Ascesi: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
mNessun oggetto della modifica
Nella stessa scia dei profeti, numerosi '''[[Salmi]]''' presentano il povero come colui che non ha più nulla in cui riporre [[speranza]], tranne Dio solo, e di lui Dio riconosce e accetta la fede.
 
Come tappa di intensità ascetica nell'Antico Testamento, si cita infine il complesso dei '''libri apocalittici'''. Il loro tema comune è che il '''[[mondo]]''' creato da Dio è preda delle potenze delle tenebre. Per conseguenza, chi pone la sua speranza nelle cose del mondo si rende schiavo delle potenze ribelli a Dio; però il [[Regno di Dio]] dovrà venire, allora sarà abbattuta la vana sicurezza dei regni terreni. Per disporsi a questa alba futura, occorre l'ascesi, cioè rompere l'alleanza con tutte le potenze che pretendono di regnare al posto di Dio. Ciò significa rinunciare a ogni compromesso con il ''secolo presente''. Per questo, nei secoli apocalittici, quelli alla vigilia della nascita di [[Gesù]], fioriscono in [[Palestina]] comunità ascetiche di nuovo tipo, un abbozzo di quello che nel cristianesimo sarà la '''[[Monastero|vita monastica]]''', dove le rinunzie volontarie ai piaceri assumono un posto di rilievo. Da una di quelle comunità, gli [[Esseni]] di [[Qumran]], sorge [[Giovanni Battista]], il Precursore, che vive da [[eremita]] nel deserto. Egli invita gli uomini alla ''[[Conversione|metànoia]]'', cioè a una trasformazione completa della mentalità, per prepararsi alle vie di Dio che non sono le nostre vie ({{pb|Mt|3,1-12}}).
 
== Nel Nuovo Testamento ==
3 040

contributi

Menu di navigazione