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Donna: differenze tra le versioni
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→Nel magistero di Giovanni Paolo II
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== Nel magistero di Giovanni Paolo II ==
{{vedi anche|Mulieris Dignitatem}}
Nella ''[[Mulieris Dignitatem]]'' ([[15 agosto]] [[1988]]) [[Papa Giovanni Paolo II]] approfondisce la [[dignità]] della donna, le [[verità]] [[antropologia|antropologiche]] fondamentali dell'uomo e della donna, l'uguaglianza in [[dignità]] e l'[[unità]] dei [[due]], la radicata e profonda diversità tra il maschile e il femminile e la loro [[vocazione]] alla [[reciprocità]] e alla [[complementarità]], alla collaborazione e alla [[comunione]]<ref>Cfr. n. 6.</ref>. Insegna che l'unità-duale dell'uomo e della donna si basa sul fondamento della dignità di ogni [[persona]], [[creazione|creata]] a [[immagine e somiglianza di Dio]], il quale "maschio e femmina li creò" ({{pb|Gen|1,27}})<ref>{{autore|[[Papa Benedetto XVI]]}}, ''Discorso ai partecipanti al convegno internazionale "Donna e uomo. L'<nowiki/>''Humanum'' nella sua interezza"'', [[9 febbraio]] [[2008]].</ref>.
Nella sua ''Lettera alle donne'' del [[29 giugno]] [[1995]]<ref>http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/letters/documents/hf_jp-ii_let_29061995_women_it.html</ref> [[Papa Giovanni Paolo II]] mette a fuoco il [[mistero]] della donna in alcune coordinate fondamentali<ref>n. 2.</ref>:▼
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* ''[[madre]]'': ella si fa [[grembo]] dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica; si fa [[sorriso]] di [[Dio]] per il [[bambino]] che viene alla [[luce]], si fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo [[cammino]] della [[vita]];
* ''[[sposa]]'': ella unisce irrevocabilmente il suo destino a quello di un [[uomo]], in un rapporto di reciproco [[dono]], a servizio della [[comunione]] e della vita;
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