Papa Pio XII: differenze tra le versioni

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La controversia sul ruolo di Pio XII durante le persecuzioni naziste nei confronti degli ebrei è, comunque, tuttora lungi dall'essere chiusa: lo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto di Gerusalemme, ospita dal 2005 una fotografia di Pio XII, la cui didascalia in calce ne definisce «ambiguo» il comportamento di fronte allo sterminio degli ebrei. A seguito di formale richiesta di modifica di tale didascalia nel [[2006]] i responsabili del museo si mostrarono disposti a riesaminare la condotta di Pio XII a condizione che ai propri ricercatori venisse concesso di poter accedere agli archivi storici del Vaticano; tale permesso non fu mai accordato. Più recentemente, il nunzio apostolico mons. Antonio Franco dapprima declinò, poi decise di accettare, l'invito a partecipare alla commemorazione della Shoah tenutasi al museo il [[15 aprile]] [[2007]]. Nell'occasione il direttore del museo stesso, Avner Shalev, promise che avrebbe riconsiderato la maniera in cui Pio XII era descritto nella didascalia<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/15/vaticano_israele_shoah.shtml|titolo=Nunzio apostolico, sì a cerimonia su Shoah|giorno=16|mese=4|anno=2007|pubblicazione=[[il Corriere della Sera]]|accesso=16/7/2008}}</ref>. Al momento tuttavia la didascalia non ha mai subìto alcuna modifica.
 
A proposito delle perecuzionipersecuzioni contro gli ebrei, va certamente citato il radiomessaggio [[Con sempre nuova freschezza]] nella vigilia del Natale 1942[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/speeches/1942/documents/hf_p-xii_spe_19421224_radiomessage-christmas_it.html#fn1], con la sua chiara denuncia: "centinaia di migliaia di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla morte o ad un progressivo deperimento". Il messaggio venne sentito dalle autorità germaniche come un diretto attacco al nazismo.
 
Durante l'occupazione nazista dell'Italia, dopo l'[[8 settembre]], offrì [[asilo politico]] presso la [[Santa Sede]] a molti esponenti politici antifascisti tra cui [[Alcide De Gasperi]] e Pietro Nenni, appellandosi al fatto che la [[Città del Vaticano]] era uno Stato sovrano. Non sempre i Tedeschi rispettarono l'extraterritorialità di alcune altre aree a Roma, di pertinenza della Santa Sede: nell'inverno del [[1943]] i Tedeschi fecero irruzione nella [[Basilica di San Paolo fuori le mura]] dove arrestarono chi vi si era rifugiato, ed è stato scoperto di recente un piano segreto di Adolf Hitler che prevedeva l'occupazione del [[Vaticano]] e l'arresto di Pio XII, il quale secondo il dittatore nazista ostacolava i piani della Germania <ref name="ReferenceA"/>. A questo proposito, per evitare che Hitler tenesse prigioniero il Papa, Pacelli preparò una lettera di dimissioni da utilizzare in caso di propria cattura, dando istruzioni di tenere un successivo Conclave a Lisbona. Nel [[1943]], quando i tedeschi imposero agli Ebrei romani di versare oro in cambio di una effimera e temporanea salvezza, il Vaticano contribuì fornendo 20 dei 50 chili d'oro richiesti<ref>[http://www.ucei.it/uceinforma/rassegnastampa/2007/ottobre/il_piccolo/151007.asp Il Piccolo di Trieste, 15/10/2007, "Gli ebrei e l'olocausto a Trieste - La ricostruzione storica degli anni terribili - della guerra nella morsa nazifascista - Gli ebrei e l'olocausto a Trieste In esclusiva per «Il Piccolo»: i documenti inediti di Londra" di Fabio Amodeo e Mario J. Cereghino, citato in "Rassegna Stampa" dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane]</ref>. Secondo molti storici, i tedeschi avrebbero poi organizzato il rastrellamento nel [[ghetto]] di [[Roma]] proprio per affronto a papa Pacelli<ref name="ReferenceA"/>. Il [[19 luglio]] [[1943]] dopo il violento bombardamento di San Lorenzo a [[Roma]], si recò nei quartieri colpiti, uscita eccezionale del Pontefice dal Vaticano (allora il Papa usciva dal suo Stato in casi estremamente rari). Il [[4 giugno]] [[1944]], dopo la liberazione ricevette in [[Vaticano]] i soldati alleati. La [[domenica]] successiva i Romani si recarono in massa a [[Piazza San Pietro]] a salutare e a festeggiare il [[Papa]], che, di fatto, era l'unica autorità rimasta nella capitale dopo l'[[8 settembre]]<ref>Enzo Biagi "Racconto di un secolo" [[1999]] Ed. [[Rai|Rai-Eri]].</ref><ref>Emilio Ranzato, Il Pio XII raccontato dalla fiction televisiva "Sotto il cielo di Roma". Solitario protagonista della storia, in «L'Osservatore Romano», 2-3 novembre 2010.</ref>.
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