Giovanni III del Portogallo

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Giovanni III del Portogallo
Laico
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 55 anni
Nascita Lisbona
6 giugno 1502
Morte Lisbona
11 giugno 1557
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Re del Portogallo e dell'Algarve
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In carica 13 dicembre 152111 giugno 1557
Incoronazione
Investitura
Predecessore

Manuele I

Erede
Successore

Sebastiano I

Nome completo João d'Aviz
Trattamento
Onorificenze
Nome templare {{{nome templare}}}
Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale Casato d'Aviz
Dinastia
Padre Manuele I del Portogallo
Madre Maria di Trastámara
Coniuge

{{{coniuge 1}}}

Consorte

Caterina d'Asburgo

Consorte di

Figli Alfonso
Maria Emanuela
Isabella
Beatrice
Manuele
Filippo
Dionigi
Giovanni Manuele
Antonio
Religione {{{religione}}}
Firma Assinatura D. João III.svg
Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Giovanni III del Portogallo (in portoghese João III) (Lisbona, 6 giugno 1502; † Lisbona, 11 giugno 1557) è stato un re portoghese.

Cenni biografici

Nacque a Lisbona il 6 giugno del 1502, primogenito del re Manuele I del Portogallo e di Maria d'Aragona, infanta di Spagna, figlia dei re cattolici.

Fu battezzato il 15 giugno seguente nella cappella di San Michele del Palazzo di Alcáçova, avendo come padrino il doge di Venezia, Leonardo Loredan, rappresentato da Pietro Pasqualigo. Le madrine erano una zia paterna, la regina Leonor, vedova di Giovanni II, e la nonna paterna, l'infanta Beatrice, duchessa di Beja.

Fu educato in latino e classici dal vescovo di Viseu, il castigliano mons. Diogo Ortiz de Villegas, che morì nel 1519 e poi da Luís Teixeira, che gli insegnò il diritto civile. Il sacerdote Thomas Torres gli diede cenni di matematica, astronomia e geografia, e da Giovanni di Menelao imparò il greco.

Nel 1521 divenne re di un vasto impero che comprendeva le isole atlantiche, territori sulle coste occidentali e orientali dell'Africa, dell'India, della Malesia, delle isole del Pacifico, della Cina e del Brasile. Continuò la politica centralizzatrice di suo padre. Durante il suo regno fu costretto a negoziare le Molucche con la Spagna. Nel trattato di Saragozza acquisì nuove colonie in Asia: Chalet, Diu, Bombay, Baçaim e Macao. Un gruppo di portoghesi arrivò per la prima volta in Giappone nel 1543, estendendo la presenza portoghese da Lisbona a Nagasaki.

Nella sua politica europea Giovanni III continuò la tradizionale alleanza con la monarchia spagnola, suggellata con successivi matrimoni tra le case degli Asburgo e degli Avis. Tuttavia, si dichiarò neutrale nelle guerre tra l'imperatore Carlo V e Francesco I di Francia.

Mantenne buoni rapporti anche con la Santa Sede, mentre nell'aspetto commerciale i contatti più fruttuosi furono con l'Inghilterra, le Fiandre e le città anseatiche.

Per far fronte alla pirateria iniziò l'effettiva colonizzazione del Brasile, che divise in capitanerie ereditarie, istituendo il governo centrale nel 1548. Allo stesso tempo abbandonò diverse città fortificate in Marocco, a causa dei costi della sua difesa di fronte agli attacchi musulmani.

Estremamente religioso,Giovanni III , convinto da Alonso Manrique de Lara, inquisitore generale di Spagna, reiterò la richiesta già avanzata da suo padre presso la Santa Sede, per l'istituzione del tribunale del Sant'Uffizio. Nel dicembre 1531, papa Clemente VII emanò la bolla Cum ad nihil magis[1] di fondazione di questo tribunale in Portogallo, che arrivò nel paese l'anno seguente, bene accolta dalla regina Caterina d'Asburgo dall'infante Luigi e sostenuta apertamente anche da Carlo V, trovò invece forte opposizione negli ambienti di corte più legati ai neo-cristiani (Cristão-novo). Così l'istituzione fu revocata con la bolla Sempiterno Regi[2] del 7 aprile 1533. Seguì una fase di negoziazione con Roma, che si concluse il 12 ottobre 1535, con indulto generale ai neo-cristiani portoghesi di papa Paolo III. L'inquisizione portoghese fu istituita il 23 maggio 1536, con la bolla Cum ad nihil magis[3], e fu stabilita la censura delle pubblicazioni stampate, a partire dalla proibizione della Bibbia in lingue diverse dal latino[4][5].

Inizialmente evidenziato tra le potenze economiche e diplomatiche europee, vide vacillare la rotta del Capo, mentre la Rotta del Levante si riprendeva, e nel 1548 dovette chiudere le opere portoghesi di Anversa.

Sposò Caterina d'Austria, sorella di Carlo V, che resse il regno durante la minorità di Sebastiano, nipote e successore di Giovanni III. Vide morire i dieci figli che generò e alla morte di Giovanni, solo suo nipote Sebastiano era rimasto in vita per ereditarne la corona.

Onorificenze

Gran Maestro dell'Ordine del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine del Cristo
Gran Maestro dell'Ordine della Torre e della spada - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Torre e della spada
Gran Maestro dell'Ordine di San Giacomo della Spada - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di San Giacomo della Spada
Gran Maestro dell'Ordine militare di San Benedetto d'Avis - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine militare di San Benedetto d'Avis

Successione degli incarichi

Predecessore: Re del Portogallo Successore: Flag of Portugal.svg
Manuele I 13 dicembre 1521 - 11 giugno 1557 Sebastiano I I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Manuele I {{{data}}} Sebastiano I
Collegamenti esterni
  1. cfr. (LA) Clemente VII, Ad nihil magis su digitarq.arquivos.pt. URL consultato il 18-11-2021.
  2. cfr. (LA) Clemente VII, Sempiterno Regi su digitarq.arquivos.pt. URL consultato il 18-11-2021.
  3. cfr. (LA) Paolo III, Cum ad nihil magis su digitarq.arquivos.pt. URL consultato il 18-04-2022.
  4. cfr. Inquisitore generale (Portogallo) su ereticopedia.org. URL consultato il 18-11-2021
  5. cfr. (PT) Tribunal do Santo Ofício su aatt.org. URL consultato il 18-11-2021.