Mistica: differenze tra le versioni

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== Effetti ==
 
Dopo queste esperienze il mistico diventa un obbediente alla carità, a imitazione dell'obbedienza di Cristo al [[Padre]] suo:<ref>"''Quando il Signore mi ordinava qualche cosa nell'orazione, se il confessore me ne imponeva un'altra, lo stesso Signore tornava a dirmi di ubbidire al confessore; poi Sua Maestà gli faceva cambiare parere, così che ci tornasse su uniformando il comando al suo volere''" ({{Autore|Teresa di Gesù}}, ''Opere complete. Vita'', (op. cit. a nota 10) c.26, n.5).<br />A santa Teresa d'Ávila Gesù disse: "''Pensa figliola, che dopo la [[morte]] non mi potrai più servire come ora. Mangia per me, dormi per me, quel che fai fallo per me, come se tu non vivessi più per te, ma per me''" (Cfr. {{pb|Gal|2,20}}).</ref> in questo grado il mistico non agisce indipendentemente da Dio, perché è la grazia santificante di Dio a fondersi nel mistico elargendogli i frutti elencati in {{pb|Gal|5,22-26}}. La volontà di Dio e quella del mistico sono ormai pienamente conformi nell'amore e la volontà umana acquista uno zelo ardente per la santificazione del prossimo ({{pb|1Gv|4,16}}). I mistici riferiscono anche di altri effetti dell'immersione profonda e continua nel mistero cristiano e nell'orazione mistica: lail progressivaprogressivo assenza didimunuire dell'aridità spirituale, una pace imperturbabile, gioia per maltrattamenti e soprusi subìti, un richiamo continuo al silenzio orante e il desiderio costante della maggior gloria di Dio. Ne nasce anche un nuovo modo di conoscere, perché lo Spirito Santo si fa presente in ogni pensiero del mistico<ref>Una nuova conoscenza, ben nota agli apostoli: {{pb|Gv 16,13; 1Gv 2,20.27; 1Cor 2,10-16}}.</ref>. Per questo fu detto che il vero mistico è la persona umana definitiva.
 
In tal misura -secondo [[San Tommaso]]- si realizza l'ideale della vita spirituale: "''Contemplare e trasmettere agli altri ciò che è stato contemplato''"<ref>''"Contemplata aliis tradere"'': in ''Summa Theologiæ'', IIa-IIæ, quæstio 188, art. 6.</ref>, dato che Cristo ci esorta "''Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese''" ({{pb|Ap 2,7.11.17.29; Ap3,6.13.22}}) e l'Apostolo aggiunge "''Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono''" ({{pb|1Ts|5,19-21}}; cfr. anche {{pb|1Cor|14,1-5}}) perché "''Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano''" ({{pb|1Cor|2,9}}).
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