Grazia: differenze tra le versioni

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La [[teologia]] della [[Chiesa Occidentale]] porta il marchio della dottrina della grazia dell'ultimo [[Sant'Agostino d'Ippona|Agostino]] († [[430]]), che imposta il suo discorso in [[polemica]] col [[pelagianesimo]]. Agostino traccia due linee fondamentali:
* da un lato vede la grazia prevalentemente come ''adiutorium'', cioè come "aiuto" per l'[[anima]] dell'[[uomo]]; in tal modo sgancia la grazia da [[Dio]] e ne fa una entità [[antropologia|antropologica]] e [[psicologia|psicologica]], cioè una qualità [[interiorità|interiore]] dell'uomo;
* dall'altro lato Agostino pone la grazia in contrasto con la [[libertà]] umana, sostenendo, in [[polemica]] con l'accentuazione [[Pelagio|pelagiana]] dell'efficacia della [[volontà]] umana, che la grazia è la sola a operare nell'evento della [[salvezza]]; in tal modo grazia e libertà diventano cause rivaleggianti.
 
Contro l'affermazione agostiniana che in tutto l'evento della salvezza l'iniziativa spetta assolutamente alla grazia di Dio, nasce, negli anni in cui il grande [[dottore della Chiesa]] è ancora in vita, nei [[monastero|monasteri]] della [[Francia]] meridionale, un movimento che in seguito sarà detto [[semipelagianesimo]]. Secondo tale visione l'uomo può porre, con le forze della propria volontà, l'inizio della [[fede]] (''initium fidei'') e [[perseverare|perseverare]] sino alla fine (''perseverantia''); la grazia segue il primo passo dell'uomo e ne sostiene lo sforzo per perseverare.
 
La [[Scolastica]] porta avanti l'impostazione psicologica di Agostino.
 
[[San Tommaso d'Aquino|Tommaso d'Aquino]] († [[1274]]), adottando categorie [[aristotelismo|aristoteliche]], qualifica la grazia come qualcosa di [[ente|entitativo]] presente nell'[[anima]] umana, cioè come una qualità permanente, aggiunta in maniera [[accidente|accidentale]] (''habitus'')<ref>''[[Summa Theologiae]]'', I-II, 110.</ref>.
 
La [[scuola francescana]], ispirata da [[San Bonaventura|Bonaventura]] († [[1274]]) e [[Duns Scoto]] († [[1508]]), considera questo ''habitus'' infuso della grazia come [[luce]] interiore e come [[amore]].
 
La Scolastica [[barocco|barocca]] adotta la molteplice sottodivisione della grazia, già effettuata nella Scolastica del periodo d'[[oro]], e la sviluppa ulteriormente durante la controversia sulla grazia tra [[bañezianismo]] e [[molinismo]], distinguendo fra ''[[grazia sufficiente]]'' e ''[[grazia efficace]].
 
La [[Neoscolastica]] perfeziona tale sistema secondo un complesso schema di ramificazioni. Essa distingue la grazia in:
* ''grazia creata'': consiste nei doni e negli effetti prodotti dal favore di Dio nell'uomo; si differenzia, per quanto riguarda l'azione di Dio, in:
** ''grazia del [[Creatore]]'' (''gratia creatoris''), quella concessa ad [[Adamo]] ed [[Eva]] nel [[Paradiso Terrestre]] come grazia dello [[stato originario]];
** ''grazia del [[Redentore]]'' (''gratia Redemptoris''), quella che [[guarigione|sana]] l'uomo [[caduta|caduto]] come grazia di [[Cristo]].
: Questi due modi di agire di Dio elevano l'uomo a un nuovo grado dell'essere (''gratia elevans'') e, inoltre, la grazia del Redentore sana le [[ferita|ferite]] inferte dal [[peccato]] (''gratia elevans et sanans'').
 
A seconda poi del modo con cui influisce, la ''grazia creata'' si divide in:
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