Mistica: differenze tra le versioni

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'''Mistica''' (dal [[Lingua greca|greco]] {{traslittera|μυστικός|GrecoTr}}, derivato da {{traslittera|μύστης|GrecoTr}}, colui che è iniziato ai misteri) è un aggettivo usato dai primi [[Padri della Chiesa]] ed entrato nella lingua italiana nel Trecento, che postula un sostantivo: si intende parlare infatti di "''vita'' mistica" o anche di "''esperienza'' mistica", di "''contemplazione'' mistica", di "''orazione'' mistica", di "''persona'' mistica". CominciòNella lingua italiana cominciò ad essere usato in modo sostantivato nella lingua italiana nel Seicento. La "Teologia mistica" è una parte della [[Teologia spirituale]] (v. Voce) però la ''teologia'' mistica è la descrizione del pane, l'''esperienza'' mistica è mangiare quel pane.<ref> Poiché oggi si assiste a tentativi di correlare o conciliare le ''peak experiences'' (esperienze di vertice) di svariate tradizioni religiose con la meditazione contemplativa cristiana, si precisa che nella presente Voce si espone succintamente la Mistica cristiana genuina e non stati di coscienza autoindotti suggeriti da pratiche filosofiche o psicologiche ({{pb|2Gv|8-11}}).<br />Riguardo alla '''storia del misticismo cristiano''', essendo un argomento vasto e ramificato in varie discipline, viene indicato un sito web cattolico dove essa è ampiamente descritta (vedansi in calce: "Collegamenti esterni").</ref>
 
Secondo [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]], ''mistico'' è colui che vive in profondità quanto è annunciato nella [[Bibbia|Parola di Dio]] e quanto è dato e operato nei sacramenti della [[Chiesa]]. Secondo [[Jean Gerson|Jean Le Charlier de Gerson]] uno dei protagonisti del [[Concilio di Costanza]], la mistica è "una conoscenza sperimentale di Dio, ricevuta abbracciando l'amore unitivo".
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