Calendario gregoriano: differenze tra le versioni

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Il '''calendario gregoriano''' è il [[calendario]] ufficiale della maggior parte dei paesi del mondo. Esso prende il nome da [[papa Gregorio XIII]], che lo introdusse nel [[1582]], con la [[bolla papale]] ''[[Inter Gravissimas]]'' promulgata dalla sua residenza di [[Villa Mondragone]] (presso Monte Porzio Catone). È una modificazione del [[calendario giuliano]], che era in vigore in precedenza.
 
Si tratta di un calendario solare, cioè basato sul ciclo delle Stagione|stagioni. L'anno si compone di 12 mesi di durate diverse (da 28 a 31 giorni), per un totale di 365 o 366 giorni. Gli anni di 366 giorni sono detti [[anno bisestile|bisestili]]: è bisestile un anno ogni quattro, con alcune eccezioni (la regola esatta è spiegata più avanti).
[[File:Gregorianscher Kalender Petersdom.jpg|thumb|300px|right|Particolare della tomba di [[papa Gregorio XIII]] relativo all'introduzione del calendario gregoriano]]
 
== Durata dei mesi ==
I mesi del calendario gregoriano sono:
# [[gennaio]]: (31 giorni)
# [[febbraio]]: (28 giorni, 29 negli anni bisestili)
# [[marzo]]: (31 giorni)
# [[aprile]]: (30 giorni)
# [[maggio]]: (31 giorni)
# [[giugno]]: (30 giorni)
# [[luglio]]: (31 giorni)
# [[agosto]]: (31 giorni)
# [[settembre]]: (30 giorni)
# [[ottobre]]: (31 giorni)
# [[novembre]]: (30 giorni)
# [[dicembre]]: (31 giorni)
 
N.B:Il 365º giorno è il 31 dicembre, 366º negli anni bisestili
 
I giorni di ciascun mese sono identificati da una numerazione progressiva, a partire da 1. Così ad esempio il primo giorno dell'anno è il [[1º gennaio]], mentre l'ultimo è il [[31 dicembre]].
 
== Anni bisestili ==
Vi sono diversi metodi per ricordare agevolmente la durata dei mesi. Uno utilizza questa filastrocca:
A differenza dell'anno legale, che conta un numero intero di giorni, l'anno solare dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Al fine di correggere questa discrepanza, il calendario gregoriano ha introdotto questa regola:
 
:un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per 4, con l'eccezione degli anni secolari (quelli divisibili per 100), che sono bisestili solo se divisibili per 400.
''trenta dì conta novembre''<br />
''con april, giugno e settembre''<br />
''di ventotto ce n'è uno'' (febbraio)<br />
''tutti gli altri ne han trentuno.''
 
DalNegli anni tra il [[325]], anno in cuiquando il [[Concilio di Nicea]] stabilì la regola per il [[calcolo della Pasqua]], nele il [[1582]], si era ormai accumulataaccumulato unaun differenzaerrore di circa 10 giorni. Questo significava, ad esempio, che la primavera, in base alle osservazioni astronomiche, non risultava più iniziare il [[21 marzo]], ma l'[[11 marzo]]. Così la Pasqua, che avrebbe dovuto cadere la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, veniva spesso a cadere nella data sbagliata.
la cui variante più moderna è:
 
''trenta giorni ha novembre''<br />
''con april, giugno e settembre''<br />
''di ventotto ce n'è uno'' (febbraio)<br />
''tutti gli altri ne han trentuno.''
 
[[Immagine:Mano con mesi.png|right|thumb|250px|Schema dei mesi sulle nocche della mano]]
Un altro utilizza le nocche della mano e gli avvallamenti fra di esse. Le nocche indicheranno i mesi lunghi, gli avvallamenti i mesi corti. <br />
Partendo dalla nocca più esterna si "batte" "gennaio"; l'avvallamento adiacente indica "febbraio"; la nocca successiva indica "marzo" e così via fino a "luglio" (ultima nocca). A questo punto bisogna ricominciare dalla prima nocca (e non tornare indietro) battendovi "agosto" e poi "settembre" nell'avvallamento proseguendo fino a "dicembre".
 
Il metodo vale anche partendo dalla nocca dell'indice e procedendo in senso opposto, basta ricordare di "andare a capo" una volta giunti a battere "luglio". La foto a destra dovrebbe chiarire lo schema.
 
== Anni bisestili ==
Secondo il calendario giuliano, bisestili gli anni la cui numerazione è multipla di 4: l'anno giuliano ''medio'' dura quindi 365 giorni e 6 ore (la media di tre anni di 365 giorni e uno di 366). Questa durata non corrisponde esattamente a quella dell'anno solare medio, che si ricava dalle osservazioni astronomiche: quest'ultimo infatti è più corto di 11 minuti e 14 secondi. Di conseguenza, il calendario giuliano accumula un giorno di ritardo ogni circa 128 anni rispetto al trascorrere delle stagioni.
 
Dal [[325]], anno in cui il [[Concilio di Nicea]] stabilì la regola per il [[calcolo della Pasqua]], nel [[1582]] si era ormai accumulata una differenza di circa 10 giorni. Questo significava, ad esempio, che la primavera, in base alle osservazioni astronomiche, non risultava più iniziare il [[21 marzo]], ma l'[[11 marzo]]. Così la Pasqua, che avrebbe dovuto cadere la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, veniva spesso a cadere nella data sbagliata.
 
Venne dunque stabilito di:
* modificare la durata media dell'anno, in modo da prevenire il ripetersi di questo problema.
 
Per recuperare i dieci giorni perduti, si stabilì che il giorno successivo al [[4 ottobre]] [[1582]] fosse il [[15 ottobre]]; inoltre, per evitare interruzioni nella settimana, si convenne che il 15 ottobre fosse un venerdì, dal momento che il giorno precedente, il 4, era stato un giovedì. Anche i paesi che adottarono il calendario gregoriano successivamente dovettero stabilire un analogo "salto di giorni" per riallinearsi (vedi la tabella sopra).
 
== Storia ==
La questione della progressiva regressione dell'equinozio di primavera dovuta all'imprecisione del calendario giuliano era nota e dibattuta fin dal [[concilio di Nicea]] ([[325]]). Nel 1582 l'equinozio astronomico cadeva oramai l'11 di marzo, con un anticipo di dieci giorni rispetto all'equinozio convenzionale del 21 marzo, stabilito dal Concilio di Nicea quale base per il calcolo della Pasqua. [[Papa Gregorio XIII]] si rese conto che la Pasqua, di quel passo, avrebbe finito per essere celebrata in estate. Nominò quindi una commissione di esperti, presieduta dal matematico bavarese [[Cristoforo Clavio]], gesuita. Ai lavori diedero un contributo decisivo il medico calabrese [[Luigi Lilio]] e il matematico perugino [[Ignazio Danti]].
Nel 1582 l'equinozio astronomico cadeva oramai l'11 di marzo, con un anticipo di dieci giorni rispetto all'equinozio convenzionale del 21 marzo, stabilito dal Concilio di Nicea quale base per il calcolo della Pasqua.
[[Papa Gregorio XIII]] si rese conto che la Pasqua, di quel passo, avrebbe finito per essere celebrata in estate. Decise quindi che era giunto il momento di affrontare la questione.
Per riformare il calendario giuliano papa Gregorio XIII nominò una commissione di esperti, presieduta dal matematico bavarese [[Cristoforo Clavio]], gesuita. Ai lavori diedero un contributo decisivo il medico calabrese [[Luigi Lilio]] e il matematico perugino [[Ignazio Danti]].
 
Per sistemare il calendario giuliano furono usate le misurazioni dell'astronomo [[Niccolò Copernico]], pubblicate nel [[1543]] (anno della sua morte) sotto il titolo di ''De Revolutionibus orbium coelestium libri sex'' ("Sei libri sui movimenti circolari dei corpi celesti"), ilin qualecui eraerano riuscito a calcolare,calcolati con notevole accuratezza, sia l'[[anno tropico]], che l'[[anno siderale]].
 
=== L'introduzione ===
Il calendario gregoriano entrò subito in vigore il [[15 ottobre]] [[1582]] (5 ottobre secondo il calendario giuliano) in vari paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia -, Lituania e, Belgio -, Olanda -, Lussemburgo), e negli altri paesi cattolici in date diverse nell'arco dei cinque anni successivi (in Austria a fine 1583, Boemiain eBoemia, Moravia e cantoni cattolici della Svizzera a inizio 1584, ...eccetera). Gli altri paesi si uniformarono in epoche successive: gli stati luterani, calvinisti e anglicani durante il [[XVIII secolo]], quelli ortodossi ancora più tardi.
 
Gli altri paesi si uniformarono in epoche successive: gli stati luterani, calvinisti e anglicani durante il [[XVIII secolo]], quelli ortodossi ancora più tardi.
Le [[Chiesa ortodossa|Chiese ortodosse]] russa, serba e di [[Gerusalemme]] continuano a tutt'oggi a seguire il calendario giuliano: da ciò nasce l'attuale differenza di 13 giorni tra le festività religiose "fisse" ortodosse e quelle delle altre confessioni cristiane.
 
=== Il caso svedese ===
NelLa Svezia (compresa la Finlandia che all'epoca era territorio svedese) nel [[1700]] era già stato decisodecise di adottare il calendario gregoriano, ma non si era voluto disporredispose un "salto" di 10 giorni come negli altri paesi: si era sceltoscelse invece di recuperare progressivamente, eliminando tutti gli anni bisestili dal [[1700]] al [[1740]]. D'altra parte, i giorni da recuperare erano diventati undici dagli originali dieci, perché anche il 1700 era bisestile per il calendario giuliano ma non per il gregoriano.
{{C|quale tabella?|cronologia|maggio 2010}}
Come risulta dalla tabella qui sopra, la Svezia (compresa la Finlandia che all'epoca era territorio svedese) adottò definitivamente il calendario gregoriano a partire dal 1º marzo 1753 (18 febbraio del calendario giuliano). Però in realtà questa è soltanto una parte della storia.
 
Tuttavia, negli anni successivi, il governo svedese trascurò di eseguire il piano programmato:, così sia il [[1704]] che il [[1708]] furono bisestili. Riconosciuto l'errore, il re svedese Carlo XII prese laabbandonò decisionequesto progetto e decise di tralasciaretornare questoal calendario giuliano. Per recuperare il giorno saltato nel piano1700, stabilì quindi che causavail soltanto[[1712]] moltafosse confusione.doppiamente bisestile, cioè con il [[30 febbraio]].
Nel [[1700]] era già stato deciso di adottare il calendario gregoriano, ma non si era voluto disporre un "salto" di 10 giorni come negli altri paesi: si era scelto invece di recuperare progressivamente, eliminando tutti gli anni bisestili dal [[1700]] al [[1740]]. D'altra parte, i giorni da recuperare erano diventati undici dagli originali dieci, perché anche il 1700 era bisestile per il calendario giuliano ma non per il gregoriano.
 
Alla fine, come detto sopra, la Svezia (compresa Finlandia) adottò il calendario gregoriano nela partire dal [[1º marzo]] [[1753]],; quandoin dopoquell'anno, ilal [[17 febbraio]], seguì il [[1º marzo]].
Tuttavia, negli anni successivi, il governo svedese trascurò di eseguire il piano programmato: così sia il [[1704]] che il [[1708]] furono bisestili. Riconosciuto l'errore, il re svedese Carlo XII prese la decisione di tralasciare questo piano, che causava soltanto molta confusione.
Però, anziché portare la data di 10 giorni avanti, per coincidere con il calendario gregoriano, si è deciso di tornare al calendario giuliano. Per recuperare il giorno saltato nel 1700, si stabilì quindi che il 1712 fosse doppiamente bisestile, cioè con il [[30 febbraio]].
Alla fine, come detto sopra, la Svezia (compresa Finlandia) adottò il calendario gregoriano nel [[1753]], quando dopo il [[17 febbraio]], seguì il [[1º marzo]].
 
=== La riforma sovietica ===
Dopo che la Russia nel [[1918]] aveva adottato il calendario gregoriano, nel [[1923]] la formula per decidere quali anni centenari fossero bisestili fu ufficialmente modificata, ottenendo il Calendario Soviet. In esso, tra gli anni divisibili per 100 sono bisestili solo quelli che divisi per 9 diano come resto 2 o 6. Il primo anno di discordanza con il calendario gregoriano sarà il [[2800]]. RestaNon daè vederechiaro se la riforma siasarà ancora considerata ufficiale, dopo il dissolvimento dell'Unione Sovietica.
 
== Il calcolo ==
Per modificare la durata media dell'anno, venne cambiata la regola che decide gli anni bisestili: secondoSecondo la nuova regola, gli anni la cui numerazione è multipla di 100 sono bisestili soltanto se essa è anche multipla di 400: vale a dire, sono bisestili gli anni [[1600]], [[2000]], [[2400]]... mentre non lo sono gli anni [[1700]], [[1800]], [[1900]], [[2100]], [[2200]], [[2300]]... Tutti gli altri anni la cui numerazione è multipla di 4 rimangono bisestili. (Per i secoli precedenti resta valido il calendario giuliano quindi gli anni [[1500]], [[1400]], [[1300]]... sono tutti bisestili.)
 
In questo modo ci sono 97 anni bisestili ogni 400 anni, invece che 100. L'anno gregoriano medio è quindi più corto di quello giuliano di 3/400 di giorno, cioè 10 minuti e 48 secondi, più corto di quello giuliano: la differenza dall'anno solare è di soli 26 secondi (in eccesso). Questa discrepanza equivale a circa un giorno ogni 3.323 anni, quindi essendo stato istituito nell'anno [[1582]] bisognerà sopprimere un giorno soltanto nell'anno [[4905]].
 
Inoltre, in 400 anni gregoriani ci sono esattamente 365 · 303 + 366 · 97 = 146097 giorni. Poiché 146097 è divisibile per 7, anche i giorni della settimana si ripetono uguali dopo 400 anni. Questo vuol dire che i calendari sono esattamente uguali: il calendario del [[2000]] è uguale a quello del [[1600]] e sarà uguale a quello del [[2400]], del [[2800]].., e così via.
 
Parallelamente alla riforma del calendario, pur mantenendo la regola per il [[calcolo della Pasqua]] dettata dal [[Concilio di Nicea]], venne stabilito che la data del primo plenilunio di primavera fosse computata col sistema delle epatte, ideatomesso a punto da [[Luigi Lilio|Luigi Giglio]], ('l'ideatore della riforma gregoriana''), anziché con il metodo di [[Dionigi il Piccolo]] fino ad allora seguito dalla Chiesa.
Per i dettagli si veda [[calcolo della Pasqua|voce specifica]].
 
Il calendario gregoriano guadagna un giorno rispetto a quello giuliano ogni volta che "salta" l'anno bisestile: così la differenza, che era di 10 giorni nel 1582, è diventata di 11 giorni nel 1700, di 12 nel 1800 e di 13 nel 1900; nel 2100 diventerà di 14 giorni, nel 2200 di 15, e così via.
 
=== Alla ricerca di una maggior precisione ===
Per migliorare ulteriormente l'accuratezza del calendario gregoriano, John Herschel ([[1792]]-[[1871]]) ha proposto di non considerare bisestili gli anni multipli di 4000, cioè 4000, 8000, 12000... In questo modo ci sarebbero 969 anni bisestili ogni 4000; la durata media dell'anno corrispondente è di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 50 secondi circa. L'errore verrebbe così abbassato a soli circa 4 secondi in eccesso ogni anno (un giorno ogni 20000 anni).
Ancora più precisa è la riforma sovietica del calendario giuliano: gli anni multipli di 100 sono bisestili se, prendendo il numero dei secoli e dividendolo per 9, il resto è 2 oppure 6. In questo modo ci sono 218 anni bisestili ogni 900 anni; la durata media dell'anno risulta di 365 giorni e 218/900 = 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 48 secondi. La differenza rispetto all'anno solare è così di soli 2 secondi.
 
Infine una corrispondenza esatta con la durata media dell'[[anno tropico]], convenzionalmente pari a 365.2422 giorni, si ottiene non considerando bisestili sia gli anni multipli di 4000, sia quelli multipli di 10000. Cioè non sarebbero bisestili gli anni 4000, 8000, 10000, 12000, 16000, 20000... In questo modo infatti vi sono 4844 anni bisestili ogni 20000: 4844/20000 = 0,2422.
 
La ricerca di un calendario "perfetto" è utopistica. Attualmente infatti possiamo calcolare con esattezza infinitesimale la lunghezza di un anno, ma tale lunghezza non è costante su lunghi periodi. L'orbita terrestre infatti, a causa dell'interazione gravitazionale con gli altri pianeti, cambia lentamente (in particolare cambia la sua [[Eccentricità (orbita)|eccentricità]]), e la durata dell'anno varia di conseguenza.
 
Il calendario gregoriano continua la numerazione degli anni di quello giuliano: tale numerazione conta gli anni a partire dalla [[nascita di Gesù]], che secondo i calcoli di [[Dionigi il Piccolo]], avvenne nell'anno 753 ''Ab Urbe condita'' (dalla fondazione di Roma).
 
Gli anni successivi alla nascita di Gesù sono indicati comunemente con la sigla d.C., cioè "dopo Cristo", o e.v., cioè "[[era volgare]]" (nei paesi di lingua inglese si usa invece la siglacon A.D., cioè "[[Anno Domini]]", oppure C.E., ''commonGli era'';anni nella ex-DDRprecedenti si usava indicare l'anno con il più "laico" "u. Z.", ovvero ''unserer Zeitrechnung'', "nostro computo del tempo"). Quelli precedentiindicano invece con la sigla a.C., cioè "avanti Cristo", o a.e.v., cioè "avanti era volgare" (nei paesi dianglofoni lingua inglesecon B.C., ''before Christ'', oppure B.C.E., ''before common era''; nella ex-DDR "v. u. Z.", ''vor unserer Zeitrechnung'', "(prima deldi nostro computo del tempo"Cristo). Quando si omette la sigla, si sottintende sempre "dopo Cristo".
 
Poiché Dionigi chiamò "anno 1" il primo anno dell’era cristiana, non esiste un "[[Anno 0|anno zero]]": il problema della numerazione degli anni precedenti alla nascita di Cristo non fu affrontato da Dionigi, e solo in epoca successiva si stabilì di chiamare l'anno precedente all'[[1|1 d.C.]] come [[1 a.C.]] <ref>[http://digilander.libero.it/elam/bibbia/annozero.htm La questione dell'anno ZERO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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