Cardinale: differenze tra le versioni

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* '''Cardinali Vescovi''': in origine erano i Vescovi delle [[Sede suburbicaria|Chiese suburbicarie]] di Roma; assistevano alla Santa Messa papale in [[piviale]] chiuso da un prezioso [[Razionale (liturgia)|razionale]], con tre pigne di perle allineate. Il Decano assisteva il Santo Padre al libro, come il Prete assistente fa con i Vescovi. Ancora oggi ai Cardinali Vescovi viene assegnata la titolarità di una Sede suburbicaria pur non essendo Vescovi della Diocesi. Al [[Decano del Collegio Cardinalizio]], eletto tra i Cardinali Vescovi, spetta la titolarità della [[Sede suburbicaria di Ostia|sede di Ostia]] che cumula a quella che aveva precedentemente. Ai sei Cardinali Vescovi titolari delle altrettante Sedi suburbicarie (esclusa ovviamente Ostia) [[Papa Paolo VI]], con il [[motu proprio]] ''[[Ad purpuratorum patrum]]'' pubblicato l'[[11 febbraio]] [[1965]], affiancò nell'Ordine dei Vescovi anche i [[patriarca|Patriarchi]] di rito orientale assunti nel Collegio Cardinalizio che, nella Sacra Gerarchia, si situano immediatamente dopo di loro; a questi, non appartenendo al Clero di Roma, non può essere assegnato alcun titolo o Diaconia.
* '''Cardinali Presbiteri''': erano gli ecclesiastici preposti alla cura delle più antiche Chiese di Roma, dette "Titoli". Da sempre l'Ordine più numeroso, furono per lungo tempo venticinque, raddoppiarono a cinquanta con Papa Sisto V e hanno superato i cento nel XX secolo. Partecipano alla Santa Messa Papale con la [[pianeta_(liturgia)|pianeta]] sul [[rocchetto_(paramento liturgico)|rocchetto]].
* '''Cardinali Diaconi''': ad essi era demandata l'amministrazione dei sei uffici del Palazzo del [[Laterano]] (Diaconi Palatini) e dei sette dipartimenti di [[Roma]] e la cura dei poveri presenti in essi (Diaconi Regionali); dopo Papa Sisto V diventano quattordici, due per ciascuno di questi dipartimenti, ognuno avente in gestione una "Diaconia", cioè una Chiesa dell'Urbe di cui è responsabile. Partecipano alla Santa Messa Papale in [[dalmatica]]; due di loro assistono il Papa al trono, uno è Diacono d'ufficio alla Santa Messa e canta il Vangelo. Pur essendo sei gli uffici, Moroni cita sette Cardinali Diaconi Palatini: "Primicerio dei Notari, ossia Decano del Collegio dei Protonotari Apostolici, e capo delle dignità palatine, il Secondicerio, l'Arcario, il Sacellario, il Protoscrinario, il Primicerio dei difensori e l'Amminicolatore, o Nomenclatore".<ref>[http://books.google.it/books?id=o7tDAAAAIAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=thumbnail&q=&f=false {{Autore|Moroni Gaetano}}, ''Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro ai giorni nostri'', pag 117].</ref>
 
L'Ordine di Cardinalato era una volta corrispondente al grado di [[ordine sacro|Ordinazione]] dello stesso ([[Diacono]], [[Presbitero]] o [[Vescovo]]), o comunque ad un grado di Ordinazione inferiore (pertanto un Prete poteva diventare Cardinale Diacono o Presbitero, ma non Cardinale Vescovo senza essere ordinato tale). Ad esempio, i Cardinali Diaconi erano spesso solo semplici Diaconi; l'ultimo Cardinale Diacono ad essere veramente tale anche quanto all'Ordinazione fu il Cardinal [[Teodolfo Mertel]], morto nel [[1899]]. Nel [[Rinascimento]], tuttavia, molti Prelati che avevano solo gli Ordini Minori rimandavano ''[[sine die]]'' l'Ordinazione corrispondente al loro Ordine di Cardinalato.

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