Cornelio Antonelli

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Cornelio Antonelli, O.S.A.
Laico
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battezzato
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Frontespizio de I dolci frutti
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Nascita Rimini
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Incarichi ricoperti
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Elezione
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Cornelio Antonelli detto il Turturino (Rimini, XVI secolo; † ...) è stato un religioso, compositore dell'Ordine di sant'Agostino, nonché studioso di musica italiano.

Notizie biografiche

Della sua vita non sappiamo quasi nulla; nacque a Rimini, visse nel XVI secolo e fu frate agostiniano; era soprannominato il Turturino e, a detta di lui stesso, era dedito ad una vita di faticosi studi.

Astengo ipotizza che fosse maestro di cappella nel convento veneziano di Santo Stefano. Tutti gli studiosi comunque concordano nel ritenere che egli abbia gravitato nell'ambiente musicale veneziano, con probabili legami anche a Mantova: questa conclusione viene ricavata dall'esame degli autori inseriti nelle sue collezioni, tutti musicisti di ambiente veneziano o mantovano.

Opere

Ci sono pervenute due opere, che rivelano forse più lo studioso di musica che il compositore; sono entrambe datate al 1570 e dedicate a Gaspare Pignata[1].

Il primo libro delle napolitane ariose da cantare et sonare nel leuto, composte da diversi eccellentissimi musici, et novamente per il rever. p. f. Cornellio Antonelli da Rimino detto il Turturino, acomodate sul leuto, per due tenori, basso e liuto, pubblicato a Venezia nel 1570 da Girolamo Scotto. Si tratta di una serie di arie[2], come dice il titolo di certo tutte arrangiate, probabilmente qualcuna anche composta, dall'Antonelli:

  • All'apparir dell'alba
  • Amor lasciami stare
  • Amor sia benedetto
  • Bella che tieni
  • Cassandra mia
  • Come faro cor mio
  • Correte tutti quanti
  • Credeva che la fiamma
  • Da poi ch'io vidi
  • Date la strada
  • Deh, lasciatemi stare
  • Dolc'amorose
  • Donne leggiadre
  • Gioia ch'avanzi
  • Gl'occhi e la bocca
  • Le donne belle
  • Non mi date
  • O core di diamante
  • Pascomi sol di pianto
  • Poiche pieta
  • Quando mirai
  • Quando miro i capelli
  • Se scior si ved'il laccio
  • S'io dormo
  • Tanto va fatto
  • Tutta sei bella

I dolci frutti, primo libro de vaghi et dilettevoli madrigali de diversi eccellentissimi auttori a cinque voci, novamente posti in luce per il r.p.f. Cornelio Antonelli da Rimino detto il Turturino, pubblicato anch'esso a Venezia nel 1570 da Girolamo Scotto. Nella dedica, datata 1° giugno 1570, l'autore aggiunse raccolti quasi per sollazzo, per a le volte scarcare l'animo, da continovi studi della mia professione affaticato. Anche questa è una raccolta di musiche altrui: sono tutti madrigali a cinque voci, di vari autori: Annibale Padovano (due brani); Paolo Animuccia; Giovanni Contino; Baldassare Donato; Andrea Gabrieli; Adriano Hauville (tre brani); Paolo Isnardi (due brani); Orlando di Lasso; Gabriele Martinengo; Claudio Merulo; Domenico Micheli; Pelestina (Giovanni Pierluigi da Palestrina[3]); Francesco Bonardo Perissone; Costanzo Porta; Alessandro Striggio (due brani); Bartolomeo Spontoni (due brani); Hector Vidue; Giaches de Wert[4]; Gioseffo Zarlino; più due composizioni che risultano anonime e che sono attribuite all'Antonelli[5] o che lo stesso fece comporre a tutti gli autori, una stanza ciascuno[6].

Note
  1. Gaspare Pignata, definito da Antonelli dottore et cavalliere, fu un giureconsulto di Ravenna.
  2. L'aria è un brano per voce o strumento solista con struttura a strofe.
  3. Secondo Jane A. Bernstein, op.cit., si tratterebbe non di Palestrina ma di Pietro Alvise da Pellestrina.
  4. Giaches de Wert (Gand 1535 circa - Mantova 6 maggio 1596), compositore fiammingo, per la maggior parte della sua vita fu maestro di cappella a Mantova per la famiglia Gonzaga; compose, nello stile di Cipriano De Rore, musica profana (dodici libri di madrigali) e sacra: due libri di mottetti e uno di modulazioni.
  5. Arthur Tillman Merritt, op.cit..
  6. Jane A. Bernstein, op.cit..
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni