Papa Simmaco: differenze tra le versioni

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L'evento più fausto per la ricomposizione dello scisma fu, comunque, la mediazione del [[diacono]] Dioscuro di Alessandria, che era giunto a Roma. Fu incaricato da Simmaco di recarsi presso Teodorico e convincerlo a passare dalla sua parte. Poiché il re desiderava agire contro il partito di Lorenzo, che propendeva per [[Costantinopoli]], l'ambasceria raggiunse i risultati sperati. Comandò al senatore Festo, capo della fazione ostile, di restituire tutte le chiese romane a Simmaco e, poiché Lorenzo aveva perduto molti sostenitori fra i senatori, l'ordine del re fu eseguito senza difficoltà. L'antipapa, obbligato a lasciare Roma, si ritirò in un podere che apparteneva al suo protettore Festo. Ormai, a Roma, rimaneva solo un piccolo gruppo di sostenitori di Lorenzo che si opponeva a Simmaco, ma era insignificante e, successivamente, si riconciliò con [[Papa Ormisda|Ormisda]], il successore di Simmaco.
 
Durante lo [[scisma]] comparve un certo numero di scritti polemici quali il trattato ''Contra Synodum absolutionis incongruae'' della fazione di Lorenzo, a cui il diacono Ennodio rispose con il ''Libellus adversus eos qui contra Synodum scribere praseumpserunt'' (''Mon. Germ. Hist.: Auct. ant.'', VII, 48 sq.). Mentre l'autore della biografia di Simmaco riportata nel ''Liber Pontificalis'' è molto favorevole al papa, l'autore di un'altra delle biografie papali sostiene la causa di Lorenzo ("Frammento Laurentino", nel ''Liber Pontificalis'' ed. [[Louis Duchesne|Duchesne]], I, 44-46). Durante la disputa i sostenitori di Simmaco elaborarono quattro scritti apocrifi denominati "Falsi Simmachiani"; i loro titoli erano: "''Gesta synodi Sinuessanae de Marcellino''"; "''Constitutum Silvestri''", "''Gesta Liberii''"; "''Gesta de purgatione Xysti et Polychronii accusatione''". Queste quattro opere possono essere consultate in [[Pierre Coustant]], ''Epist. Rom. pontif.'' ([[Parigi]], [[1721]]), appendice, 29 e seguenti. Lo scopo di questi falsi era produrre precedenti che sostenessero Simmaco e, in particolare, la posizione che il vescovo romano non poteva essere giudicato da alcuna corte composta da altri vescovi.
 
=== Simmaco e l'ortodossia ===
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