Grazia: differenze tra le versioni

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**** una ''grazia sufficiente ed efficace'' (''gratia sufficiens'', ''efficax''), in quanto Dio dona la capacità di compiere un atto salvifico o la realizzazione di questo.
 
Tale suddivisione della grazia ha dominato nella [[teologia cattolicaoccidentale]] fino al [[Concilio Vaticano II]].
 
<!-- ******** Dal lessico di teologia sistematica
Magistero
 
Contro Faffermazionel'affermazione [[Pelagio|pelagiana]] che la volontà umana può compiere pienamente il [[bene]] e evitare il [[peccato]], il concilio[[Concilio di Cartagine]] del ([[418]]) dichiara: che la grazia è assolutamente necessaria per osservare i [[comandamenti]]; per evitare i peccati ci vuole un aiuto della grazia, che rafforzi la [[volontà]]<ref>''[[DS]]'' 225-227.</ref>.
la grazia è assolutamente necessaria per osservare i comandamenti; per evitare i peccati ci vuole un aiuto della grazia, che rafforzi la volontà (DS 225-227).
 
L'1na<nowiki/>'iculus'[[Indiculus]]''<ref>Si tratta di un (elenco delle decisioni [[papa|pontificie]] sulla dottrina della grazia).</ref> prende posizione «"contro i [[nemico|nemici]] della grazia di Dio››Dio" e contro i «"perniciosissimi difensori del [[libero arbitrio» (]]"<ref>''DS'' 258).</ref>. Esso parte dalla [[corruzione]] della libera volontà ad opera del [[peccato originale|peccato]] di [[Adamo (]]<ref>''DS'' 259).</ref>, e sottolinea la necessità di principio e quotidiana, nonché il carattere preveniente della grazia per ogni opera buona (<ref>''DS'' 239-246).</ref>. Infine precisa in tanninitermini positivi la relazione fra grazia e [[libertà]]: «Questo aiuto e dono di Dio non elimina il libero arbitrio, ma lo libera... Dio opera in noi in modo tale che vogliamo e facciamo quel che egli vuole..., affinché anche noi siamo cooperatori della sua grazia›› (DS 248). Il concilio di Efeso (431) conferma le decisioni della chiesa occidentale contro il pelagianesimo. Il secondo sinodo di Orange (529) si occupa dei semipelagiani e stabilisce a proposito del problema della grazia e della libera volontà: la libera volontà dell'uomo, indebolita dal peccato di Adamo, ha bisogno della grazia preveniente di Dio per ogni forma di relazione con lui, grazia che è del tutto gratuita e immeritabile (DS 396). La prevenienza assoluta della grazia vale in particolare anche per l'inízio della fede (DS 375), così come per perseverare nel bene sino alla fine è indispensabile l'aiuto di Dio (DS 380). Il concilio di 'I`rento cerca di assumere una posizione
intermedia fra la sovraccentuazione pelagiana della volontà libera e la sovraccentuazione protestante della grazia Così nei confronti del pelagianesirno sottolinea la necessità, il carattere preveniente e la gratuità della grazia nel processo salvifico (DS 15Z5s. 1532 1551-1553). D'altro lato respinge la posizione di Lutero, secondo cui la volontà libera dell'uomo sarebbe stata completamente estinta dal peccato di Adamo e sarebbe solo un nome senza contenuto, così come la volontà umana sarebbe del tutto inattiva e passiva nell'evento salvifico (DS 1554s.). Inoltre, sempre contro Lutero, dichiara circa l'essenza della grazia: questa non è solo il favore di Dio, ma una realtà infusa dallo Spirito Santo e interiormente inerente all'uomo (DS 1561).
 
{{quote|Questo aiuto e dono di Dio non elimina il [[libero arbitrio]], ma lo libera. [..] [[Dio]] opera in noi in modo tale che vogliamo e facciamo quel che egli [[volontà di Dio|vuole]] [..], affinché anche noi siamo cooperatori della sua grazia.|''DS'' 248}}
Riformatori
 
Il [[Concilio di Efeso]] ([[431]]) conferma le decisioni della [[Chiesa Occidentale]] contro il [[pelagianesimo]].
 
Il [[II Sinodo di Orange]] ([[529]]) si occupa dei [[semipelagiani]], e stabilisce, a proposito del problema della grazia e della libera volontà, che la libera volontà dell'uomo, indebolita dal peccato di Adamo, ha bisogno della grazia preveniente di Dio per ogni forma di relazione con lui, grazia che è del tutto [[gratuità|gratuita]] e [[merito|immeritabile]]<ref>''DS'' 396.</ref<. La prevenienza assoluta della grazia vale in particolare anche per l'inizio della [[fede]]<ref>''DS'' 375.</ref>, così come per [[perseveranza|perseverare]] nel [[bene]] sino alla fine è indispensabile l'aiuto di Dio<ref>''DS'' 380.</ref>.
 
Il [[Concilio di Trento]] cerca di assumere una posizione intermedia fra la sovraccentuazione pelagiana della volontà libera e la sovraccentuazione [[protestantesimo|protestante]] della grazia. Così nei confronti del pelagianesirno sottolinea la necessità, il carattere preveniente e la gratuità della grazia nel processo salvifico (<ref>''DS'' 15Z5s.1525-1526, 1532, 1551-1553).</ref>. D'altro lato respinge la posizione di [[Lutero]], secondo cui la [[volontà]] libera dell'uomo sarebbe stata completamente estinta dal peccato di Adamo e sarebbe solo un [[nome]] senza contenuto, così come la volontà umana sarebbe del tutto inattiva e passiva nell'evento [[Salvezza|salvifico (]]<ref>''DS'' 1554s1554-1555.)</ref>. Inoltre, sempre contro Lutero, dichiara, circa l'essenza della grazia:, che questa non è solo il favore di Dio, ma una realtà infusa dallo [[Spirito Santo]] e interiormente inerente all'uomo (<ref>''DS'' 1561).</ref>.
 
I Riformatori
 
M. Lutero († 1546) identifica la grazia con la giustificazione del peccatore. In polemica col principio scolastico, secondo cui la grazia è una qualità entitativa

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