Ascesi: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
La [[Costituzione Apostolica]] ''[[Paenitemini]]'' ("Pentitevi") di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]] afferma la necessità dell'ascesi per un vero cammino di [[penitenza]], cioè di [[conversione]]:
 
{{quote|La vera penitenza però non può prescindere, in nessun [[tempo]], da una ascesi anche fisica: tutto il nostro essere, infatti, [[anima]] e [[corpo]], anzi tutta la [[natura]], anche gli animali senza [[ragione]], come ricorda spesso la Sacra Scrittura<ref>Cfr. {{pb|Gio|3,7-8}}.</ref>, deve partecipare attivamente a questo atto [[religione|religioso]] con cui la [[creatura]] riconosce la [[santità di Dio|santità]] e maestà [[Dio|divina]].
 
La necessità poi della [[mortificazione]] del corpo appare chiaramente se si considera la fragilità della nostra [[natura umana|natura]], nella quale, dopo il [[peccato]] di [[Adamo]], la [[carne]] e lo [[spirito]] hanno desideri contrari tra loro<ref>Cfr. {{pb|Gal|5,16-17}}; {{pb|Rm|7,23}}.</ref>. Tale esercizio di mortificazione del corpo, ben lontano da ogni forma di [[stoicismo]], non implica una condanna della carne, che il [[Figlio di Dio]] si è degnato di assumere<ref>Cfr. ''[[Martirologio Romano|Martyrologium Romanum]]'', [[vigilia]] di [[Natale]]. Cfr. {{pb|1Tm|4,4-5}}; {{pb|Fil|4,8}}. Cfr. [[Origene]], ''[[Contra Celsum]]'', 7.</ref>; anzi, la mortificazione mira alla "[[liberazione]]"<ref>Cfr [[liturgia]] della [[Quaresima]], ''passim''.</ref> dell'[[uomo]], che spesso si trova, a motivo della [[concupiscenza]], quasi incatenato<ref>Cfr. {{pb|Rm|7,23}}.</ref> dalla parte sensitiva del proprio essere; attraverso il "[[digiuno]] corporale" l'uomo riacquista vigore<ref>Cfr. [[Messale Romano]], [[Prefazio]] di [[Quaresima]] IV: "Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre [[passione|passioni]], elevi lo [[spirito]], infondi la forza e doni il premio".</ref> e "la ferita inferta alla dignità della nostra natura dall'intemperanza, viene curata dalla medicina di una salutare astinenza"<ref>''[[Messale di San Pio V|Messale Romano]]'' (di [[San Pio V]]), [[Colletta]] della [[feria]] V dopo la I [[domenica di Passione]].</ref>.|Cap. II}}
 
La ''Costituzione Apostolica'' motiva con l'esempio di [[Cristo]] stesso<ref>Cfr. A) Nel [[Nuovo Testamento]]: 1) le [[parola|parole]] e l'esempio di [[Cristo]]: cfr. {{pb|Mt|17,20;5,29-30;11,21-24;3,4;11,7-11;4,2}}; {{pb|Mc|1,13}}; {{pb|Lc|4,1-2}}; 2) la [[testimonianza]] e l'insegnamento di [[San Paolo Apostolo|Paolo]]: {{pb|1Cor|9,24-27}}; {{pb|Gal|5,16}}; {{pb|2Cor|6,5;11,27}}; 3) nella [[Chiesa]] delle origini: {{pb|At|13,3;14,22}}; ecc.
{{quote|Il cammino della [[perfezione]] passa attraverso la [[croce]]. Non c'è [[santità]] senza [[rinuncia]] e senza [[combattimento spirituale]]<ref>Cfr. {{pb|2Tm|4}}.</ref>. Il progresso spirituale comporta l'ascesi e la [[mortificazione]], che gradatamente conducono a vivere nella [[pace]] e nella [[gioia]] delle [[beatitudini]].|N. 2015}}
 
Il [[Popolo di Dio|popolo cristiano]] vive la [[penitenza]] in maniera [[Comunità ecclesiale|comunitaria]] attraverso "i tempi di ascesi e di penitenza, che ci preparano alle [[Festa (liturgia)|feste]] [[liturgia|liturgiche]]", e che ci fanno "acquisire il dominio sui nostri [[istinto|istinti]] e la [[libertà]] di [[cuore]]"<ref>''[[Catechismo della Chiesa Cattolica]]'', 2043.</ref>: vedasi alla Voce [[Digiuno]].
 
== Fuori dal Cristianesimo ==
3 040

contributi

Menu di navigazione