Papa Pio XII: differenze tra le versioni

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Il più discusso tuttavia fu quello firmato a Roma il [[20 luglio]] [[1933]] con la Germania del cancelliere Adolf Hitler, il ''[[Reichskonkordat]]''. Questo concordato, che seguiva di pochissimi giorni la sigla del Patto a quattro, avvenuta sempre a Roma, fu particolarmente discusso in quanto insieme all'altro dava - pochi mesi dopo l'ascesa di Hitler al potere ([[30 gennaio]] 1933), la fine di ogni vita democratica in Germania e la proibizione di tutti i partiti politici, compreso quello cattolico del Centro (''Zentrumspartei'') - un ulteriore riconoscimento internazionale al regime nazista.
 
Secondo molte testimonianze, Pacelli avrebbe ricercato con costanza un concordato sin dal periodo della sua nunziatura, negli [[Anni 1920|anni venti]]. Heinrich Brüning, leader della ''Deutsche Zentrumspartei'', partito cattolico di centro, dichiarò nelle sue memorie che Pacelli, in occasione di un incontro del [[1931]] (quando Brüning era cancelliere), avrebbe insistentemente premuto per la dissoluzione dell'accordo di coalizione con il partito socialdemocratico, ponendola quasi come una condizione per la stipula del concordato, ma il cancelliere avrebbe respinto la sollecitazione considerando che il [[prelato]] fosse in grave errore di valutazione sulla situazione politica tedesca e, in particolare, sul peso del nascente partito nazista.
 
In ogni caso il [[Reichskonkordat]], malgrado le apparenti garanzie per la Chiesa (soppresse nell'[[XIX secolo|Ottocento]] per il Kulturkampf) e i fedeli tedeschi, fu sistematicamente violato dai nazisti e Pacelli stesso inviò 55 note di protesta per la violazione da parte del Reich nel periodo [[1933]]-[[1939]]: la Chiesa cattolica nella Germania nazista avrebbe lamentato di dover agire in condizioni difficili. Questo tentativo fallito di venire a patti con il nazismo (sono del 1936 le pressioni fatte anche dalla Chiesa verso Hitler perché aiutasse i falangisti di Francisco Franco a rovesciare il governo marxista in Spagna<ref>Il Vaticano fece pressioni affinché Franco, che garantiva il ripristino delle proprietà della Chiesa in Spagna, fosse aiutato da Italia e Germania. Dirà Hitler, dopo l'instaurazione della dittatura franchista, che quello spagnolo era «un regime di plutocrati sfruttatori in combutta con i preti» per poi aggiungere: «In Spagna, tra i cosiddetti "rossi" c'erano pochissimi comunisti [...] Se fossi stato al corrente della realtà dei fatti non avrei mai consentito che nostri aerei venissero usati per uccidere degli affamati e per ripristinare i privilegi medievali dell'aristocrazia e del pretume spagnolo» (M.A. Rivelli. ''Dio è con noi!''. Milano 2002).</ref>) condusse Pio XI a stilare un'ammonitoria enciclica nel [[1937]], dal titolo ''[[Mit brennender Sorge]]'' (''Con viva preoccupazione'').
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