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Mentre nella marca d'Ancona due capitani delle milizie pontificie, il conte d'Anguillara e il vescovo di Verona, furono sconfitti e fatti prigionieri, ad Orvieto il Papa corse il pericolo di cadere in mano alle truppe sveve e a stento riuscì a fuggire e a rifugiarsi a Perugia.
Da questa città Urbano IV inviò un appello urgente all'angioino, ma non riuscì mai a vedere le armi della [[Francia]] scendere in campo contro lo scomunicato svevo; ammalatosi nella fuga da Orvieto, morì il 2 ottobre [[1264]] in un convento di suore di [[Deruta]], si narra per un'indigestione da frutta. Le sue spoglie vennero custodite
Fra le sue iniziative di carattere religioso ci furono la venerazione del sacramento dell'[[Eucaristia]], con l'istituzione della solennità del [[Corpus Domini]] (bolla ''[[Transiturus de hoc mundo]]'' dell'[[11 agosto]] [[1264]]), che però, a causa della sua morte, divenne effettiva ed operante solo dopo il [[concilio di Vienne]] del [[1311]] e la riforma dell'[[Inquisizione]] medioevale: le inchieste dovevano essere controllate da un pubblico notaio, e le confessioni dovevano essere recepite da persone religiose prudenti, da consultarsi prima di pronunziare le sentenze.
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