Anamnesi

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Valentin de Boulogne, Ultima Cena (1625 - 1626 ca.), olio su tela. Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.

L'Anamnesi (dal greco ἀνάμνησις, anámnesis, derivato di ἀναμιμνήσκω, anamimnésko «ricordare») o memoriale è la parte dell'Ordinario della Messa, sezione della Preghiera eucaristica che si colloca immediatamente dopo la consacrazione eucaristica. Ricorda la passione, risurrezione e ascensione di Cristo. È la parte centrale e la struttura fondamentale delle nuove preghiere eucaristiche a norma del Concilio Vaticano II del messale romano e ambrosiano già presente in altre forme nel Rito tridentino e Ambrosiano antico.

Nel Rito romano e ambrosiano

L'acclamazione

L'Acclamazione all'anamnesi è la parte introduttiva nata con la riforma del Concilio Vaticano II non presente nei Riti antichi. Ha tre diverse formule in base al tempo liturgico:

  • Nella seconda formula manca l'attesa, ma è presente l'invocazione della salvezza in Cristo che infonde speranza.
  • La terza sottolinea l'aspetto di comunione in Cristo, ma manca della parte fondamentale della risurrezione.

Dopo la consacrazione eucaristica il celebrante annuncia:

« Mistero della fede»

Il popolo acclama dicendo:

Prima Formula Seconda Formula Terza Formula
{{{commento1}}}
«

Annunziamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua risurrezione,
nell'attesa della tua venuta.  »

«

Tu ci hai redento con la tua croce
e la tua risurrezione.
Salvaci, o Salvatore del mondo.  »

«

Ogni volta che mangiamo di questo pane
e beviamo a questo calice
annunziamo la tua morte, Signore,
nell'attesa della tua venuta.  »

({{{4}}})

A ogni preghiera eucaristica corrisponde un'acclamazione. Nel Rito romano si hanno quattro preghiere eucaristiche, mentre nel Rito ambrosiano sei:

Preghiera
eucaristica
Rito
romano
Rito
ambrosiano
I Formula II
II Formula I, II, III
III Formula I, II, III
IV Formula I, II, III
V Formula II
VI Formula II

L'Anamnesi

Di seguito è citata l'anamnesi del giorno di Pentecoste per il Rito romano e quello ambrosiano presa dalla Preghiera eucaristica II.

Dopo l'acclamazione, con le braccia allargate, il sacerdote dice:

Seconda epiclesi[1]
{{{commento1}}}
«

Celebrando il memoriale
della morte e risurrezione del tuo Figlio,
ti offriamo, Padre,
il pane della vita
e il calice della salvezza,
e ti rendiamo grazie
perché ci hai resi degni di stare alla tua presenza
a compiere il servizio sacerdotale.

Con le braccia allargare, prosegue:

Ti preghiamo umilmente:
per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo
lo Spirito Santo ci riunisca in un solo Corpo.  »


({{{4}}})
Ricordo della Chiesa terrena e della Chiesa celeste
{{{commento1}}}
«

Ricòrdati, Padre, della tua Chiesa
diffusa su tutta la terra:

e qui convocata
nel giorno santissimo in cui l'effusione del tuo Spirito
l'ha costituita sacramento di unità per tutti i popoli:

rendila perfetta nell'amore
in unione con il nostro papa N.,
il nostro vescovo N.,
i presbiteri e i diaconi.  »


({{{4}}})

Prosegue la preghiera eucaristica con l'intercessione per i defunti o intercessioni particolari per il battesimo, la confermazione, la prima comunione o il matrimonio e la dossologia finale.

Il Canone romano o Preghiera eucaristica I

L'acclamazione

Secondo il Rito romano l'acclamazione all'anamnesi della Preghiera eucaristica I[2] prevede a scelta una delle tre formule, mentre per in Rito ambrosiano solo la seconda. È la prima e la più importante delle preghiere eucaristiche riportate nel Messale Romano e ambrosiano.

L'Anamnesi

Questa Preghiera è sempre utilizzabile, ma è recitata in modo più opportuno nei giorni con "In Comunione" (Communicántes) proprio[3], nelle Messe che sono arricchite di un proprio "Accetta con benevolenza" (Hanc ígitur)[4], nelle feste degli Apostoli e dei santi di cui si fa menzione nella stessa Preghiera e in tutte le Domeniche, a meno che, per ragioni pastorali, si preferisca un'altra Preghiera Eucaristica.

La parte dell'orazione « noi tuoi ministri e il tuo popolo santo.» è formulata a nome della comunità intera, compreso i celebranti.

Rito romano Rito ambrosiano
{{{commento1}}}
«

Con le braccia allargate, il sacerdote dice:
In questo sacrificio, o Padre,
noi tuoi ministri e il tuo popolo santo
celebriamo il memoriale della beata Passione,
della risurrezione dai morti
e della gloriosa ascensione al cielo
del Cristo tuo Figlio e nostro Signore;
e offriamo alla tua maestà divina,
tra i doni che ci hai dato,
la vittima pura, santa e immacolata,
pane santo della vita eterna,
calice dell'eterna salvezza.

Volgi sulla nostra offerta
il tuo sguardo sereno e benigno,
come hai voluto accettare
i doni di Abele, il giusto,
il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede,
e l'oblazione pura e santa
di Melchisedek, tuo sommo sacerdote.


Si inchina e, a mani giunte, prosegue:
Ti supplichiamo, Dio onnipotente:
fa' che questa offerta,
per le mani del tuo angelo santo,
sia portata sull'altare del cielo
davanti alla tua maestà divina,
perché su tutti noi
che partecipiamo di questo altare,
comunicando al santo mistero
del Corpo e Sangue del tuo Figlio,

in posizione eretta, segnandosi, conclude:
scenda la pienezza di ogni grazia
e benedizione del cielo.  »

«

Con le braccia allargate, il sacerdote dice:
Per questo, o Padre,
noi tuoi ministri e il tuo popolo santo
celebriamo il memoriale della passione,
della mirabile risurrezione dai morti
e della gloriosa ascensione al cielo
di Cristo tuo Figlio e nostro Signore;
e offriamo alla tua maestà divina,
tra i doni che ci hai dato,
la vittima pura, santa e immacolata,
il pane santo della vita eterna
e calice dell'eterna salvezza.

Tu che hai voluto accettare
i doni di Abele, il giusto,
il sacrificio di Abramo,
nostro padre nella fede,
e l'oblazione pura e santa di Melchìsedek,
tuo sommo sacerdote,
volgi sulla nostra offerta
il tuo sguardo sereno e benigno.

Si inchina e, a mani giunte, prosegue:
Ti supplichiamo, Dio onnipotente:
fa' che questa offerta,
per le mani del tuo angelo santo,
sia portata sull'altare del cielo
davanti alla tua maestà divina,
perché su tutti noi
che partecipiamo a questo altare,
comunicando al santo mistero
del Corpo e Sangue del tuo Figlio,

in posizione eretta, segnandosi, conclude:
scenda la pienezza di ogni grazia
e di ogni benedizione.  »

({{{4}}})

Come nelle altre Preghiere eucaristiche prosegue con l'intercessione per i defunti o intercessioni particolari per il battesimo, la confermazione, la prima comunione o il matrimonio e la dossologia finale.

Nel Rito tridentino e nel Rito ambrosiano antico

L'acclamazione all'anamnesi non era presente nei riti antichi in quanto introdotta con la riforma del Concilio Vaticano II.

Nell'orazione il sacerdote pronunciando le parole: Hostiam puram, hostiam sanctam, hostiam immaculatam fa il segno di croce per tre volte sull'Ostia e sul calice al tempo stesso. Poi, dicendo: Panem sanctum vitae aeternae lo fa sul pane e dicendo: Calicem salutis perpetuae lo fa sul calice. Questo rito non ha la pretesa di benedire il Signore, infatti durante la Consacrazione benedice le specie eucaristiche con la potestà conferitale dalla Chiesa. Tuttavia, durante l'anamnesi è già avvenuta la transustanziazione, quindi se il sacerdote fa il segno di croce è per mostrarci che questo sacrificio è il Sacrificio della croce. Segna l'Ostia a parte, per dirci che in essa vi è il Corpo di Cristo che fu crocifisso e poi segna il calice, per mostrarci che contiene veramente il Sangue che Cristo versò sulla croce. Sicché, a partire dal momento della Consacrazione, dobbiamo considerare che i segni di croce che la Chiesa comanda di fare al sacerdote non sono già segni di benedizione fatti sopra il Signore, ma indicano e ricordano il Sacrificio della croce.

Il sacerdote dopo la consacrazione delle specie eucaristiche, in ultimo depone il Calice e si genuflette. Rialzatosi, apre le braccia a forma di Croce e recita l'anamnesi:

(LA) (IT)
Rito tridentino
{{{commento1}}}
«

Unde et mémores, Dómine, nos servi tui, sed et plebs tua
sancta, eiúsdem Christi Fílii tui, Dómini nostri, tam beátæ
passiónis, nec non et ab ínferis resurrectiónis, sed et in
cælos gloriósæ ascensiónis:
offérimus præcláræ maiestáti

tuæ, de tuis donis, ac datis
(congiunge le mani e fa tre segni di croce sull'Ostia e sul Calice insieme)
hóstiam puram, hóstiam
sanctam, hóstiam immaculátam,
(traccia un segno di croce sull'Ostia) Panem sanctum vitæ ætérnæ
(e un segno di croce sul Calice) et cálicem salútis perpétuæ.
(Allargate le mani, il Sacerdote offre al Padre questo Sacrificio)
Supra quæ propítio ac seréno vultu respícere dignéris: et
accépta habére, sícuti accépta habére dignátus es múnera
púeri tui iusti Abel, et sacrifícium Patriárchæ nostri
Abrahæ: et quod tibi óbtulit summus sacérdos tuus
Melchísedech, sanctum sacrifícium, immaculátam hóstiam.  »

«

Donde, o Signore, noi servi vostri, ma anche il vostro popolo
santo, pure memori della sì beata Passione
dello stesso Signore nostro Gesù Cristo vostro Figliuolo,
nonché della sua risurrezione dagl'inferi,
ma anche della sua gloriosa ascensione nei cieli:
offriamo alla vostra sconfinata maestà,
prendendo dai vostri doni e da ciò che voi ci avete dato,
(congiunge le mani e fa tre segni di croce sull'Ostia e sul Calice insieme)
la vittima pura, la vittima
santa, la vittima immacolata,
(traccia un segno di croce sull'Ostia) il pane santo della vita eterna
(e un segno di croce sul Calice) e il calice della perpetua salvezza.
(Allargate le mani, il Sacerdote offre al Padre questo Sacrificio)
Sopra le quali degnatevi di volgere uno sguardo propizio e
benigno e di averle accette, siccome vi degnaste di avere accetti
i doni del vostro servo, il giusto Abele, il sacrificio del nostro Patriarca
Abramo e quello che v'offrì il vostro sommo sacerdote
Melchisedech, il santo sacrificio, l'ostia immacolata.  »

({{{4}}})
(LA) (IT)
Rito ambrosiano antico
{{{commento1}}}
«

Unde et memores, Domine, nos
servi tui, sed et plebs tua
sancta, Domini nostri Jesu Christi passionis,
nec non et ab inferis mirabilis
resurrectionis, sed et in cælos
gloriosissimæ ascensionis, (congiunge le mani)
offerimus præclaræ maiestati tuæ, de tuis donis ac datis,

(fa il segno di Croce tre volte sopra le Oblate)
Hostiam puram, Hostiam sanctam,
Hostiam immaculatam,
hunc Panem sanctum vitæ æternæ,
et Calicem salutis perpetuæ.
(quindi estende le mani davanti al petto e dice:)
Supra quæ propitio, ac
sereno vultu tuo respicere digneris,
et accepta habere, sicuti accepta habere
dignatus es munera iusti pueri
tui Abel, et sacri!icium Patriarchæ
nostri Abrahæ, et quod tibi obtulit
summus sacerdos Melchisedech,
sanctum sacri!icium, immaculatam
hostiam.  »

«

Onde, o Signore, noi tuoi ministri,
ma anche il tuo popolo santi!icato,
ricordando la Passione di nostro
Signore Gesù Cristo e la sua mirabile
Risurrezione da morte e la sua
gloriosissima Ascensione al cielo, (congiunge le mani)
di quanto tu stesso ci hai dato in dono, offriamo
all'eccelsa tua maestà
(fa il segno di Croce tre volte sopra le Oblate)
l'Ostia pura, l'Ostia santa,
l'Ostia immacolata,
questo Pane santo di vita eterna,
e questo Calice di salute perpetua.
(quindi estende le mani davanti al petto e dice:)
Deh! Degnati
di rivolgere il tuo sguardo propizio
e sereno sopra queste offerte,
alla guisa che ti degnasti di gradire
i doni del giusto tuo servo Abele,
ed il sacri!icio del Patriarca nostro
Abramo e quello che il tuo sommo
Sacerdote Melchisedech, ti offrı̀,
sacrificio santo, vittima immacolata.  »

({{{4}}})

Segue la Preghiera eucaristica con la supplica all'Angelo che porti la sua offerta sull'Altare del Cielo, la preghiera per i fedeli defunti, la preghiera per il Sacerdote che celebra e la Dossologia finale.

Note
  1. L'epiclesi (dal greco ἐπίκλησις, epíklesis «invocazione» derivato di ἐπικαλέω, epikaléo «chiamare, invocare») è l'invocazione dello Spirito Santo nella Preghiera eucaristica, affinché il pane e il vino diventino, per la sua potenza, il Corpo e il Sangue di Cristo (transustanziazione prima epiclesi o epiclesi consacratoria) e perché coloro che partecipano all'Eucaristia siano un solo corpo e un solo spirito (seconda epiclesi o epiclesi impetratoria). Cfr Epiclesi su treccani.it. URL consultato il 01-04-2022
  2. In Rito romano è denominata anche Canone Romano, mentre in Rito ambrosiano Canone ambrosiano. In entrambi i riti Preghiera eucaristica I.
  3. La parte della Preghiera eucaristica detta "In memoria" che inizia con "In comunione..." solitamente è recitata in Memoria dei santi e nelle Domeniche a Intercessione per i vivi tranne nei giorni con Communicántes proprio. Il Communicántes proprio è riferito alle Messe in Inizio Natale del Signore e Ottava, Epifania del Signore, dalla Veglia Pasquale alla II domenica di Pasqua, Ascensione del Signore, Domenica di Pentecoste. (Cfr Messale romano, terza edizione, pp 414-415)
  4. Successivamente all'orazione Communicántes viene la parte Hanc ígitur che inizia con "Accetta con benevolenza" e prevede delle forme proprie oltre all'ordinario: per il Battesimo, per la Confermazione, per la Prima comunione, per il Matrimonio. L'Hanc ígitur di altre Messe rituali si trova nei rispettivi formulari.
Voci correlate
Collegamenti esterni