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Il rapporto tra Dio e il popolo d'Israele poggia sulla giustizia che si configura come un [[diritto]] e un [[dovere]]: il diritto di YHWH è il dovere del popolo e dei suoi membri. Il termine che esprime questo concetto è ''mispat'', "diritto", che equivale quasi a religione ({{pb|Ger|5,4-7}}; {{pb|Is|58,2}}) che si deve conoscere ed esercitare. Questo [[semitismo]] è attestato nel [[Nuovo Testamento]]: "adempiere ogni giustizia" ({{pb|Mt|3,15}}) significa osservare tutti i doveri stabiliti da Dio.
== Nel
In armonia con il linguaggio veterotestamentario
In {{pb|Mt|21,32}} e {{pb|2Pt|2,21}} la via della giustizia è la via vissuta secondo i [[precetto|precetti]] di Dio, e giusto è perciò colui che ne osserva i comandamenti.
Poiché vi è giustizia quando l'uomo agisce in accordo al volere di Dio, si può parlare di "praticare la giustizia" ({{pb|Mt|6,11}}; {{pb|At|10,35;22,11}}) e di "adempiere ogni giustizia" ({{pb|Mt|3,5}}). A questo significato rimanda anche la [[beatitudine]] della fame e sete della giustizia ({{pb|Mt|5,6}}).
*
* La giustizia è essenzialmente dono di Dio, e nello specifico, è un atto di Dio, al pari del suo [[Regno di Dio|Regno]], insieme al quale viene nominata ({{pb|Mt|6,33}}). Come contenuto e come bene [[salvezza|salvifico]] del Regno, la giustizia si trova anche
=== In San Paolo ===
▲L' uso del termine giustizia fa emergere nel Nuovo Testamento due caratteristiche:
▲* la giustizia che Cristo esige è maggiore e più perfetta di quella degli [[scribi]] e dei [[farisei]] ({{pb|Mt|5,20}}). Di contro al legalismo della concezione farisaica della [[Legge]] Cristo pone l'accento sull'[[intenzione]], quale momento essenziale di ogni azione morale ({{pb|Mt|6,1}}); in altre parole questa giustizia, richiesta da Gesù, supera le esigenze del giudaismo e porta a perfezione le formule dell'Antico Testamento ({{pb|Mt|5,21-48}}).
▲*La giustizia è essenzialmente dono di Dio, e nello specifico, è un atto di Dio, al pari del suo [[Regno di Dio|Regno]], insieme al quale viene nominata ({{pb|Mt|6,33}}). Come contenuto e come bene salvifico del Regno, la giustizia si trova anche nel [[discorso delle beatitudini]], in cui si esprime chiaramente il suo carattere di [[grazia]]. Le beatitudini si ricevono infatti, per ciò che esse sono nella realtà: [[promessa]] del regno di Dio.
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[[San Paolo Apostolo|Paolo]] utilizza l'espressione "giustizia di Dio" in {{passo biblico2|Rm|1,17;3,5.21.22.25.26;10,3}} e in {{passo biblico2|2Cor|5,21}}. Questa
Fin dall'antichità emergono due letture dell'espressione, che la interpretano come un attributo di [[Dio]] stesso, ovvero come un attributo dell'[[uomo]]. Le due letture non sono da intendersi come mutuamente escludentesi, ma in senso inclusivo: si compenetrano e si completano.
La duplice considerazione del concetto di giustizia divina risulta chiaramente da {{pb|Rm|3,26}}. Questa [[pericope]] può essere considerata l'autentica definizione del concetto paolino di giustizia. L'[[apostolo]] scrive che Dio mostra la sua giustizia e che:▼
▲Le correnti di pensiero leggono, infatti, "la giustizia di Dio" come attributo non statico, ma dinamico, cioè come azione di Dio che include necessariamente e immediatamente il rapporto con il soggetto umano. In tal modo, l'effetto di questa azione si riversa su un essere, l'uomo, che è rinnovato dall'agire di Dio. Ecco allora che Paolo considera da una parte l'azione divina e dall'altra il risultato di questa azione che è la giustizia che Dio ha dato all'uomo.
{{quote|Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e [[giustificazione|giustificare]] chi ha [[fede]] in [[Gesù]].}}
▲La duplice considerazione del concetto di giustizia divina risulta chiaramente da {{pb|Rm|3,26}}. Questa [[pericope]] può essere considerata l'autentica definizione del concetto paolino di giustizia.
La giustizia di Dio si manifesta per la fede, nella fede; essa diventa operante a causa della fede:
{{quote biblico con libro|(Nel Vangelo) si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: ''Il giusto vivrà mediante la fede'' (cfr. {{pb|Aba|2,4}}).|Rm|1,17}}
▲Essa si effettua nel senso di elargire all'uomo giustizia e, in questo significato, la giustizia dell'uomo è la giustizia stessa di Dio.
In {{pb|Rm|3,5}} c'è un confronto tra la giustizia divina e l'iniquità dell'uomo. Dio agisce nella storia dei popoli come nella vita delle singole persone; l'azione salvifica di Dio si manifesta anche nella storia e nella persona di Gesù Cristo. Così a tutti coloro che credono in Cristo è partecipata la giustizia divina, a motivo della fede.
In {{pb|2Cor}} Paolo si sofferma a meditare sul sacrificio di Cristo, e giunge ad affermare:
▲"colui che non conosceva il peccato si è fatto per noi peccato, affinché noi diventassimo in Lui giustizia di Dio".
L'idea sottesa alla pericope è chiara: secondo il piano di Dio, l'espiazione che Cristo ha compiuto per l'uomo ha per fine che chi crede in Lui riceve la giustizia, che da Lui è operata, e che deriva da Dio. In altre parole l'uomo viene giustificato da Cristo per la fede.
Analogo concetto viene espresso da Paolo in {{pb|1Cor
{{quote biblico|Cristo è stato fatto da Dio
La pericope si interpreta nel senso che, ''per'', o ''in'', Cristo, sono state date all'uomo da Dio [[sapienza]], giustizia, santificazione e [[redenzione]]. La giustizia è ancora una volta dono di Dio<ref>L'espressione "giustizia di Dio" è stata interpretata in modo diverso dalle varie confessioni cristiane. [[Lutero]] ha posto l'accento sull'aspetto di ''giustizia vendicativa'', cioè punitiva. In risposta a questa simile lettura, [[Denifle]] (''Die abendlandischen Schriftausleger bis Luther uber Iustitia Dei und Iustificatio'', Manz, 1905) ha dimostrato come nessun commentatore della [[Bibbia]] prima di Lutero abbia mai considerato in questo senso stretto la giustizia di Dio.</ref>. Per Paolo la giustizia di Dio è la sua giustizia salvifica, cioè la sua bontà che salva, la sua grazia, la sua [[misericordia]]: il suo [[amore]].
Ancora, per Paolo dire "la giustizia di Dio si è manifestata" significa dire che la grazia di Dio e la sua bontà che salva, sono divenuti realtà in Cristo.▼
Paolo utilizza un terminologia che già si trovava nell'
▲Ancora, per Paolo dire "la giustizia di Dio si è manifestata" significa dire che la grazia di Dio e la sua bontà che salva, sono divenuti realtà in Cristo.
==== Giustizia e alleanza ====
▲Paolo utilizza un terminologia che già si trovava nell'A.T., specialmente nei [[profeta|Profeti]] e nei [[Salmi]]. I binomi ''grazia e giustizia'',''salvezza e grazia'', ''bontà e giustizia'' sono parole collegate in modo tale da indicare l'azione di Dio che reca [[salvezza]], [[misericordia]], [[aiuto]]. Infine l'uso del termine giustizia, richiama in diversi contesti l'idea di salvezza, concetto che domina in tutto l'Antico Testamento.
Dio ha stipulato un [[patto]] con [[Israele]]; mantenerlo significa aiutare Israele in ogni suo bisogno. La giustizia di Dio si manifesta dunque nell'osservare la sua [[
Successivamente con la spiritualizzazione del concetto di Alleanza, si
Anche Paolo accoglie il concetto di grazia di Dio in questo senso spiritualizzato
In {{pb|Rm|3,3}} si parla in modo esplicito della [[fedeltà]] di Dio e
==== Giustizia e Giustificazione ====
Sono due concetti intimamente connessi nel pensiero dell'Apostolo. La rettitudine dell'uomo è infatti giustizia che nasce dall'atto della giustificazione. Conseguire la giustizia o essere giustificati identificano per Paolo la stessa realtà ( si confrontino {{pb|Rm|5,1}} con {{pb|Rm|9,30}} e ancora {{pb|Gal|2,16}} con {{pb|Gal|2,21}}).
In ultima considerazione, Paolo con l'espressione "fede giustificante" intende la donazione di tutto l'uomo a Dio. Intende cioè anche l'accettazione delle esigenze morali del vangelo e la fede che agisce nell'uomo giustificato attraverso l' [[amore]] ({{pb|Gal|5,6}}).
Al contrario, la fede che Giacomo oppone alle opere è qualcosa di puramente teorico, l'accettazione puramente intellettuale di una dottrina che non influenza la vita pratica; una fede, insomma, morta, ({{pb|Gc|2,17.26}}), paragonabile a quella infruttuosa degli spiriti cattivi ({{pb|Gc|2,19}})
== Note ==
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