Unam Sanctam Ecclesiam: differenze tra le versioni

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(Creata pagina con '{{Documento papale |titolo_documento=Unam Sanctam Ecclesiam |tipologia = bolla |nome_Pontefice=Bonifacio VIII |stemma=Stemma-Bonifacio-VIII.jpg |anno=1302 |anno_pontificato=V…')
 
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'''''Unam Sanctam Ecclesiam''''' è una [[bolla pontificia]] di [[papa Bonifacio VIII]] promulgata il [[18 novembre]] [[1302]].
 
==Storia==
La bolla papale di Bonifacio VIII costituisce l'ultimo episodio del conflitto medievale tra potere spirituale e potere temporale, e riprende e riafferma gli ideali teocratici espressi in precedenza soprattutto da [[papa Gregorio VII]] nel [[1075]] con il ''[[Dictatus Papae]]''. Si tratta in realtà di un conflitto antico, che si può far risalire alla fine del [[V secolo]], a [[papa Gelasio I]] e alla sua dottrina delle "due spade", quella spirituale e quella temporale, con l'affermazione della loro distinzione ma in ultima istanza del primato della prima sulla seconda, e di conseguenza del papa sull'imperatore. Bonifacio VIII con questa bolla riprende l'ideale teocratico di Gregorio VII e [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]]; la novità di questa fase del conflitto consiste nel fatto che la figura dell'imperatore come rappresentante del potere temporale è sostituita da quella del re di [[Francia]]. Ciò è significativo perché dimostra come all'inizio del [[XIV secolo]] il potere dei re fosse aumentato notevolmente a scapito di quello imperiale. La giustificazione scritturale dell'interpretazione teocratica della dottrina delle due spade è data da un passo del [[Vangelo di Luca]] che narra come [[Gesù]] prima di recarsi nell'[[orto dei Getsemani]] accettasse due spade per la difesa della propria persona.
 
===Antefatti===
Nel 1301 Filippo IV arrestò il vescovo di [[Diocesi di Pamiers|Pamiers]], con l'accusa di alto tradimento, scavalcando il privilegio del foro secondo il quale i presbiteri potevano venire giudicati solo da [[Tribunale ecclesiastico|tribunali ecclesiastici]]. Il Pontefice pretese la sua immediata scarcerazione e convocò un [[sinodo]] a Roma, con la bolla ''[[Ausculta Fili carissime]]'' citò il re a giudizio davanti al sinodo accusato di oppressione del clero e di governo tirannico. In Francia la bolla fu sostituita da un falso contenente ingiurie conto il re, la falsa bolla fu bruciata in pubblico e utilizzata per sobillare il clero e il popolo francese contro il Papa. Ciò nonostante trentanove vescovi francesi si presentarono al sinodo romano che produsse la ''Unam Sanctam Ecclesiam'' testo classico della ierocrazia pontificia.
 
===Conseguenze===
Filippo il Bello reagì in modo radicale. Inviò, un corpo armato guidato da Guglielmo di Nogaret (1260 – 1314) nuovo consigliere del re francese, ad Anagni dove risiedeva il Papa, per arrestarlo e portarlo a giudizio in Francia. L'irruzione dei francesi nel palazzo trovò il Papa vestito con i paramenti sacri e la [[tiara]] che disse "Qui c'è la mia nuca, qui c'è la mia testa". Il pontefice fu liberato dal popolo di Anagni. La vicenda spaventò ed umiliò molto Bonifacio per la dignità calpestata, che non sopravvisse molto allo spavento morì un mese dopo e fu sepolto in [[basilica di San Pietro|San Pietro]].
Il re francese appresa la lezione, dopo il breve papato di [[Benedetto XI]] nel [[1305]] fece eleggere un Papa francese [[Clemente V]] che fu incoronato in Francia e diede inizio alla [[cattività avignonese]].
 
==Dottrina==
Papa Bonifacio con questa bolla riprende l'ideale teocratico di Gregorio VII e [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]]; la novità di questa fase del conflitto consiste nel fatto che la figura dell'imperatore come rappresentante del potere temporale è sostituita da quella del re di [[Francia]].
La giustificazione scritturale dell'interpretazione teocratica della dottrina delle due spade è data da un passo del [[Vangelo di Luca]] che narra come [[Gesù]] prima di recarsi nell'[[orto dei Getsemani]] accettasse due spade per la difesa della propria persona.
Bonifacio VIII con questa bolla sottolinea inoltre l'unicità della [[Chiesa cattolica]] attraverso una particolare [[allegoria]].
{{quote|Al tempo del diluvio invero una sola fu l'arca di Noè, raffigurante l'unica Chiesa; era stata costruita da un solo braccio, aveva un solo timoniere e un solo comandante, ossia Noè, e noi leggiamo che fuori di essa ogni cosa sulla terra era distrutta.|[[Papa Bonifacio VIII|Bonifacio VIII]], ''Unam Sanctam Ecclesiam''}}
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