Figlio dell'uomo: differenze tra le versioni

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Contrariamente al titolo di [[Cristo]], che [[Gesù]] non pronuncia mai, l'attribuzione di ''Figlio dell'Uomo'' è sempre sulla bocca di Gesù: essa corrisponde all'[[lingua aramaica|aramaico]] ''bar enasha'', che fu usata da Gesù per riferirsi a sé in maniera indiretta. In tali ''[[logia]]'' Gesù difende se stesso in una maniera sottile e ironica, evitando di fare una rivendicazione messianica aperta.
 
I detti autentici contenenti l'espressione sono nove. In essi Gesù non intendeva identificarsi con il Figlio dell'uomo di {{pb|Dn|7,13}}. Tale identificazione è da far risalire alla successiva riflessione [[cristologia|cristologica]] [[Chiesa|ecclesiale]]<ref>[[Angelico Poppi]] (1990), p. 225.</ref>.
 
In tale riflessione l'espressione indica il [[giudizio universale|giudice]] definitivo [[escatologia|escatologico]]: il [[giudizio]] alla [[fine dei tempi|fine della storia]] spetterà a [[Dio]], ma già adesso in Cristo vi è il preludio del [[giudizio finale]] atteso.

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