
* {{pb|Rm|7,7-25}}: tale passo è talmente generico che non è chiaro se si riferisca o meno alla vicenda personale di conversione di Paolo.
 
La conversione di Paolo avviene in due momenti:
* la folgorazione con la conseguente [[cieco|cecità]], sulla [[via]] di [[Damasco]] ({{pb|At|9,1-8; 22,6-11; 26,12-18}}); al riguardo laalla tradizione [[arte|artistica]] successiva ha immaginato la caduta a terra come una caduta da [[cavallo]], ma il particolare è assente da tutti e tre i resoconti, sebbene rimanga possibile e verosimile poiché l'evento si verificò durante il viaggio;
* l'incontro con il [[giudeo-cristiano]] [[Anania di Damasco|Anania]] e il [[battesimo]] ricevuto dalle sue mani ({{pb|At|9,10-19; 22,12-16}}): il testo afferma che fu tramite Anania che [[Gesù]] [[risurrezione di Gesù|risorto]] comunicò a Paolo il mandato [[missione|missionario]] ai [[gentili]] ({{pb|At|9,15}}) che caratterizzerà il suo ministero successivo.
 
Tradizionalmente l'adesione di Paolo al movimento cristiano viene indicata col termine "[[conversione]]". In tal senso si muove la [[tradizione]] [[Chiesa Cattolica|cattolica]], che ricorda l'evento con la [[festa liturgica]] della ''[[Conversione di San Paolo Apostolo]]''; tale dicitura è usata anche in recenti documenti pontifici, come il ''Decreto con il quale si concede una speciale facoltà per la [[celebrazione]] della Conversione di San Paolo Apostolo nell'anno giubilare, bimillenario della sua nascita'' del [[25 gennaio]] [[2008]].<ref>[http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20080125_san-paolo_it.html Il documento ''online'']</ref>
 
In realtà il termine ''metànoia'', "conversione", non compare mai nei racconti né nelle allusioni che troviamo nelle ''Lettere'', dove Paolo usa i termini generici di "[[chiamata]]", "scelta", "conquista-cattura". Per questo alcuni studiosi<ref>Ad esempio {{autore|Krister Stendahl}}, ''Paolo tra Ebrei e Pagani'', [[Claudiana]], [[1995]], ISBN 9788870162066.</ref> preferiscono parlare di "[[vocazione]]" o di "[[chiamata]]" di Paolo da parte di [[Gesù]]; essi ritengono che il termine "conversione" sia più adatto per indicare il passaggio dal [[paganesimo]] [[idolatria|idolatrico]] al [[cristianesimo]]<ref>Vedi p. es. ''Nuovo dizionario enciclopedico illustrato della Bibbia'', Casale Monferrato 1997, s.v. "Paolo", par. 2. "La vocazione-rivelazione di Paolo", pp. 754-755; ''Dizionario di Paolo'', s.v. "Conversione e chiamata di Paolo", pp. 285-298.</ref>.
 
La dicitura "conversione" resta comunque quella più comunemente usata e condivisa.
L'interpretazione dell'evento da parte degli studiosi contemporanei è diversificata, fermo restano il valore storico della [[tre|triplice]] narrazione degli ''[[Atti degli Apostoli|Atti]]'':
* gli studiosi [[cristiano|cristiani]] ammettono - tendenzialmente - il carattere [[soprannaturale]] e [[miracolo|miracolistico]] della narrazione;
* gli studiosi non credenti ne negano il carattere [[soprannaturale]]; per essi la descrizione dell'evento non è altro che un prodotto narrativo di [[Luca evangelista|Luca]] .
 
In realtà nell'ottica della [[fede]] in [[Cristo]] non vi è motivo per [[dubbio|dubitare]] dell'intervento diretto di [[Cristo]] [[Risurrezione di Gesù|Risorto]] e della [[chiamata]] ricevuta da Paolo.
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