Papa Clemente V: differenze tra le versioni

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All'inizio del [[1306]], Clemente espunse quelle parti della ''[[Clericis Laicos]]'' che sembravano applicarsi al re di Francia e in sostanza ritirò la ''[[Unam Sanctam]]'': le due [[bolla papale|bolle]] di papa Bonifacio che risultavano particolarmente offensive all'ambizioso Filippo. Clemente si comportò, lungo tutto il suo pontificato, quasi come mero strumento della monarchia francese. Ciò segnò un cambiamento quasi radicale nella politica della Santa Sede.
 
=== Il processo ai Templari ===
Il [[13 ottobre]] [[1307]] tutti i [[Cavalieri templari]] in Francia vennero arrestati con azione simultanea. Fu un'azione dettata da motivi finanziari e realizzata dall'efficiente burocrazia reale per incrementare il prestigio della corona con l'apparente copertura di motivazioni morali e religiose. Filippo fu l'istigatore di questa mossa spietata; ma la reputazione storica di Clemente ne risultò macchiata. Fin dal giorno dell'incoronazione di Clemente, il re aveva accusato i Templari di [[eresia]], immoralità ed abusi, e gli scrupoli del papa vennero meno quando si rese conto che il fiorente stato francese poteva non attendere le decisioni della Santa Sede, ma che avrebbe agito in modo indipendente. I Templari vennero soppressi con la bolla ''[[Vox in excelso]]'' del [[22 marzo]] [[1312]].
 
=== La Cattività avignonese ===
Nel [[1309]], l'intera corte papale si spostò da [[Poitiers]] (dove era rimasta per quattro anni) ad [[Avignone]], che all'epoca non era parte della Francia, ma un feudo imperiale retto dal re di [[Sicilia]]. Il trasferimento della sede del papato ad Avignone venne all'epoca motivata dagli apologeti francesi con i tumulti di Roma, dove il dissenso tra gli aristocratici romani e le loro bande armate aveva raggiunto l'apice e la chiesa di [[San Giovanni in Laterano]] era stata distrutta da un incendio. Si dimostrò invece il precursore del lungo papato avignonese, la cosiddetta "[[Cattività avignonese|cattività avignonese]]", come la definirono i contemporanei.
 
=== Tentativo di processo contro Bonifacio VIII ===
Nel frattempo, i legati di Filippo fecero pressione per riaprire le accuse di eresia mosse da Guillaume de Nogaret contro [[Bonifacio VIII]], che erano circolate nella guerra di pamphlet sviluppatasi attorno alla ''Unam sanctam''. Clemente dovette cedere alle pressioni per questo processo straordinario, iniziato il [[2 febbraio]] [[1309]] ad Avignone e trascinatosi per due anni. Nel documento che chiamava i testimoni, Clemente espresse il suo personale convincimento che Bonifacio fosse innocente e, allo stesso tempo, la sua determinazione a soddisfare il re. Alla fine, nel febbraio [[1311]], il re scrisse a Clemente lasciando il processo al futuro [[Concilio di Vienne]]. Da parte sua Clemente assolse tutti quelli che avevano preso parte al rapimento di Bonifacio ad [[Anagni]].
 
=== Il processo ai Templari ===
Il [[13 ottobre]] [[1307]] tutti i [[Cavalieri templari]] in Francia vennero arrestati con azione simultanea. Fu un'azione dettata da motivi finanziari e realizzata dall'efficiente burocrazia reale per incrementare il prestigio della corona con l'apparente copertura di motivazioni morali e religiose. Filippo fu l'istigatore di questa mossa spietata; ma la reputazione storica di Clemente ne risultò macchiata. Fin dal giorno dell'incoronazione di Clemente, il re aveva accusato i Templari di [[eresia]], immoralità ed abusi, e gli scrupoli del papa vennero meno quando si rese conto che il fiorente stato francese poteva non attendere le decisioni della Santa Sede, ma che avrebbe agito in modo indipendente. I Templari vennero soppressi con la bolla ''[[Vox in excelso]]'' del [[22 marzo]] [[1312]].
 
=== La soppressione dei Templari ===
Nel perseguimento dei desideri del re, Clemente convocò il [[Concilio di Vienne]] del [[1311]], il quale stabilì che i templari non erano colpevoli di eresia. Il Papa ad ogni modo abolì l'ordine, in quanto godeva di cattiva reputazione e aveva perso la sua utilità come banchiere pontificio e protettore dei pellegrini ad Oriente. Le proprietà francesi dell'ordine vennero concesse ai [[Cavalieri Ospitalieri]], ma in realtà Filippo IV le tenne per sé fino alla sua morte, ed espropriò inoltre anche le banche dei Templari.
Messe da parte le accuse di [[eresia]] e [[Sodoma|sodomia]], la colpevolezza o l'innocenza dei templari è uno dei problemi storici più difficili, in parte a causa dell'atmosfera di isteria che si era costruita nelle generazioni precedenti, del linguaggio intemperato e delle stravaganti accuse scambiate tra governanti temporali e [[clero]], e in parte perché l'argomento è stato divulgato da teorici della cospirazione e da pseudo-storici a caccia di sensazionalismi giornalistici.
 
=== L'Italia e Roma ingovernabili ===
 
Il pontificato di Clemente fu anche un periodo disastroso per l'Italia. Gli [[Stato Pontificio|stati pontifici]] vennero affidati a tre cardinali, ma Roma, il campo di battaglia dei Colonna e degli Orsini, restò ingovernabile. Nel [[1312]], l'imperatore Enrico VII del Sacro Romano Impero entrò in Italia, stabilendo i Visconti come vicari a [[Milano]], e si fece incoronare dai legati di Clemente a Roma, prima di morire nei pressi di [[Siena]] nel [[1313]].
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