Triduo Pasquale: differenze tra le versioni

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Nessun cambiamento nella dimensione ,  3 feb 2020
Gli inizi della storia del ''Triduo Pasquale'' vanno cercati nelle prime testimonianze esplicite della celebrazione annuale della [[Pasqua]], datate alla metà del [[II secolo]] e ubicate nelle [[Chiesa|Chiese]] dell'[[Asia Minore]]; queste celebravano la Pasqua il 14 ''[[Nisan]]'', giorno in cui era prescritto ai [[Giudei]] di [[immolazione|immolare]] gli [[agnello|agnelli]]. Questi cristiani, chiamati appunto ''[[quartodecimani]]'', convinti che la [[morte di Cristo]] aveva sostituito il ''[[Pesah]]'' giudaico, celebravano la Pasqua [[digiuno|digiunando]] il 14 ''Nisan'', e terminavano il digiuno con la [[celebrazione eucaristica]] che aveva luogo alla fine della [[veglia]] notturna tra il 14 e il 15 ''Nisan''. Le altre Chiese, guidate da [[Roma]], celebravano la Pasqua la [[domenica]] dopo il 14 ''Nisan''.
[[Eusebio di Cesarea]] († [[339]]/[[340]]) ci informa nella sua [[Storia Ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Storia Ecclesiastica]] (5,23-25) che questa diversità di date provocò una seria controversia tra Roma e le Chiese dell'Asia Minore; la polemica giunse al culmine al tempo di [[Papa Vittore I]] ([[193189]]-[[203199]]). La controversia non consisteva nel dilemma se la Pasqua ricordi la morte o se invece ricordi la [[risurrezione di Cristo]], ma nel dilemma se la Pasqua debba essere [[celebrazione|celebrata]] nel giorno della morte o nel giorno della risurrezione di Cristo. Di fatto nel corso del [[III secolo]] si impose la data domenicale della Pasqua.
Le più antiche fonti che testimoniano la celebrazione annuale della Pasqua provengono quindi dall'area dell'Asia Minore. Le principali sono:
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