Penitenza (Sacramento): differenze tra le versioni

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=== Dai "Libri Penitenziali" alle "Summae Confessorum" ===
Il metodo dei penitenziali, tuttavia, comportò dei problemi, anche perchèperché tratteggiavano linee guida spesso diverse tra loro. Il [[Concilio_ecumenico|Concilio di Reims e di Chalon-sur-Saône]], nell'[[813]], impose di bruciare i vecchi penitenziali e di redigerne di nuovi. Un altro problema era dato dal fatto che i penitenziali rendevano il pentimento un atto meccanico, che incentivava più il senso di colpa che il senso di comunione con [[Dio]].
 
La [[Riforma gregoriana]] dell'XI secolo li soppresse, poiché tacciati di essere continua fonte di errori e di contraddizione all'autorità Papale, e li sostituì con le ''"Summae Confessorum"'' o ''"Summae de Paenitentia"'', che indicavano più come accogliere ed educare il penitente e quali virtù insegnargli per sconfiggere il peccato, che non per quanti giorni dovesse digiunare. Poiché la Chiesa aveva anche funzioni giuridiche che tutelavano la società civile, le Summae indicavano anche le conseguenze giuridiche di un peccato che, oltre ad offendere Dio, turbava il contesto sociale.
Questo sacramento è chiamato in diversi modi: sacramento ''della conversione'', ''della Penitenza'', ''della confessione'', ''del perdono'' e ''della Riconciliazione'', in base ai suoi diversi aspetti.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm (CCC 1423/1424)]</ref>
 
=== PerchèPerché un sacramento della riconciliazione dopo il Battesimo? ===
 
La necessità di questo sacramento, dopo la ''conversione'' ricevuta con il [[Battesimo]], nasce dal fatto che "''la vita nuova ricevuta nell'iniziazione cristiana non ha soppresso la fragilità e la debolezza della natura umana, l'inclinazione al peccato che la tradizione chiama ''concupiscenza'', la quale rimane nei battezzati perchèperché sostengano le loro prove nel combattimento della vita cristiana, aiutati dalla grazia di Cristo. Si tratta del combattimento della conversione in vista della santità e della vita eterna alla quale il Signore non cessa di chiamarci''".<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#II.%20Perch%C3%A9%20un%20sacramento%20della%20Riconciliazione%20dopo%20il%20Battesimo? (CCC 1426)]</ref>
 
Si tratta di una ''seconda conversione'', a proposito della quale scrive [[Sant'Ambrogio]]: {{quote|(Nella Chiesa) ci sono l'acqua e le lacrime: l'acqua del Battesimo e le lacrime della Penitenza.<ref>Sant'Ambrogio, Epistulae, 41, 12: PL 16, 1116B.</ref><ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#III.%20La%20conversione%20dei%20battezzati (CCC 1428/1429)]</ref>}}
L'appello di Gesù alla conversione riguarda anzitutto la ''conversione del cuore, la penitenza interiore'', radicale riorientamento di tutta la vita, con ''un ritorno a Dio e una rottura con il peccato''. Dalla penitenza interiore si giunge poi a segni visibili, come ''il digiuno, la preghiera e l'elemosina'', che esprimono rispettivamente la conversione in rapporto a se stessi, in rapporto a Dio e in rapporto agli altri.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#IV.%20La%20penitenza%20interiore (CCC 1430/1434)]</ref>
 
La conversione si realizza nella vita quotidiana attraverso: ''gesti di riconciliazione, sollecitudine per i poveri, esercizio e difesa della giustizia e del diritto, confessione delle colpe ai fratelli, correzione fraterna, revisione di vita, esame di coscienza, direzione spirituale, accettazione delle sofferenze, lettura della Sacra Scrittura, preghiera, esercizi spirituali, pellegrinaggi e ogni atto sincero di culto e di pietà''. La conversione e la penitenza quotidiane trovano la loro sorgente e il loro alimento nell'[[Eucaristia]], ''poichèpoiché in essa è reso presente il sacrificio di Cristo che ci ha riconciliati con Dio''. Il tempo della [[Quaresima]] e ogni venerdì sono ''momenti forti'' della pratica penitenziale della Chiesa.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#V.%20Le%20molteplici%20forme%20della%20penitenza%20nella%20vita%20cristiana (CCC 1435/1438]</ref>
 
=== Il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione ===
 
La conversione porta ''il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa'', essendo il peccato offesa a Dio e alla comunione con la Chiesa. Dio solo perdona i peccati e, ''in virtù della sua autorità divina, dona tale potere agli uomini affinchèaffinché lo esercitino nel suo nome'', tramite il vescovo e i suoi presbiteri.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#VI.%20Il%20sacramento%20della%20Penitenza%20e%20della%20Riconciliazione (CCC 1440/1441)]</ref>Questa è la formula di assoluzione in uso nella Chiesa latina:{{quote|Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e Risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#VI.%20Il%20sacramento%20della%20Penitenza%20e%20della%20Riconciliazione (CCC 1449)]</ref>|}}
 
=== Gli atti del penitente ===
=== Il ministro di questo sacramento ===
''PoichèPoiché Cristo ha affidato ai suoi Apostoli il ministero della riconciliazione, i vescovi, loro successori, e i presbiteri, collaboratori dei vescovi, continuano ad esercitare questo ministero'' per il perdono dei peccati. ''I sacerdoti devono incoraggiare i fedeli ad accostarsi al sacramento della Penitenza e devono mostrarsi disponibili a celebrare questo sacramento ogni volta che i cristiani ne facciano ragionevole richiesta.<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#VIII.%20Il%20ministro%20di%20questo%20sacramento (CCC 1461/1465)]</ref>
 
Il confessore deve avere ''l'esperienza delle realtà umane e il rispetto e la delicatezza nei confronti di colui che è caduto''. ''Ogni sacerdote è obbligato, sotto pene molto severe, a mantenere un segreto assoluto rigurdo ai peccati che i suoi penitenti gli hanno confessato''. Questo segreto si chiama "sigillo sacramentale".<ref>[http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c2a4_it.htm#VIII.%20Il%20ministro%20di%20questo%20sacramento (CCC 1466/1467)]</ref>
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