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(citazione iniziale)
La ''[[Didaché]]'' prescrive un [[digiuno]] prima del [[Battesimo]], da effettuarsi da parte del battezzando, del ministro e da "altri che sono in grado di farlo". Si auspica cioè che i membri della [[comunità]] digiunino con coloro che stanno per essere battezzati. Specifica inoltre che il digiuno del battezzando duri "uno o due [[giorno|giorni]]".
 
La ''[[Tradizione Apostolica]]'' ([[217]]) di [[Ippolito di Roma]] chiede anch'essa il [[digiuno]] "il [[Venerdì]]" per coloro che si preparano a ricevere il [[Battesimo]]<ref>La ''[[Tradizione Apostolica]]'' menziona altresì l'[[esorcismo]] effettuato dal [[Vescovo]] il [[Sabato]] e la veglia di letture e istruzione. {{autore|[[Ippolito di Roma]]}}, ''[[La Tradizione Apostolica]]'', [[Edizioni Paoline]], Milano, 1972, ISBN 8831511343.</ref>. Verosimilmente in entrambi i casi si tratta del Battesimo amministrato nella [[Veglia Pasquale]], ma non è possibile affermarlo con certezza.
 
Verosimilmente in entrambi i casi si tratta del Battesimo amministrato nella [[Veglia Pasquale]], ma non è possibile affermarlo con certezza.
 
La ''Didaché'' parla anche di un digiuno praticato tutti i [[mercoledì]] ("quarto giorno") e i [[giovedì]] ("giorno della preparazione") dell'anno.

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