Papa Pio II: differenze tra le versioni

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La [[famiglia]] aveva scelto questo nome per via di un loro parente di nome ''Giulius Piccolominis Amideis'', che era imparentato con la [[famiglia]] degli Amidei. Quando seppero della discendenza degli Amidei dalla ''Gens Iulia'', decisero di chiamare il futuro papa Pio II, Enea Silvio, in onore di Enea, figlio di Venere che, diceva la ''Gens Iulia'', era il primo membro della loro famiglia.
 
=== SegretarioFormazione dele suocarriera Vescovoecclesiastica ===
 
==== Segretario del suo Vescovo ====
 
Dopo aver studiato alle università di Siena e Firenze, si stabilì a Siena come insegnante, ma nel [[1431]] accettò il posto di segretario di [[monsignore|mons.]] [[Domenico Capranica]], [[Arcidiocesi di Fermo|arcivescovo di Fermo]], allora sulla strada che lo conduceva al [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Concilio di Basilea]] per protestare contro l'ingiustizia del nuovo [[papa Eugenio IV]], che gli rifiutava il [[cardinale|cardinalato]] al quale era stato designato da [[Papa Martino V|Martino V]]. Arrivato a [[Basilea]] dopo numerose avventure, successivamente servì [[Domenico Capranica|Capranica]] e diversi altri signori.
Nel [[1435]] venne inviato dal cardinale [[Niccolò Albergati]], legato di Eugenio al concilio, in missione segreta in [[Scozia]]. Lo scopo di questa missione viene raccontato in vari modi anche da lui stesso. Piccolomini visitò l'[[Inghilterra]] oltre alla Scozia e fu soggetto a diversi pericoli e vicissitudini in entrambe le nazioni. Di tutto questo ha lasciato un prezioso resoconto.
 
==== Conciliarista ====
 
Al suo ritorno si schierò attivamente con il [[concilio]] nel suo conflitto con il [[Papa]] e, anche se ancora [[laico]], ottenne una parte importante nella direzione dei suoi affari.
Il suo carattere era stato fino ad allora quello di un facile uomo di mondo, senza pretesa di coscienziosità nella morale o di coerenza in politica. Egli iniziò a essere più regolare nel primo aspetto e nel secondo adottò una linea definita facendo pace con [[Roma]]. Essendo stato inviato in missione a Roma nel [[1445]], con lo scopo apparente di indurre Eugenio a convocare un nuovo concilio, venne assolto dalle [[pena canonica|censure ecclesiastiche]] e fece ritorno in [[Germania]] con il compito di assistere il Papa.
 
==== Diplomatico ====
 
Questo fece, in maniera molto efficace, con la destrezza diplomatica con la quale ammorbidì le differenze tra la corte papale di Roma e gli elettori imperiali tedeschi; ed ebbe anche una parte importante nel compromesso col quale, nel [[1447]], il morente Eugenio accettò la [[riconciliazione]] offerta dai principi tedeschi, lasciando senza supporto il concilio e l'[[antipapa]]. Enea per quel tempo era già stato [[ordinazione presbiterale|ordinato]] [[presbitero]]: infatti era già [[canonico]] di [[Trento]] e [[parroco]] di [[Sarentino]] nel [[1446]]. Uno dei primi atti del successore di Eugenio, [[Papa Niccolò V]], fu quello di nominarlo [[vescovo]] di [[Trieste]] nel [[1447]].
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